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La tragicomedia della politica trentina

Da Paola Demagri 18 Dicembre 2023

A dir la verità c’è poco o nulla da aggiungere a quanto è stato detto da altri sulla stampa a commento delle conclusioni alle quali è arrivata la maggioranza dopo la lunga e triste tragicomedia per la definitiva formazione della nuova Giunta Provinciale. Ho detto non a caso “tragicomedia”. Da come tutto si è svolto non si può negare quanto poco rispetto c’è stato della dignità delle persone. A volte trattate proprio come birilli. Ripetere che ci è stato offerto uno spettacolo indecoroso di cattivo esempio è proprio triste. E pensando che il nostro sistema elettorale doveva garantire tutto il contrario sa proprio di beffa, naturalmente “politica”.

Volendo limitarmi alla posizione e ruolo del PATT ormai non c’è più alcuna novità. Da quanto deciso circa un anno fa fino alla conclusione finale tutto è stato conseguente. Scelta la strada sbagliata il percorso non poteva essere diverso. Più di qualcuno mi ha detto: “ormai è cambiato tutto”. Se il miraggio era a tutti i costi il potere, questo obiettivo è stato pienamente raggiunto. Ma quello che interessa alla gente non è il possesso del potere, ma come questo potere è gestito: con quali principi, con quali metodi, con quali criteri, con quali priorità pratiche. Ed è qui che si differenziano a livello operativo le coalizioni. E di conseguenza, per i partiti  o movimenti, la scelta con chi allearsi. Senza dimenticare nel nostro caso la peculiarità dell’Autonomia Speciale che la Costituzione ci ha dato e riconosce. Proprio di questa ne è stato fatto uno scempio in questo periodo di formazione della Giunta. E  il Patt (per me ormai termine quasi anacronistico) ha dovuto assistere a tutto senza batter ciglio, sperando nei buoni eventi.

Ora che tutto si è concluso apparentemente l’esito è positivo. Il Presidente della Provincia il suo debito lo ha pagato. Ma con chi amministra il Patt? Come potrà onorare ed essere fedele ai propri principi e valori? Con quale Autonomia? Con quale potere contrattuale?  Se il “buon giorno” si vede dal mattino il resto della giornata non è certo lusinghiero. Per il bene del popolo Trentino speriamo veramente di sbagliare. Perché al di sopra di ogni ambizione o simpatia politica deve sempre comunque prevalere  il desiderio del “bene comune”, senza per questo mettere la testa sotto la sabbia come fa lo struzzo. Qualcosa da dire ancora è la domanda di come si è arrivati a determinati riconoscimenti. Nell’ultimo regalo  dell’assessore esterno il Presidente ha dovuto contraddire le motivazioni dell’istituzione di questa figura amministrativa. Sicuramente non doveva essere un riconoscimento politico, ma una scelta tecnica. Per quanto riguarda l’assegnazione al rappresentante del Patt della competenza “sulla Promozione della Conoscenza dell’Autonomia ” vorrei ricordare che è già legge l’obbligo dello studio dell’autonomia nell’ambito della storia locale, anche se tale obbligo è regolarmente snobbato dalle scuole. E l’applicazione di questa norma è di competenza dell’assessora vicepresidente Gerosa. Per la Giunta Provinciale l’Autonomia è qualcosa di pratico che riguarda tutti gli assessori nell’esercizio dei loro poteri. Non è una competenza è uno strumento da utilizzare sia a livello legislativo che amministrativo. Possiamo agire ed operare senza il consenso romano. Non confondiamo il mezzo con il fine. I dolcetti senza sostanza non valgono nulla.

Detto questo auguro a tutto il Consiglio Provinciale ed alla Giunta di operare per il vero bene del Trentino, di un Trentino non chiuso ed egoista, ma aperto al Mondo soprattutto a quello più bisognoso. E qui, come la mettiamo caro Patt con l’accoglienza degli immigrati e quella diffusa quando lo Statuto del Partito (non ancora cambiato) parla chiaramente di antirazzismo? Cambieranno idea, soprattutto Lega e Fratelli d’Italia? Si ritornerà alla normativa esistente prima dell’arrivo del Centro Destra?

