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Il dramma della riduzione degli standard infermieristici in RSA

Da Paola Demagri 14 Luglio 2022

Oggi in Trentino la Giunta Provinciale legittima  all’interno delle RSA la  riduzione di  un terzo della presenza infermieristica

Ogni Infermiere di RSA  secondo la  Giunta dovrebbe seguire 15 ospiti anzichè 10.

Si consideri che i pazienti presenti oggi nelle strutture sono non autosufficienti, clinicamente instabili e con bisogni clinici e assistenziali complessi. 

La decisione presa dalla Giunta è pericolosissima 

    • l’Assessorato legittima un abbassamento della qualità dei servizi  e mette a rischio la sicurezza dei pazienti.

    • disincentiva gli infermieri a lavorare in APSP

    • espone i Consigli di Amministrazione e le Direzioni delle RSA a una difficile e complessa tenuta del Sistema 

L’Assessorato non sta dimostrando  con I fatti di voler migliorare il sistema che oggi ha in carico circa 4000 anziani residenti nelle RSA e nemmeno di volersi sedere con le parti interessate al fine di trovare insieme  le condizioni più opportune per  rendere le strutture attrattive per ospiti e personale sanitario.

Diminuire il numero di personale nelle RSA comporterà minor esborso economico da parte della Provincia; tutto ciò obbligherà la strutture, che hanno invece a cuore sicurezza, cura e assistenza appropriate, a ricercare personale infermieristico la cui retribuzione inciderà sui bilanci degli Enti e a loro volta ricadrà sulle rette degli ospiti.

L’Assessorato competente anziché rivedere al ribasso i parametri dovrebbe attivare strumenti attrattivi per il personale con la funzione di far fronte all’emergenza estiva .

L’assessorato ha gravemente omesso di interfacciarsi con l’ordine delle Professioni infermieristiche  e i rappresentanti sindacali per trovare delle formule urgenti atte a non ridurre gli standard minimi.

Il PATT dice no a interventi che minano la sicurezza degli anziani

Il PATT dice no ad una Giunta che non sceglie il dialogo

Il PATT dice no ad una Giunta che sposta la responsabilità sulle strutture sanitarie e quindi sugli infermieri

il PATT dice no ad una Giunta che anziani, fragili e disabili li mette in fondo alla lista della spesa.

14 Luglio 2022 0 Commenti
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Gravi danni sociali ed economici legati alla ludopatia. il 12 agosto la Legge deve essere  applicata integralmente

Da Paola Demagri 11 Luglio 2022

Con la Legge di Assestamento di Bilancio  si torna a parlare di slot machine e ludopatia.  Sono passati 7 anni dall’approvazione della legge provinciale che allontana le macchinette e le sale da gioco ad almeno 300 metri dai luoghi sensibili. Questi 7 anni sono serviti per dare il tempo ai gestori di queste attività di adeguarsi e ai dipendenti di trovare una collocazione lavorativa alternativa. La maggioranza leghista sta però sabotando l’entrata in vigore definitiva della legge. Il nobile intento del legislatore era quello di regolamentare la presenza delle slot machine in certi contesti a rischio in modo da contrastare la ludopatia e tutti i costi correlati. 

E’ evidente che una illimitata e incontrollata possibilità di accesso al gioco aumenta il rischio e la diffusione di ludopatia, con gravi conseguenze sia sul singolo e sulla famiglia. Lo dicono dati statistici e numero di persone in carico ai  servizi sociali e al servizio sanitario che sono chiamati a contrastare gli effetti dei disagi causati dalle dipendenze.

La personale netta posizione e contrarietà a mettere mano alla legge che andrà in applicazione il 12 agosto tiene conto di molteplici fattori: anzitutto che il denaro utilizzato dai giocatori viene sottratto dalla spesa di beni e servizi per il singolo e per la famiglia; l’elevato  rischio di aumentare le disuguaglianze sociali anziché ridurle; la possibilità   di rendere patologico quello che si crede sia un gioco; l’incoerenza della Giunta che nella riorganizzazione del sistema sanitario impegna obiettivi e risorse per la prevenzione e invece si sta impegnando a non voler applicare la Legge del 2015.

