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Dissesto idrogeologico in Val di Sole: strategie e progetti per il futuro

Da Paola Demagri 31 Agosto 2023

Le bombe d’acqua in Italia e in Trentino – o, come vengono classificate dagli scienziati, i violenti nubifragi – sono chiari segnali di un problema globale: il cambiamento climatico. Abbiamo visto anche ieri come un semplice rio possa trasformarsi in un vero e proprio torrente in un lasso di tempo brevissimo.

Ecco perché le opere create dai Bacini Montani nel passato, come ad esempio le briglie sul fiume Vermigliana (circa un ventennio fa), hanno impedito che circa 30.000 metri cubi d’acqua potessero confluire nell’abitato di Fucine di Ossana, causando ingenti danni.

Per questo motivo nei prossimi anni saranno necessari ulteriori interventi di mitigazione per contrastare il dissesto idrogeologico.

Gianluca Zambelli, candidato Casa Autonomia.eu

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Elezioni Provinciali 2023: a Civezzano sarà derby tra ex sindaci?

Da Paola Demagri 22 Agosto 2023

Non sarà una tornata qualunque quella elettorale del prossimo autunno a Civezzano. Due ex sindaci, della stessa lista civica comunale, la Cives, potrebbero affrontare la kermesse del 22 ottobre. Dopo 20 anni trascorsi lavorando insieme ora si ri-troveranno dentro a due schieramenti completamente opposti. Certo, leali entrambi. Uno al proprio partito di sempre, uno ad un più ampio schieramento, quello del centrosinistra autonomista.

Che è la mia compagine da sempre. Porta avanti valori e rapporti personali storici che valgono a prescindere dalla possibilità di vincere o meno.

La capriola politica il Patt l’ha fatta partire dopo il Congresso ’22. “Pensare fuori dagli schemi” era il motto annunciato. E da lì a trovarsi alleati di Lega e Fratelli d’Italia è stato un attimo. Dopo vent’anni di fortunata alleanza col Centrosinstra, si è tuffato tra le braccia dei suoi avversari di sempre.

La sua improvvida dirigenza prova a giustificarlo col fatto che per contare bisogna governare. Ma siamo in tanti a vederlo solo come espressione di un tipico vezzo degno della peggiore Italia: stare sempre con chi vince.

Al diavolo la coerenza?

Il responso delle urne sarà giudice di una dirigenza che non ha portato le Stelle Alpine ad una scelta unanimemente condivisa e apprezzata. Le premesse lo confermano. Ci sono almeno due tronconi di partito che hanno deciso di non seguirla.

Chi non è d’accordo con le loro scelte potrà infatti votare gli Autonomisti identitari che non candideranno con Fugatti ma con Divina e forse anche in una loro lista indipendente.

L’ala sociale del Partito invece, continuerà in Casa Autonomia.eu. Sarà validata da autorevoli rappresentanti autonomisti storici come Walter Pruner o il Presidente onorario Luigi Panizza.

A Civezzano poi, il salto della barricata del Patt produrrà negli elettori un ulteriore momento di incertezza. Il sostegno provinciale ad una compagine fino ad ora avversaria produrrà localmente un curioso cortocircuito con l’attuale minoranza comunale. Che in pratica rimarrà avversaria degli Autonomisti in Municipio ma loro alleata in Provincia.

Il Bel contrasto da spiegare ai cittadini.

Sotto ai gazebo di Piazza Santa Maria potrebbero finir per brindare persone che i civezzanesi non avrebbero mai pensato di veder bere insieme. I miracoli della politica non finiscono in paese. Alle elezioni provinciali, il Patt locale finirà per collaborare con chi lo ha sempre ostacolato attraverso la politica della “magnadora”. Nello stelluto partito milita infatti il padre spirituale del famoso metodo di attribuzione dei contributi pubblici. È un metodo che ha fatto scuola. Il nuovo rappresentante della stessa compagine politica nella stessa sedia (assessore “ai Comuni”) applica lo stesso metodo. E così Civezzano, in questi ultimissimi anni, gli aiuti provinciali li ha visti col lumicino.

Ben altra cosa rispetto a tutto quello che è arrivato in passato. A seguire, qui sotto troverete alcune immagini delle tante opere che il governo del Centrosinistra ha portato a Civezzano in 20 anni di collaborazione e buon governo.

Io sono leale e riconoscente a questo.

Il nido
La nuova palestra
L’impianto irriguo a Seregnano-Torchio
Il nuovo parcheggio per la Scuola Materna
La scuola materna a Roverè
Alcuni marciapiedi
Un piccolo aiuto per la caserma dei VVF
La sistemazione della strada provinciale a Sant’Agnese
La nuova viabilità presso le Elementari
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Carcere e comunità carceraria: si può fare di meglio

Da Paola Demagri 18 Agosto 2023

“Una comunità nella comunità”, così Paola Demagri, consigliera provinciale per Casa Autonomia.eu, definisce la comunità carceraria del carcere di Spini di Gardolo, oggi oggetto di una visita da parte della stessa consigliera, accompagnata dal collaboratore avvocato Valcanover e dal candidato presidente della Provincia Valduga. Una visita che per la presidente di Casa Autonomia è la continuazione di un percorso di attenzione nei confronti di questa comunità iniziato 5 anni fa. Per il candidato Valduga è stata invece un’occasione di conoscerne i bisogni, il vissuto quotidiano e le potenzialità.