Luigi Panizza

18 Dicembre 2023 0 Commenti
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Una società si riconosce dalle sue prigioni – visita al carcere di Bolzano.

Da Paola Demagri 16 Dicembre 2023


La visita agli istituti di detenzione è un diritto dei consiglieri e delle consigliere provinciali e regionali, in
ogni momento. Per questo, in questi giorni, una delegazione di consigliere e consiglieri fa visita alle case
circondariali di Bolzano e Trento. Oggi, 16.12.2023, era la volta del carcere di Bolzano. Erano presenti le
e i consiglieri regionali Brigitte Foppa, Madeleine Rohrer, Zeno Oberkofler (Verdi), Sandro Repetto (PD),
Francesco Valduga (Campobase) e Paola Demagri (Movimento Casa Autonomia), accompagnati
dall’avvocato Fabio Valcanover.


“Abbiamo visto ancora una struttura fatiscente, con un livello igienico tremendo,” raccontano i consiglieri
Foppa, Rohrer, Oberkofler, Repetto, Valduga e Demagri dopo la visita. “Il carcere di Bolzano è
sovraffollato. Invece dei previsti 88 detenuti ne ospita ben 114. Lo stato in cui versano le celle supera
ogni immaginazione. In genere ci sono 4 detenuti in brandine piccole; l’angolo del gabinetto è anche
l’angolo cucina. Come anche nelle visite passate, abbiamo notato che la carenza strutturale viene in
qualche modo compensata dall’umanità e dall’impegno che dimostra il personale del carcere. Ma anche
questo è pesantemente sotto organico: dei previsti 75 posti ne sono occupati solo 53 – e solo 33 persone
svolgono servizio di turno, assumendosi un carico di lavoro assolutamente eccessivo, se pensiamo che
si accumula una media di 30 straordinari al mese. Quindi riassumiamo: troppi detenuti e assoluta
carenza di personale,” così i consiglieri.


La delegazione dei consiglieri è venuta a conoscenza, nel corso della visita, di una serie di interventi di
risanamento della struttura che dovrebbero essere avviati in primavera, tra cui il rifacimento del tetto e
della facciata. “Ci pare quindi ovvio che i lavori per il nuovo carcere non sono in vista. Sarà quindi
importantissimo avviare dei lavori seri di risanamento e ristrutturazione sul carcere esistente. In merito a
questo faremo delle richieste politiche in tal senso”, avvisano i consiglieri regionali e provinciali Foppa,
Rohrer, Oberkofler, Repetto, Valduga e Demagri.


A questo si aggiunge la richiesta dell’istituzione di un Provveditorato Regionale dell’Amministrazione
penitenziaria (per ora le carceri di Bolzano e Trento sono gestiti a livello del Triveneto), come già
approvato con una mozione a prima firma Dello Sbarba in Consiglio Regionale il 24/01/2018, in modo da
poter gestire in loco la difficile questione della detenzione. Inoltre, si deve tornare ad occuparsi della
questione degli alloggi del personale di vigilanza carceraria, visto che la mancanza di alloggi a prezzo
ragionevole sta alla base della carenza di personale. E resta pressante la questione della formazione e
del reinserimento lavorativo dei detenuti. “Altrimenti il carcere resterà un posto dove chi esce saluta, già
sapendo che ci tornerà presto; e questa è una sconfitta di tutta la società,” concludono i consiglieri.


Foppa, Rohrer, Oberkofler, Repetto, Valduga e Demagri continueranno a occuparsi del tema già sabato
prossimo 23 dicembre, quando insieme all’avvocato Valcanover visiteranno il carcere di Trento.

16 Dicembre 2023 0 Commenti
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Nomine di Giunta al completo: una forzatura che apre nuovi spazi ad MCA.eu

Da Paola Demagri 14 Dicembre 2023

      La nomina dei componenti di Giunta al suo completo è senz’altro una buona notizia per un Trentino che vuol provare a funzionare. 

Si potrebbe disquisire sull’una o sull’altra delega assegnate. Su competenze o accostamenti che piacciano o meno, ma queste sono tutte prerogative del presidente Fugatti. Lui e la sua Lega hanno vinto le elezioni. La maggioranza di chi è andato a votare ha deciso che va bene così.