Chi sostiene la necessità di modificare la legge, entrando nel merito delle distanze dai luoghi sensibili, non tiene conto che il distanziamento di queste apparecchi da categorie sensibili ( scuole, chiese, istituti, campi sportivi) è invece molto utile. 

Va inoltre ricordato che la persona che ha sviluppato una dipendenza patologica non si sposta verso il gioco on-line perché si tratta di attività dotate di un diverso appeal.  L’offerta del gioco on-line attira altri tipi di giocatori.

Occorre confermare non ridurre le distanze delle macchinette imposte dalla legge Provinciale nei numerosi luoghi sensibili indicati dalla normativa trentina tanto apprezzata in tutta Italia. 

Da quando le slot sono state rimosse nell’agosto del 2020 le persone hanno dimostrato di avere più disponibilità economica. Per fronteggiare i problemi economici le famiglie investono nel gioco d’azzardo offerto dalle macchinette!

Alcuni numeri:

Introiti erariali da giochi leciti per e casse provinciali  sono pari a 77 mln di euro

i trentini spendono in media nel gioco 550 mln di euro di cui 390 con le macchinette 

300 metri di distanza dai luoghi sensibili

7 anni per aiutare i gestori ad applicare la Legge

12 agosto l’entrata in vigore della Legge

11 Luglio 2022 0 Commenti
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Gli effetti dannosi del politico assente: non coinvolgere nessuno  così nessuno si accorge che il politico non c’è 

Da Paola Demagri 10 Luglio 2022

Le decisioni dell’Assessorato prese in solitaria peseranno sulla pelle degli anziani nelle RSA, sulla vita  degli infermieri e sulla tenuta degli Enti Gestori.

In una calda sera d’estate arriva come un fulmine a ciel sereno un colpo  di mannaia. Un tempo il boia  eseguiva le  decapitazioni in presenza di testimoni per dimostrare forza e incutere paura .Il periodo era quello di regimi tirannici, con l’uso di metodi duri e radicali. Una metafora da paura, che fa accapponare la pelle ma che rende perfettamente l’idea di quanto sta subendo il sistema delle RSA trentine.

Carenza di infermieri 

Sono mesi che il sistema delle case di riposo dichiara uno stato di allerta per carenza di personale infermieristico. Difficoltà a reperirlo in quanto è diventata merce rara, difficoltà a trattenerlo perché il contratto collettivo provinciale è più appetibile di quello degli enti locali, e a questo si aggiungono le sospensioni degli infermieri che hanno deciso di non vaccinarsi e in questo periodo le ferie estive. Gli enti gestori stanno facendo quindi  i salti mortali per colmare i vuoti che si creano e per continuare a dare quelle garanzie di sicurezza e qualità assistenziale che da sempre offrono ai loro residenti. 

I Consigli di Amministrazione mai si sarebbero sognati di ridurre i cosiddetti requisiti minimi e cioè il numero di infermieri per numero di residenti per turno. 

Un tempo la parola valeva, ora non valgono nemmeno gli impegni scritti

L’Assessorato invece con estrema leggerezza ha inviato una nota con la quale indicava agli Enti Gestori di aggiustare al ribasso gli standard infermieristici. Nessun confronto con l’Ordine delle professioni infermieristiche e dei Medici Chirurghi  del Trentino,  nemmeno con UPIPA , né con la Consulta. Il documento arrivato il 4 luglio scorso cozza pesantemente con il Patto che era stato firmato lo scorso 17  maggio quando l’Assessora lo aveva sottoscritto con l’OPI. Con il Patto si ricordava che era necessario un cambio di paradigma attraverso azioni finalizzate a garantire un continuo miglioramento della qualità delle cure ai cittadini per una sanità sempre più territoriale. 

Nemmeno due mesi e quel balzo in avanti, fatto solo sulla carta, ne vede oggi due indietro.  Le ripercussioni saranno pesantissime dentro il sistema delle RSA  con il forte rischio di andare a incidere sulla sicurezza e la qualità delle cure. Sotto dimensionare le dotazioni infermieristiche provocherà la dilatazione dei tempi nelle attività infermieristiche, situazioni di stress e Burnout per il personale infermieristico che appena potrà lascerà le strutture per dirigersi verso lidi migliori , il privato. A questo si aggiunge il  malcontento di familiari che pagano una retta sapendo di poter godere di  una certa tipologia di prestazione che oggi verrà meno. 

