40 giorni dopo il voto

Da Paola Demagri

Se servivano prove provate che non esistono leggi elettorali perfette, capaci di dare un governo certo il giorno dopo la chiusura delle urne, eccola la abbiamo qua. Qualsiasi sia lo strumento scelto, sono poi gli uomini e le donne a far la differenza. Una legge elettorale che favorisce la formazione di coalizioni di larghe intese con un congruo premio di maggioranza per consentire un governo certo e non ostaggio di minimi scarti, non è bastata per assicurare un governo ai cittadini trentini.

La legge elettorale non ha infatti fatto i conti con bugie e furberie di una coalizione artatamente messa assieme per vincere, ma che evidentemente non aveva né un progetto, né il reciproco rispetto tra gli attori del patto. Così la armata Brancaleone si è sfaldata al primo impegno, ha sbandato nelle nomine regionali per ritornare in stallo il giorno successivo. Se non sarà l’Immacolata sarà S. Lucia, una parvenza di accordo sarà tra qualche giorno sventolato e forse, finalmente, a 2 mesi dalle elezioni avremo una giunta provinciale finalmente operativa.


Il tema è per fare cosa? Ad oggi la discussione si è concentrata sulla ripartizione dei poteri, sui posizionamenti in previsione già delle prossime elezioni. Nulla sui contenuti, nulla su quale disegno politico a difesa della autonomia, su quali siano le priorità di governo sui temi della salute, Università, ricerca, turismo, ambiente, per elencare i punti caldi. Ma quali sono e saranno le idee di questa disarticolata coalizione nelle politiche giovanili? Nel sostegno della natalità? nella costruzione di un tessuto civico necessario per affrontare i cambiamenti in atto (Clima, migrazioni, tecnologie,..). E il cittadino trentino, sta a guardare. Prima i trentini, prima in cosa ?