Tuttavia, ad un Movimento politico quale è CasaAutonomia.eu sono richieste delle assunzioni di posizione politica che non possono essere taciute.

Il passaggio in Giunta della base degli Autonomisti identitari di Panizza, attraverso un loro rappresentante, segna un solco sempre più profondo tra chi vuole bene all’autonomia trentina in maniera più ferma e decisa e chi è disposto anche ad innaturali alleanze ideologiche pur di ottenere un minimo di consistenza politica attraverso degli incarichi di governo.

La forzatura di proporre a Fugatti una figura di fatto bocciata dagli elettori, rappresenta a nostro modo di vedere un gesto estremo per tentare di recuperare il consenso perduto nelle urne di questo ottobre appena trascorso. La base del PATT ha infatti bocciato questo cambio di DNA tanto che gli eletti in Consiglio sono un “già espulso” e un paio di dorotei. Ecco perché gli affezionati delle Stelle Alpine troveranno nuova linfa da questo passaggio amministrativo ottenuto a qualunque costo. 

Invece, chi trova quell’alleanza con Lega e Fratelli d’Italia così innaturale subirà un ulteriore profondo colpo nel proprio orgoglio.

Ecco quindi che per Casa Autonomia.eu questo stato di cose rappresenta una grande opportunità. Il suo ruolo sarà sempre più determinante ad interpretare l’ala sociale degli autonomisti che non hanno certo intenzioni di piegarsi al potere romano. 

A tal proposito, ed ancor più nelle prossime tornate elettorali delle elezioni comunali dove un “liberi tutti” (come pilatescamente tentato di fare in passato da parte degli autonomisti identitari) sarà sempre più difficile. Pensiamo ad esempio alla Città di Rovereto. 

Nuovi test, nuove opportunità di valutazione a livello locale per capire quanto sia davvero gradito questo eccesso di influenza romana anche dentro alla politica trentina.

In questa sfida, noi non ci tireremo di certo indietro.

14 Dicembre 2023 0 Commenti
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40 giorni dopo il voto

Da Paola Demagri 3 Dicembre 2023

Se servivano prove provate che non esistono leggi elettorali perfette, capaci di dare un governo certo il giorno dopo la chiusura delle urne, eccola la abbiamo qua. Qualsiasi sia lo strumento scelto, sono poi gli uomini e le donne a far la differenza. Una legge elettorale che favorisce la formazione di coalizioni di larghe intese con un congruo premio di maggioranza per consentire un governo certo e non ostaggio di minimi scarti, non è bastata per assicurare un governo ai cittadini trentini.

La legge elettorale non ha infatti fatto i conti con bugie e furberie di una coalizione artatamente messa assieme per vincere, ma che evidentemente non aveva né un progetto, né il reciproco rispetto tra gli attori del patto. Così la armata Brancaleone si è sfaldata al primo impegno, ha sbandato nelle nomine regionali per ritornare in stallo il giorno successivo. Se non sarà l’Immacolata sarà S. Lucia, una parvenza di accordo sarà tra qualche giorno sventolato e forse, finalmente, a 2 mesi dalle elezioni avremo una giunta provinciale finalmente operativa.


Il tema è per fare cosa? Ad oggi la discussione si è concentrata sulla ripartizione dei poteri, sui posizionamenti in previsione già delle prossime elezioni. Nulla sui contenuti, nulla su quale disegno politico a difesa della autonomia, su quali siano le priorità di governo sui temi della salute, Università, ricerca, turismo, ambiente, per elencare i punti caldi. Ma quali sono e saranno le idee di questa disarticolata coalizione nelle politiche giovanili? Nel sostegno della natalità? nella costruzione di un tessuto civico necessario per affrontare i cambiamenti in atto (Clima, migrazioni, tecnologie,..). E il cittadino trentino, sta a guardare. Prima i trentini, prima in cosa ?

3 Dicembre 2023 0 Commenti
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Grandi Carnivori: riparte la stagione delle chiacchiere. Coi titoloni che mascherano la decadenza degli impegni.

Da Paola Demagri 22 Novembre 2023

Lontani i tempi in cui la provincia era prima nel campo della gestione e della ricerca, oggi la Pat è invece in testa alle classifiche nazionali per la confusione in politica. Nel campo della gestione Grandi Carnivori poi, il nostro Presidente è in testa alla lista di quelli che tanto promettono ma poco fanno.