La PAT tocca  gli standard infermieristici per ridurre  il finanziamento che annualmente  trasferisce  ad ogni casa di riposo ( in base al numero di posti letto e numero di personale presente) ed è quindi una mera questione di far quadrare i conti dove invece la vicina Provincia di Bolzano investe per l’area anziani e quella dei disabili.  

Fatto gravissimo quello avvenuto ma di assoluta coerenza dei comportamenti della giunta leghista: 

  • aver deciso senza il coinvolgimento della rappresentanza dei cittadini e delle professioni sanitarie di altre parti interessate e coinvolte 
  • aver da parte un tesoretto di 300 mln di avanzo dal Bilancio di previsione e non investire per la popolazione anziana, anzi decurtare il finanziamento per qualche altro concerto  
  • non farsi carico delle problematiche del sistema delle Case di Riposo che a causa della Pandemia hanno difficoltà a far quadrare i bilanci 
  • cambiare ma al ribasso in tutti il sistema socio-sanitario .

In una calda sera d’estate è possibile attenderci la totale decapitazione del sistema Sanitario e Sociale trentino

10 Luglio 2022 0 Commenti
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Pillola. A tre mesi dal Congresso del PATT

Da Paola Demagri 7 Luglio 2022

Il 3 aprile 2022 il PATT ha celebrato il suo congresso. Due mesi di incontri con le sezioni, negli ambiti, rinnovi delle cariche di sezione, tanto entusiasmo, slancio e uno sguardo al futuro.

La Tesi Congressuale depositata dal Segretario Marchiori e dalla Vicesegretaria Bergamo è stata l’elaborazione di approfondimenti e spunti arrivati dai nostri tesserati. I numerosi documenti elaborati a supporto della tesi, depositati e validati dalla Commissione Congressuale, hanno fatto da cornice al denso documento applaudito e votato all’unanimità.

Il Segretario alla platea ha ricordato in più occasioni che le Stelle Alpine sono pronte per il progetto del 2023. Il programma deve essere a favore del Trentino e dei trentini , così come la persona che sarà chiamata a guidarlo. Il PATT con il Congresso ha lanciato il percorso per costruire un’alternativa all’attuale coalizione che governa la Provincia. Un applauso forte quale manifestazione di consenso , il Segretario lo ha ottenuto dopo aver dichiarato che “nell’interesse del Trentino, è imprescindibile un cambio netto in vista delle elezioni provinciali”.

Sono passati tre mesi da quella data importante ed ogni giorno lavoro riferendomi al momento congressuale, agli interventi di chi oggi presidia la segreteria. Parole chiare ed esaustive, che mi ripeto ogni volta che guardo al futuro che il Trentino si aspetta.

Preme raccontarvi che nella dialettica politica uso frequentemente la parola “miglioramento” in contrapposizione a quella che ha invece accompagnato l’attività politica dell’attuale governo leghista; ma riferendomi alle elezioni provinciali 2023 mi si voglia perdonare l’incoerenza, sarà l’unico caso, che ogni mia attività sarà orientata a ottenere il ” cambiamento” e non il “miglioramento”.

Solo così sarò coerente con quanto sancito dal Congresso del PATT

7 Luglio 2022 0 Commenti
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Equivalenze, il titolo della mostra esposta a Casa de Gentili a Sanzeno

Da Paola Demagri 3 Luglio 2022

20 opere pittoriche degli ospiti di Casa Sebastiano elaborate in un percorso laboratoriale

Le Amministrazioni e i partner coinvolti in questo progetto non sono stati visionari ma hanno esercitato il potere dell’inclusione, della sensibilità, dell’umanità del coinvolgimento. L’adesione al progetto ha permesso agli artisti di Casa Sebastiano, centro residenziale e diurno per l’autismo, di esprimere pensieri ed emozioni che non sarebbero riusciti a condividere in altra maniera. I lavori sono stati eseguiti con la collaborazione di professionisti che hanno ulteriormente valorizzato la mostra attraverso immagini fotografiche e narrazioni. Il tutto per permettere di accompagnare il visitatore alla scoperta di una mostra speciale. 