“Al momento la struttura ospita 343 detenuti, di cui 31 donne, 312 uomini, 80 sex offender e 181 stranieri ed è in estrema difficoltà – dichiara Demagri -. Siamo davanti a un grave problema di sovrappopolazione dato che la Casa Circondariale è pensata per 280 persone. A questo si aggiunge il problema non indifferente di uno staff sottodimensionato, che ad oggi conta 165 unità di polizia penitenziaria contro le 227 previste e solo 2 educatori su 8. Per non parlare poi della tossicodipendenza: l’80% dei detenuti assume psicofarmaci, quando solo 50 di loro sono in possesso di una diagnosi psichiatrica maggiore. Siamo entrati col ruolo di osservatori, in modo da poter poi portare le istanze nelle sedi appropriate, in primis sulla mancanza di popolazione e in secondo luogo per potenziare i servizi di prevenzione e riabilitazione”.

Prende la parola il candidato Presidente Francesco Valduga: “Le potenzialità della struttura che abbiamo visitato oggi sono veramente notevoli. Purtroppo mancano le risorse, umane innanzitutto, per poterle sfruttare a pieno. È necessaria una sensibilizzazione su questo argomento, soprattutto per le autorità, perché per una completa ed efficace riabilitazione è necessario che queste strutture siano collegate al mondo esterno. Gli enti locali e il territorio in generale devono stabilire un dialogo forte e puntuale con la struttura, altrimenti poi si incorre in falle del sistema di recupero e di prevenzione che portano a situazioni tragiche come quella vissuta a Rovereto nelle scorse settimane. Il sistema va ripensato oltre che potenziato, solo così possiamo immaginare che la rieducazione fatta in carcere valga anche fuori, altrimenti è un lavoro inutile, insufficiente e un rischio per la comunità”.

“È una macchina che ha bisogno di eliminare lo stato di sofferenza comune esistente tra personale e detenuti. Si tratta di un rischio enorme, che porta ad un’atmosfera di costante tensione e, di conseguenza, ad incorrere in incidenti – puntualizza l’avvocato Valcanover -. Dobbiamo ridurre il rischio attraverso il potenziamento del personale e dei servizi destinati alla rieducazione e ad evitare le ricadute dei detenuti. L’attenzione verso le strutture carcerarie presenti sul territorio è importante, anche se spesso l’opinione pubblica e la politica hanno difficoltà ad occuparsi di questo. Sono però contento che alcuni politici abbiano iniziato a dedicarsi al tema della comunità carceraria con la convinzione che si possa fare meglio”.

“Dala prima volta che ho visitato il carcere, subito dopo la rivolta del 2018, non ho notato miglioramenti se non la presenza del medico 24 ore su 24. Le tensioni invece sono sempre molto elevate e il personale sempre meno. Questo nonostante tutte le richieste che sono state fatte. Nessuno di questa Giunta ha tenuto monitorata questa comunità nella comunità, bisogna fare meglio”, conclude la consigliera Demagri.

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Il giovane Alessio Anselmo scende in campo con Casa Autonomia

Da Paola Demagri 18 Agosto 2023

Alessio Anselmo nasce a Trento il 20 gennaio del 2000 e vive a Calavino.

Dopo il diploma di liceo scientifico al Galilei di Trento, si è iscritto ad Economia all’Università degli Studi di Trento ed ha conseguito la laurea triennale in Amministrazione Aziendale e Diritto con una tesi sulla fiscalità del Trentino (dacci una letta, la trovi a questo link). Attualmente, sempre presso UniTn, sta frequentando il corso di Economia e Legislazione di Impresa, grazie al quale può continuare a sviluppare i suoi studi sul sistema fiscale della nostra Provincia.

Alessio Anselmo è anche animatore presso la scuola media dei Salesiani a Trento, membro del Consiglio pastorale interparrocchiale di Madruzzo e revisore dei conti della Pro Loco di Calavino.

La passione per la politica è nata in lui fin dalle superiori, dove è stato rappresentante degli studenti sia in Consiglio di Istituto sia presso la Consulta provinciale degli studenti. Avendo avuto modo di capire, con la sua tesi di laurea, gli innumerevoli poteri che l’Autonomia dà al Trentino, ha scelto di scendere in campo con Casa Autonomia per dare ai giovani un futuro migliore proprio grazie alla valorizzazione dell’Autonomia.

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Casa Autonomia.eu chiude per prima la lista dei candidati

Da Paola Demagri 18 Agosto 2023

Casa Autonomia chiude la lista dei candidati in vista delle elezioni 2023. È la notizia che Paola Demagri e Michele Dallapiccola hanno annunciato oggi, lunedì 14 agosto, davanti agli organi di stampa del Trentino. La lista comprende candidati da tutti i territori della Provincia e nelle ultime ore vi si è aggiunto un nome di spicco del mondo autonomista: Walter Pruner. Un ingresso significativo, arrivato sulle orme di Luigi Panizza, altro storico autonomista, che dallo scorso ottobre promuove il Movimento Casa Autonomia.eu come unica vera alternativa per gli autonomisti in uscita dal Patt dopo la brusca svolta a destra di quest’ultimo.