Così ci si affida ai titoli di giornale per cercare un po’ di effetto mediatico. Si parla di una nuova norma sui lupi. Ma non si dice né quando né come, si parla di accordo interregionale per campionamento conoscitivo sullo status dell’orso coi toni roboanti di sempre e poi si leggono i numeri ed sono una “ciofeca”.

Sono lontani i tempi in cui eravamo primi nelle varie attività di prevenzione. Nei monitoraggi ad esempio e nell’attività conoscitiva del numero e alla distribuzione degli animali sul nostro territorio.

E attenzione! Sappiamo benissimo che il problema orso e lupo non si esauriscono nell’esecuzione della mera contabilità del loro numero di esemplari. 

Ma se è vero come è vero che al primo posto della politica nella gestione dei GC ci deve essere la sicurezza delle persone allora il primo passo da prendere è quello di sapere quanti sono, dove sono e come si muovono con la maggior precisione possibile. 

Per decidere del nostro destino Roma, Bruxelles e i vari TAR tirati in mezzo impiegheranno anni. E intanto? Che ce ne facciamo delle conferenze stampa tenute al motto di faremo tutto noi?

E preoccupa ulteriormente anche il cambio di assessore perché parte da una posizione di oggettiva incompetenza. Non a caso gli allevatori hanno voluto stigmatizzare la cosa. Oltre al fatto che la persona incaricata non ha mai dimostrato simpatia per la categoria. È pur vero che “Nemo profeta patriae” ma pesa non poco il suo ultimo colloquio con gli allevatori alla mostra del suo paese. Troncato dai fischi.

Tuttavia, confidiamo che voglia prendersi il tempo di studiare, impegnarsi e recuperare (San Paolo docet).

Tornado al piano interregionale per il censimento degli orsi, offriamo una riflessione sui numeri. Raccogliere 135 campioni in un anno su 4 Regioni non sembra proprio una “bazza”. Fa ridere che ci si metta pure Ispra. L’ultimo campionamento decente fatto, quando ancora l’impegno era serio, lo riporta il rapporto orso 2018. 524 campioni li fece la sola Provincia di Trento. E manca tutta la parte riguardante il Lupo. Leggi per intervenire e risultati concerti arriveranno chissà quando e il modo di attenderei ci sembra proprio inadeguato!

Questo governo, pur premiato nelle urne, ha finito la legislatura lasciando girare gli animali coi collari dalle pile scariche, ha annunciato l’impossibile e ottenuto zero nei risultati. 

Per questo noi di Casa autonomia avvertiamo l’obbligo di denunciare questa situazione stanca. Il rischio che il disimpegno passi in primo piano dev’esser tenuto più lontano possibile.

22 Novembre 2023 0 Commenti
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Litigio in maggioranza. Il clima di incertezza politica fa male alla società trentina 

Da Paola Demagri 20 Novembre 2023
    La questione intorno alle nomine in giunta provinciale ha lasciato basita ben più di una persona in Trentino. Una sciatteria istituzionale del genere non si era mai vista.Eppure ad alcuni può andar bene così. In fondo se li sono votati e ora possono apprezzarne le gesta. Incuriosisce tuttavia, il rebus che sta dietro all’annunciata (si badi bene per ora solo quello) fuoriuscita di Fratelli d’Italia dalla giunta provinciale. Che fine avrà questa vicenda?Riteniamo molto semplice. Con le teoriche dimissioni di due assessori, alla Lega si liberano posti di potere da poter assegnare. Ai quali si aggiunge la terza poltrona della Presidenza del Consiglio. Si tratta dunque di tre bei posti da mettere “in vendita”. Al motto del “lascia il tuo partito e vieni con noi in cambio di una di queste poltrone” non è difficile pensare che Fugatti non farà fatica a trovare ben più di un candidato dentro ai 5 eletti con Fratelli d’Italia.Solo una Consigliera sembra essere particolarmente legata al partito nazionale che la sostiene. Invece, almeno 3 degli altri quattro sembrano più passeggeri di un tram che li ha portati in piazza Dante. E par quasi di capire che questi lo abbiano preso solo perché era il più capiente e il più sicuro. Tra loro poi, ce n’è uno che di cambi di sponda politica è un vero professionista.Non avrebbe difficoltà dunque lo spregiudicato Presidente aviense a “comprarsi” i tre voti che gli servono per una maggioranza solida, assegnando i tre posti che ha a disposizione ai tre passeggeri di cui sopra.Nel frattempo un partito nazionale quale è FDI, in cambio di sacrifici oggi, può benissimo impegnarsi (tra le molte opzioni) e garantire seggi blindati per la candidatura in Parlamento, domani. Quattro anni passano in fretta e la carriera di una precedente consigliera provinciale di Fratelli d’Italia la certifica tutta.Se ieri lanciavamo il sospetto che questa partita fosse solo un bluff, oggi i dubbi sembrano sempre più dipanarsi. Per il Movimento CasaAutonomia.eu Michele Dallapiccola Segretario PoliticoPaola Demagri Consigliere Provinciale
20 Novembre 2023 0 Commenti
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Saltata la Giunta. E se fosse tutto un bluff?