Equivalenze & comunicare

Equivalenze ha utilizzato un’unica unità di misura: la comunicazione. Gli artisti hanno comunicato attraverso le forme e i colori, la dimensione del soggetto dipinto, l’intensità dei toni. La comunicazione è poi proseguita con la narrazione utilizzata per permetterci di entrare in punta di piedi in un universo fatto di storie e situazioni molto difficili. 

Ascoltare la presentazione della mostra, ripercorrere  tutte le fasi del laboratorio e poi entrare nelle bellissime stanze di casa de Gentili per apprezzare le opere è stato davvero emozionante. A mio parere un aspetto particolarmente efficace di questa mostra sono stati gli scatti fotografici fatti agli artisti; ho trovato questa modalità un gesto di grande riconoscimento verso la persona, l’essere umano che seppur con le sue disabilità merita sempre essere valorizzato e apprezzato. 

In tutto questo percorso non vanno dimenticate le famiglie degli  artisti che nelle mille difficoltà di ogni giorno, attraverso questa e altre esposizioni, possono condividere con la comunità  il loro impegno a fare tutto quello che possono per i loro figli. 

La comunità, la politica, le istituzioni hanno il dovere di spendersi per rendere più leggero e sostenibile il percorso di prendersi cura di familiari con disabilità.

3 Luglio 2022 0 Commenti
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Le prime avvisaglie di una sanità, portata dalla Lega trentina, verso la privatizzazione.

Da Paola Demagri 30 Giugno 2022

Lo diciamo dal 2019 che in Trentino la Lega sta trasformando il sistema sanitario da regime istituzionale a regime privato. Inaccettabile e irricevibile il modello veneto che a quanto pare piace tanto al Governo Fugatti ma non può piacere ai trentini doc autonomisti.

La giunta provinciale trentina prendendo atto del grave allungamento delle liste di attesa, ha deciso di prorogare una misura adottata nel dicembre 2021: la possibilità di rimborso parziale, fino a un massimo di 40 euro, per visite specialistiche effettuate “in regime privatistico”.
Significa che un cittadino, di fronte a tempi lunghissimi per una visita – anche se con Rao, quindi con un medico che ne ha certificato la necessità ed i tempi – può rivolgersi a un privato, pagare, e chiedere un parziale rimborso fino a 40 euro.
La giunta però ha deciso di escludere espressamente questa possibilità, se il cittadino chiede di poter fare la visita a un medico dipendente dell’APSS quando svolge la libera professione.
Quindi si incentiva il cittadino a rivolgersi a un medico privato, considerando forse di serie B i medici del sistema pubblico.
La Giunta non sta di certo cercando il modo di rendere appetibile lavorare in APSS e nemmeno quello di aumentare la fidelizzazione di pazienti. Nei centri privati sarà probabile che il cittadino incontri professionisti che svolgono attività ospedaliera extraregionale o liberi professionisti. L’esito tecnico-economico sarà quello di incrementare le spese di mobilità passiva.
Ormai è chiaro a tutti che il modello perseguito da questa giunta è quello di una sanità con più privato e meno pubblico, una sanità che garantisca soprattutto chi può pagarsi le prestazioni.


La forza del nostro sistema sanitario è sempre stata quella di garantire una sanità per tutti.


In questo caso, chiediamo che – in attesa di far tornare più efficace il sistema pubblico, aumentando l’attrattività e quindi il numero di medici, e l’organizzazione per abbattere le liste di attesa e garantire le visite urgenti nei tempi dovuti e in regime ordinario e quindi con il solo ticket – si estenda la possibilità di rimborso per i cittadini anche se le visite vengono svolte con medici apss in libera professione, e non solo con medici privati esterni.

