Lo diciamo dal 2019 che in Trentino la Lega sta trasformando il sistema sanitario da regime istituzionale a regime privato. Inaccettabile e irricevibile il modello veneto che a quanto pare piace tanto al Governo Fugatti ma non può piacere ai trentini doc autonomisti.
La giunta provinciale trentina prendendo atto del grave allungamento delle liste di attesa, ha deciso di prorogare una misura adottata nel dicembre 2021: la possibilità di rimborso parziale, fino a un massimo di 40 euro, per visite specialistiche effettuate “in regime privatistico”.
Significa che un cittadino, di fronte a tempi lunghissimi per una visita – anche se con Rao, quindi con un medico che ne ha certificato la necessità ed i tempi – può rivolgersi a un privato, pagare, e chiedere un parziale rimborso fino a 40 euro.
La giunta però ha deciso di escludere espressamente questa possibilità, se il cittadino chiede di poter fare la visita a un medico dipendente dell’APSS quando svolge la libera professione.
Quindi si incentiva il cittadino a rivolgersi a un medico privato, considerando forse di serie B i medici del sistema pubblico.
La Giunta non sta di certo cercando il modo di rendere appetibile lavorare in APSS e nemmeno quello di aumentare la fidelizzazione di pazienti. Nei centri privati sarà probabile che il cittadino incontri professionisti che svolgono attività ospedaliera extraregionale o liberi professionisti. L’esito tecnico-economico sarà quello di incrementare le spese di mobilità passiva.
Ormai è chiaro a tutti che il modello perseguito da questa giunta è quello di una sanità con più privato e meno pubblico, una sanità che garantisca soprattutto chi può pagarsi le prestazioni.
La forza del nostro sistema sanitario è sempre stata quella di garantire una sanità per tutti.
In questo caso, chiediamo che – in attesa di far tornare più efficace il sistema pubblico, aumentando l’attrattività e quindi il numero di medici, e l’organizzazione per abbattere le liste di attesa e garantire le visite urgenti nei tempi dovuti e in regime ordinario e quindi con il solo ticket – si estenda la possibilità di rimborso per i cittadini anche se le visite vengono svolte con medici apss in libera professione, e non solo con medici privati esterni.