Da Paola Demagri 20 Novembre 2023

Che le urne siano state chiare, non ci piove. E che la nomina della giunta sia una prerogativa del Presidente pure. Tuttavia le forze politiche di minoranza come la nostra, hanno il compito di segnalare ed esprimere opinioni politiche e di indirizzo che possano meglio chiarire ai cittadini quali problemi possono nascondersi dietro alle legittime scelte della maggioranza. 

Il 22 ottobre, Lega e Fratelli d’Italia hanno ottenuto un numero assai simile di voti. Fugatti può inoltre contare sull’appoggio di tre civiche di contorno. 

La trattativa per gli assessorati tra partiti nazionali è però gestita principalmente a livello romano. Perché viste da laggiù le liste civiche sono fatti tutti locali che poco pesano sugli equilibri di Giunta.

Quindi Lega e FDI per voce di Salvini e Meloni, discutono sulla spartizione delle poltrone partendo da un risultato del 13% circa a testa. Invece Fugatti ha tentato di favorire la Lega in barba agli accordi pre elettorali.

Il rapporto con Fratelli d’Italia pare dunque tradito per l’inaccettabile forzatura di downsizing politico. Non solo a FDI non è arrivata la vicepresidenza ma gli assessorati asseganti hanno un peso politico di risulta e assai leggero.

Schematicamente: alla Lega, Presidente più due assessori, più un vice a scelta in aggiunta allo schieramento. A FDI, con gli stessi voti due assessori e un accordo tradito. Chiaro no?

Inaccettabile poi per Fratelli d’Italia rinunciare alla vicepresidenza. Avrebbe potuto valere l’ultimo anno di reggenza col ruolo di Presidente perchè è palese che Fugatti abbandonerà il Trentino prima della fine naturale della legislatura 

Il grandissimo squilibrio di potere e di competenze dentro alle due principali forze politiche della coalizione ha fatto saltare tutto. Ora i compiti sono da rifare e se a pensar male si fa peccato magari si indovina anche.

A mezzanotte di ieri scadeva un termine di legge, che in fondo è stato rispettato. Fugatti ha consegnato il compito in brutta copia e pieno di scarabocchi. Ma a qusto punto manderebbe tutti a casa solo al mancato voto al bilancio in Consiglio Provinciale. Fatto che avverrà non prima di qualche mese. Per questo ora, di fare, disfare e reimpastare avrà tutto il tempo che Salvini e Meloni vorranno concedergli per decidere le nostre sorti. 

Con la maggioranza dei partecipanti al voto in trentino che hanno certificato che va bene così. Aspettiamo.

 Per il Movimento CasaAutonomia.eu

Michele Dallapiccola Segretario Politico

Paola Demagri Consigliere Provinciale

20 Novembre 2023 0 Commenti
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CasaAutonomia.eu in alternativa al PATT: etica e coerenza in luogo dei sempre più venali valori del tradizionale trasfigurato autonomismo.

Da Paola Demagri 14 Novembre 2023

Demagri Paola Consigliera provinciale Dallapiccola Michele Segretario politico

Ci eravamo ripromessi di non parlarne più. Casa autonomia.eu, l’ala sociale degli autonomisti ha da tempo fatto una scelta di campo precisa. Avevamo deciso di continuare con le nostre proposte smettendo di commentare le scelte politiche altrui. 