30 Giugno 2022 0 Commenti
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I senior ( gli anziani) hanno diritto alla miglior tutela da parte della comunità

Da Paola Demagri 28 Giugno 2022

L’Amministrazione comunale di Cles ha recentemente portato a compimento un impegno che si era presa per rispondere a esigenze oggettive del circolo anziani : consegnare una  nuova sede. Lo stabile è rimasto lo stesso, una donazione fatta al Comune dalla famiglia Juffman, una residenza con ampio giardino. Dal quarto piano il circolo è trasferito a piano terra: niente  scale, spazi più ampi, accesso diretto al giardino. Una meraviglia che piace davvero a tutti

La convenzione tra il Comune di Cles e il circolo anziani

Ho partecipato volentieri alla stipula della convenzione tra il Circolo e l’amministrazione , un momento formale arricchito da una attiva partecipazione degli associati, della cittadinanza e  della Coralità Clesiana.

Nel recarmi al momento inaugurale mi sono chiesta perché ogni comunità avesse  il proprio circolo anziani, che tra l’altro ho proposto in quell’occasione  di chiamare “circolo dei senior”. La risposta al mio quesito non è tardata ad arrivare perchè fermandomi a parlare con i senior presenti ho visto rappresentato un  vero patrimonio sociale, esperienziale, professionale, di vita, di fortune e sfortune, di famiglie,di persone , di ricchezza valoriale, di entusiasmo. La comunità quindi non può disperdere questo patrimonio vivo e attivo!

Nelle nostre piccole comunità di valle ma anche nella città siamo ancora in grado di salvaguardare la nostra popolazione senior che merita un trattamento da guanti bianchi. I nostri anziani hanno curato il nostro territorio, hanno partecipato all’economia della nostra provincia, hanno salvaguardato l’Autonomia, hanno garantito salute e benessere ai trentini, hanno accolto gli immigrati. Hanno fatto moltissimo per il nostro Trentino lasciandoci una terra ricca, produttiva, attrattiva, sicura, un territorio speciale. 

A loro va dato questo riconoscimento e noi dobbiamo prenderci l’impegno di proseguire nella custodia sia del territorio che dei principi autonomistici che sono strumento di buon governo per la crescita della nostra comunità.

Il PATT ha interesse a tutelare gli anziani?

Trovo utile ed ovvio pensare che il PATT svolga la sua azione politica a difesa dei diritti e prerogative della popolazione anziana proponendo una politica protettiva, assistenziale e di custodia. La popolazione anziana è in aumento per effetto del calo demografico ( in 10 anni abbiamo 1400 nati in meno)  e un aumento dell’età media ( il 22% dei trentini ha un’età superiore ai 65 anni). Un dato interessante da considerare è che ogni 100 giovani trentini ci sono 159 anziani!

Quali soluzioni per la difesa dei diritti degli anziani?

Le soluzioni da proporre devono svilupparsi in linea con i bisogni legati all’età. L’esempio dell’Amministrazione di Cles che ha  assicurato un luogo sicuro e agibile sotto tutti i punti vista è una prima attenzione. Le persone senior che partecipano alle attività sono generalmente autonome e cercano luoghi di aggregazione.

L’età aumenta e l’autonomia funzionale diminuisce, le famiglie non sono in grado di sostituirsi ed ecco quindi che misure socio-sanitarie devono essere garantite e implementate. Servizi domiciliari per chi desidera rimanere a trascorrere la propria vecchiaia a casa. Servizi di co-housing per chi a casa non può o non vuole restarci ma conserva una propria autonomia. Questi luoghi oggi hanno pochi posti  a disposizione. Servizi diurni, o posti letto nelle RSA sia per periodi di sollievo che per dimora definitiva. 

Nella prossima legislatura è fondamentale investire maggiormente in servizi sociali e servizi per gli anziani. Un buon servizio garantito alle persone fragili e/o anziane  è un servizio garantito alla società e ai nuclei familiari oltre ad essere un diritto della persona. 

Per fare un paragone con un territorio simile al nostro è giusto  precisare e tenere in considerazione che in Provincia di Bolzano  è previsto a bilancio una maggiorazione di spesa di un milione di euro per i servizi agli anziani.