Eppure, i vecchi autonomisti, quelli che un tempo si potevano definire identitari, continuano a dar spettacolo. Nonostante i risultati delle urne abbiano parlato chiaro. Un patrimonio di 75 anni di storia dilapidato dal peggior risultato elettorale di sempre. Anche tenendo conto dell’iniezione di voti ottenuta dal supporto di una parte di ex democristiani dorotei. E volutamente citiamo il supporto parziale perché, di questa sopravvissuta, non organizzata parte politica, osserviamo numerose infiltrazioni in tutta la compagine destroide al governo del Trentino. 

Come detto in apertura, la cronaca politica di queste ore ci spinge invece a parlarne ancora.

Nel vecchio mondo autonomista (o quello che ne rimane) si sente infatti parlare di ripescaggi e di adesioni obbligate da fideiussioni. In pratica si parla di soldi, di posti di potere e di mantenimento di uno status quo anche economico. Così sono proprio i vecchi autonomisti a finire per dipingere la politica come una cosa squallida, venale, senza sponde ideologiche oltre che priva di ogni forma di coerenza. Eppure è questo che stanno dipingendo i dorotei con i seguaci di quel che resta delle stelle alpine. Che ricordiamolo erano partite col Congresso del ‘22 al motto di voler pensare fuori dagli schemi, mai con Fratelli d’Italia e spergiurando di rifiutare qualsiasi accordo in funzione dei posti di potere (volgarmente detti “careghe”)

Nella constatazione di questi nuovi dati di fatto, troviamo la ragione del nostro intervento di oggi. Siamo infatti convinti che siano ancora molti gli autonomisti delusi da questo recente triste teatrino che si aggiunge al deludente risultato elettorale.

Ci riferiamo a chi pur malvolentieri ha votato le stelle alpine ma parliamo anche a chi, pur dichiarandosi comunque affezionato all’alpino fiore, ha deciso di praticare l’astensionismo. 

È a loro che rivolgiamo il nostro invito ad aderire al Movimento giallo. Sono persone ricomprese nel 70% dei trentini che non hanno scelto Fugatti e la destra italiana al governo della nostra provincia. 

Intendiamoci, la compagine che noi sosteniamo non è scevra da responsabilità. Non ci sarà futuro diverso se la sinistra non saprà trovare una nuova strada per continuare ad avere l’appeal che aveva un tempo. 

Ma senza guardare in casa gli altri noi insistiamo sul nostro messaggio politico. Della nostra coalizione noi occupiamo saldamente il centro autonomista. Sarà dunque un messaggio culturale il nostro, sarà un messaggio ricco di spunti rivolti ad un governo provinciale che ha sempre dimostrato di ignorare i suggerimenti e preferisce sbagliare da solo. Ciò che non può succedere però è che tutto questo avvenga nel nostro silenzio.

Cultura autonomista, cultura amministrativa e presenza sul territorio saranno la cifra che anche in questo nuovo corso contraddistinguerà CasaAutonomia.eu 

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Grandi Carnivori: Come proseguire alla resa dei conti della campagna elettorale? 

Da Paola Demagri 13 Novembre 2023

La legislatura appena trascorsa è andata via a suon di promesse. Ed è stato un successo. È inutile negarlo. Ai trentini le promesse della lega son piaciute un sacco.

Nel campo della gestione del Grandi Carnivori poi non ne parliamo. Dove più sono presenti lupi ed orsi, più sono arrivati voti per fugatti.

Così, fallimenti di risultati, predazioni e problemi a non finire non fanno neanche più notizia. 

Che sia questo raggiunto l’obiettivo politico? Azzerare le reazioni lasciando che tutto proceda per conto proprio?

Leggendo le notizie politiche di queste ore, lo sconcerto si aggrava ancora di più.

Non tanto per l’ingerenza della giustizia sulle decisioni della politica locale (del resto per suo compito, cos’altro dovrebbe fare?) quanto piuttosto leggerne le, finora inascoltate, motivazioni. 

Insistere su prevenzione, formazione e informazione non sono vezzi da radical chic di città ma un evidente strumento per ottenere il permesso dello step successivo. 