28 Giugno 2022 0 Commenti
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Il volontariato. Un principio fondante della società trentina. La sua funzione d’aiuto e culturale è ispirata a libertà, tolleranza, giustizia sociale e convivenza. Non per caso anche il PATT, rispondendo ai suoi principi fondanti dovrà tenerne conto nella redazione della sua linea politica per il 2023.

Da Paola Demagri 26 Giugno 2022

I Corpi Provinciali dei VV del Fuoco ne sono esempio e domenica lo hanno trasmesso attraverso un evento che si è tenuto a Cles

Un bel colpo d’occhio quello di ieri nelle vie di Cles il comune che ha accolto il 19° campeggio provinciale degli allievi vigili del fuoco. Quattro giornate di campeggio per 700 allievi e 200 istruttori impegnati in varie attività. Le motivazioni che spingono ogni anno i Distretti dei VVF a organizzare l’evento sono molteplici. Sicuramente quella esperienziale fuori casa tra giochi, comandi, regole e compiti; il tutto regolamentato da relazioni tra pari ( gli allievi) e tra istruttori e allievi. Tra le motivazioni risiede quella della conoscenza del territorio con visite nei luoghi rappresentativi delle comunità accoglienti: Val di Tovel, le forre del Lago di Santa Giustina, il lago Trenta, le segherie, i mulini, le miniere , le malghe ecc ecc a gruppi di 50 allievi. Poi arriva la giornata conclusiva, la domenica dedicata alle famiglie degli allievi, alla comunità che ha accolto il campeggio, ai curiosi e simpatizzanti, ai rappresentati delle Forze militari, ad Amministratori e politici.

Tutti insieme a sfilare per le vie del paese per rendere onore a chi ha dato ospitalità, riconoscere merito del lavoro fatto dagli  istruttori, compiacere le famiglie che piene di orgoglio erano ai bordi delle vie in cerca dei loro figli per poterli fotografare con la divisa da Vigile del fuoco.

Tre bande hanno accompagnato a ritmo la sfilata che insieme agli applausi dei curiosi incitavano la lunga carovana a procedere verso il luogo delle manovre. 

Le manovre erano state preparate con dovizia di prove durante l’anno. L’esito si è visto: nessun errore, tanta precisione, ottimi risultati. Che dire …tutti bravissimi.

Perchè un ragazzino dai dieci anni ai 18 dovrebbe essere interessato a diventare allievo dei VVF?

Per lo stesso motivo per cui in Trentino a parlare di volontariato ci sono i numeri. Sono 3000 le organizzazioni iscritte ai registri ufficiali e altrettante quelle impegnati nei più vari campi del volontariato includendo Onlus, APS, ODV, ASD. in Trentino si stima che ogni 10 abitanti 2 sono impegnati nel volontariato, sono cifre invidiate da tutti.

Con numeri di questa portata Trento ha fatto bene a candidarsi Capitale europea del volontariato 2024 attraverso un percorso di partecipazione sul territorio, per costruire insieme alla città un piano strategico quinquennale. Questa partecipazione permette di proiettare le città partecipanti e vincitrici in una dimensione europea con un’occasione unica per lo scambio di buone pratiche e per l’instaurarsi di relazioni.

Ecco quindi che è facile trovare le motivazioni per le quali vi è un’importante adesione al corpo dei vigili del fuoco: senso di appartenenza, senso civico, donazione del proprio tempo libero e delle proprie capacità. Noi trentini siamo fatti così.  

Che cosa aleggiava nell’aria caldissima di questo giorno d’estate? 

Oltre alle note dei brani bandistici l’aria caldissima era densa di rigore, serietà, impegno, servizio, attenzione, appartenenza, orgoglio. Ad ogni allievo avrei raccomandato di conservare questa esperienza come  quella più formativa dal punto di vista dell’associazionismo e di mantenere nel tempo lo spirito e le motivazioni che lo hanno portato al campeggio. Sono il nostro futuro e di questi ragazzi ne avremo bisogno.

 Ai Comandanti e agli Istruttori avrei detto di tenerli per mano perchè possano avere guide serie e preparate a cui affidarsi e da cui imparare.

Alle famiglie un grazie per aver lasciato che i ragazzi possano aver fatto questa esperienza e di spronarli a proseguire anche quando nel percorso potrebbero incontrare delle difficoltà.

E alla politica cosa aspetta  da fare? 

Anzitutto apprezzare ogni forma di volontariato e di associazionismo con il sostegno nei momenti di difficoltà ma anche nell’ordinaria gestione.Spronare tutte le Associazioni a proseguire nel loro lavoro anche di ricerca di nuovi volontari; il campeggio per gli allievi è un’ottima formula per arruolare nuovi elementi. 

Promuovere nelle scuole le varie Associazioni cosicché già i ragazzi si possano avvicinare e riconoscersi come parte integrante di queste comunità di volontari.  

E’ necessario riconoscere in ogni occasione che il nostro tessuto sociale è da sempre intriso di umanità, solidarietà, vicinanza, tolleranza, libertà e supporto e che non sta alla politica differenziare chi ha diritto e chi no. 

Da appartenente al PATT ritengo che la linea politica che il Partito intenderà costruire per il 2023 dovrà tener conto di questi principi fondamentali che costituiscono  la base dello statuto del partito link e che hanno da sempre permesso di distinguerci da altri che di alcuni principi non ne fanno certo un vanto.

26 Giugno 2022 0 Commenti
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Si rafforza l’impegno contro la violenza su donne e minori : la comunità dice no alla violenza e si alla bellezza

Da Paola Demagri 23 Giugno 2022

Non c’è giorno che passi che purtroppo le pagine dei quotidiani locali o nazionali  si tingano di rosso. Violenza sulle donne e sui minori hanno numeri impressionanti, scandalosi e danno l’idea della gravità e dell’urgenza del fenomeno.

Dati ISPAT

Donne o bambini che ogni giorno, in tutto il mondo, subiscono violenze. Si stima infatti che circa il 35% delle donne abbia subito violenza almeno una volta nella vita e nel 38% dei casi si parla di omicidi di donne, il cui colpevole è il partner. Dietro ad ogni numero dei dati ISTAT  ricordiamoci che esiste una storia vera!

Le conseguenze della violenza possono essere sia fisiche che psicologiche. Una percentuale molto alta delle donne vittime di violenza ha riportato lesioni e ferite permanenti. L’omicidio e  il  suicidio sono le conseguenze più gravi. 

Dati ISPAT

Come può essere sconfitto questo terribile fenomeno?

È necessario continuare a dialogare con l’istituzione,  le comunità locali per estirpare la violenza sulle donne come un fatto socialmente e culturalmente inaccettabile. Anche nelle recenti notizie che riguardano la guerra in Ucraina si è parlato della violenza sulle donne come uno degli strumenti utilizzati dai soldati russi per annientare, distruggere le etnie ucraine e per diffondere l’etnia russa. É inoltre stato utilizzato come strumento per terrorizzare e  punire i civili della fazione contrastante. Il trauma subito dalle donne é il principale ostacolo alla denuncia e quindi alla richiesta di aiuto ; c’è proprio volontà da parte di chi commette questi reati di terrorizzare donne e ragazze creando un senso di vittoria e di chiusura nei confronti del mondo esterno.

Cosa rappresentano le diffuse panchine rosse e azzurre ?

L’idea della panchina rossa che si è diffusa moltissimo su tutto il territorio nazionale collocate  in prossimità di istituzioni pubbliche stanno a significare il loro impegno concreto nella lotta contro la violenza e la discriminazione di genere. Le panchine rosse sono il simbolo dei progetti di responsabilità sociale che le organizzazioni portano avanti con il desiderio di dare centralità al problema della violenza e di promuovere una cultura basata sul rispetto e sulla bellezza. Le panchine rosse e azzurre non possono essere solo un simbolo ma la loro rilevanza deve andare oltre. Installare una panchina vuol dire porre sul territorio un segno tangibile dell’esistenza di organizzazioni che agiscono contro la violenza delle donne e dei minori e accendono il faro di una realtà differente da quella che molte donne e molti bambini hanno conosciuto. Ogni panchina dice no alla violenza anche nelle forme meno note o sottovalutate ma pur sempre dannose. É importante sensibilizzare sul tema della violenza a partire dai luoghi di lavoro che non sono altro che ambienti sociali in cui uomini e donne partecipano come persone portando dentro tutto il loro vissuto. Ecco perché è fondamentale costruire programmi di azioni concrete per educare alla bellezza e valorizzare la cultura. 