In pratica va fatto tutto il possibile per salvaguardare la specie, le produzioni animali e la sicurezza delle persone. Solo allora può arrivare il permesso dello step successivo. Quello del controllo dei Grandi Carnivori che è il vero obiettivo della legge 9/’18. Già lì si prevedeva l’adozione di piani di gestione, ancora tutti da attuare. Dal 2019!

Siamo ancora ai blocchi di partenza di questo mandato amministrativo. Dopo un periodo piuttosto buio. Una notte (politica) che si sa, di solito porta consiglio. Qui sopra abbiamo dato il nostro.

Paola Demagri Consigliere provinciale

Michele Dallapiccola Segretario

13 Novembre 2023 0 Commenti
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Considerazioni a caldo sul risultato elettorale

Da Paola Demagri 28 Ottobre 2023

Prima di tutto: meglio essere capo di una barca a remi, che mozzo di una nave a vapore.

El fa grignar i sasi el risultato del PATT. La presa in giro di Tonina e Kaswalder, il raggiro subito dalla direzione del PATT è segno di superficialità o solo voglia di potere. Ma…si sa, in politica tutto si può giustificare, manipolare, rivoltare ma dobbiamo analizzare il risultato così imbarazzante..

Il gioco alle volpi è riuscito. Ha ben poco da consolarsi Panizza (l’Adige 25/10), vantandosi di essere in maggioranza, come dire che sono vicini alla greppia, ma il che non vuol dire che abbiano possibilità di scegliere. Staremo a vedere il seguito.

Credo che gli elettori non siano così stupidi come tentano di farci vedere. In quest’ultima tornata elettorale e, mi riferisco anche al resto d’Italia, se cerchiamo, forse troviamo un filo di realtà in questa ingarbugliata matassa..

Quel 20% dei votanti di Monza, sono il risultato di un’operazione così umiliante per la città che la popolazione si è sentita presa in giro. Non ho dati, ma credo che, alla fine, per Galliani abbia votato il 10% o forse un po’ più della popolazione, risultati da non accettare moralmente l’incarico.

Le idee nascono per esigenze del momento o per superare ostacoli che impediscono un normale flusso della quotidianità.

Questo potrebbe dire che le idee e i progetti vengono presi in considerazione molto più di quello che crediamo. Se non ho interesse perché devo rompermi….

Questo vuol dire che non è un partito che deve avere il potere, ma sono le idee che nascono per esperienze singole che rendono ricca una società. Sono le comunità che riescono a creare quell’ ambiente vivibile in cui ognuno ha lo spazio per le proprie aspirazioni .

Anche la politica del domani dovrà trovare una convergenza di idee che nascono solo da una pluralità di interpretazioni del nostro vivere. Un EROS come Dio della bellezza, del sorriso per sentirsi anche appagati e orgogliosi di vivere in un ambiente fatto di

                                 EQUITA’- RISPETTO – ONESTA’- SOBRIETA’

Non è un partito, un gruppo economico, un movimento, ma un concorso di idee che trovano spazio in una coalizione, anche momentanea, dove la gente può trovare quello in cui credere.

Il risultato è la vittoria dell’idea, non è il trionfo o la sconfitta del singolo.

Vince l’idea dell’intuizione e del coraggio solo se rispettiamo l’EROS di una legge, non scritta ma volutamente e moralmente sottoscritta dalla maggioranza.

Il non essere ascoltati non è colpa degli altri ma solo di una nostra incapacità di valutare le motivazioni che ci spingono.

Le idee hanno bisogno di modernità, originalità, interesse perché crescano,. Alle volte, hanno bisogno di anni per svilupparsi se non si scontrano con interessi economici, culturali o religiosi.

Le idee possono nascere e morire in poco tempo, o vivere latenti per anni per poi esplodere.

Questo potrebbe essere il nostro domani.  La competizione non la dobbiamo vedere come una guerra ma come una partecipazione, un contribuire a migliorare le nostre comunità.

Il vedere nemici nella critica è un segno di debolezza; di un accollare ad altri i nostri errori, è cercare nella banalità la motivazione per non ammettere la nostra superficialità senza voler mortificare il nostro ego.

Sergio

28 Ottobre 2023 0 Commenti
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