Anche l’Associazione La strada diffonde la cultura del No alla violenza di donne e bambini 

Dobbiamo essere orgogliosi che anche in Alta  Valle di Non l’associazione La Strada come sta nei principi del suo operare  ha pensato all’installazione di due panchine in promozione di una cultura volta alla non violenza e alla bellezza. 

Sarà bello il 3 luglio onorare l’impegno dell’organizzazione ed essere presenti per certificare la volontà ad annientare in qualsiasi modo la violenza in tutte le sue esternazioni.

23 Giugno 2022 0 Commenti
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Le Associazioni di volontariato che effettuano trasporti sanitari meritano attenzione e sostegno: erogano un servizio essenziale

Da Paola Demagri 21 Giugno 2022

Se le nostre associazioni non garantissero più i trasporti questo tipo di servizio,per mano della Lega, andrebbe a finire al privato

Mi ha colpita una storia di questi giorni di una signora sfortunata che deve sottoporsi ad una visita neurologica e il marito non riesce a trovare un’ambulanza. La signora risiede in una palazzina, al quarto piano non servita da ascensore. Il marito con l’aiuto dell’infermiera delle cure domiciliari ha tentato l’impossibile ma a ieri nessuna associazione garantiva per il giorno e l’ora della visita fissate, un mezzo per il trasporto. 

Alcuni numeri che raccontano delle Associazioni

In Trentino le associazioni di volontariato sono 54 distribuite uniformemente su tutto il territorio. Alcune di queste sono formate da personale dipendente e da volontari altre da soli volontari. Queste associazioni garantiscono il 95% dei viaggi programmati . Garantiscono inoltre il 35% dei viaggi urgenti . Le associazioni di volontariato offrono questa importantissima attività socio sanitaria regolamentata da una convenzione in scadenza il 31 dicembre 22 . 

E poi cosa succederà? 

Le premesse non sono davvero buone perché da più di un anno le associazioni anziché essere tutelate dall’Assessorato alla sanità sono sotto tiro. Nello specifico alle associazioni è stato inizialmente richiesto di iscriversi alla legge che regolamenta il terzo settore. Diligentemente tutte si sono attivate . 

È arrivato poi il momento che la Provincia  in previsione del termine della scadenza della convenzione si inventa di pubblicare una comparativa che a dire il vero ha tutte le sembianze di una gara pubblica. Quanto viene richiesto alle associazioni è davvero inconciliabile per come sono strutturate. Per esempio viene chiesta la reperibilità per trasporti urgenti da parte dei volontari. A loro non viene inoltre assegnato un adeguato aggiornamento delle tariffe viaggio.

Le associazioni hanno intrapreso la strada del dialogo sia con Apss che con la PAT .Dopo numerosi incontri si è arrivati alla sospensiva della famosa comparativa.  Ad oggi però non vi è ancora certezza di come sarà il futuro di queste associazioni. Di certo è che se la Provincia non sarà in grado di gestire la trattativa, di persone che richiederanno l’ambulanza per poter accedere alla visita e non ne troveranno disponibilità , ve ne saranno centinaia ogni giorno. 

Le nostre associazioni di volontariato oltre ad essere una parte fondamentale del nostro tessuto sociale sono il sistema convenzionato più efficace, attrezzato, preparato, organizzato in tema di trasporti sanitari. L’Azienda Sanitaria da sola non sarà mai in grado di gestire in autonomia tutti i trasporti a meno che non si decida di fare un importante investimento e cominciare a bandire concorsi per assumere autisti e infermieri dedicati per il 118 o con maggior probabilità di dare al privato la gestione del servizio pubblico.

Il Partito Autonomista Trentino Tirolese al quale appartengo non può accettare una simile deviazione verso il privato.  Dove i principi di solidarietà, volontariato, cooperazione verrebbero disattesi e trasformati in servizi privati e da qui la sconfitta dell’autonomia.

21 Giugno 2022 0 Commenti
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