“Chiudere la lista è l’ultimo di una serie di importanti passaggi che ci hanno portati qui dallo scorso 22 ottobre – racconta la consigliera Demagri, presidente del Movimento -. Siamo i primi ad arrivare a questo punto: abbiamo 34 candidati, 17 uomini e 17 donne, provenienti da tutto il Trentino e dotati delle competenze più varie, con una particolare attenzione ai mondi della sanità, della scuola e del volontariato. Molti di loro ci sono stati vicini fin dal principio e autonomamente hanno deciso di assumersi l’onore e l’onere di candidarsi. Tutto questo è stato possibile grazie a loro e anche ai più di 320 soci che hanno deciso di unirsi a Casa Autonomia e da ottobre ci hanno seguito nella nostra attività. Abbiamo organizzato oltre 50 serate e incontrato più di 3mila persone, ma soprattutto abbiamo fatto squadra, riuscendo ad essere i primi a presentare una lista veramente completa. Ora andiamo avanti con la campagna elettorale, consapevoli di poter dare un contributo importante alla coalizione di centrosinistra e al Trentino, che ha bisogno di lasciare indietro chi in questi 5 anni non lo ha gestito”.

 “Rifuggiamo dallo statalismo e dal populismo in cui è caduto il nostro ex partito – aggiunge Dallapiccola -, che ha abbandonato il centrosinistra, con cui aveva ottenuto i migliori risultati, per delle vaghe promesse arrivate da destra. Fratelli d’Italia non ha nulla a che vedere con l’autonomismo e per quanto riguarda la Lega non vogliamo avere nulla a che fare con chi per 5 anni ha comandato (non governato) con modalità inaccettabili: sempre presenti a ogni sagra e “photo opportunity”, ma mai in ufficio, con il risultato che in Provincia non c’è stata una guida politica: la sanità è allo sbando, la scuola in difficoltà, le imprese lasciate sole in preda alle crisi. Casa Autonomia ormai rappresenta la miglior risposta per chi vuole restare nell’alveo dell’autonomismo vero e puro, come dimostra l’ultimo candidato aggiuntosi al nostro Movimento, Walter Pruner, che assieme a Luigi Panizza fa parte del dna dell’Autonomia trentina”.

 “Rispetto il pensiero nel centrodestra e di Fratelli d’Italia – racconta Pruner, spiegando le ragioni della propria decisione -, ma la visione è diversa: il Patt ha deciso di fare squadra con quelle forze che rappresentano gli antipodi del nostro pensiero. Una fase guidata da alcuni singoli che però sono riusciti a spostare la linea di un intero partito in questa rotta di collisione, un dolore fortissimo. La decisione è stata maturata nelle ultime 48 ore e alla fine ho deciso di andare dove mi ha portato il cuore. Casa Autonomia va nella direzione corretta e la differenza è sostanziale rispetto a chi preferisce allearsi con chi dell’odio istituzionale fa il suo stile, riducendo l’avversario a nemico. La strada non può essere quella dell’assenza di dialogo tra maggioranza e opposizione perché si usa la forza dei voti senza saper ascoltare e rispettare la controparte. Il nostro obiettivo? Dimostrare che c’è un autonomismo che ancora funziona e non è interessato alle seggiole“.

LA LISTA IN PILLOLE

Età media 48 anni; 16 diplomi di Laurea; 11 incarichi pubblici (Asuc, CPO, Comuni e Provincia)

Artigiani, liberi professionisti, dipendenti privati ma anche pubblici. Qui con particolare attenzione alla sanità e alla scuola. Molti sono impegnati nel volontariato ricreativo pompieristico ma anche e soprattutto di ambito sociale con la fragilità della persona e della società al centro.

Per la rappresentanza territoriale coprono l’intero Trentino con particolare attenzione alle aree periferiche e quelle dove vivono le minoranze linguistiche Mochene e Cimbre

COMUNITA’ DI PRIMIERO

Stella Loss 

Autonomista storica dalla Valle del Vanoi. Responsabile di una Cooperativa Servizi di Valle

COMUNITA’ VALSUGANA E TESINO

Sunil Pellanda 

di Borgo Valsugana. Coadiutore amministrativo scolastico. Appassionato di politica e Sport dove opera attivamente e come volontario 

Jessica Caumo 

di Ronchi Valsugana impegnata nell’ASD Centro cinofilo Valsugana agility dog attuale Responsabile risorse umane presso la Dr Share di Borgo 

COMUNITA’ ALTA VALSUGANA E BERSNTOL

Dallapiccola Michele 

di Civezzano. Laurea in medicina veterinaria attuale Consigliere provinciale

Sonia Minelli 

di Mazzanigo di Civezzano Laurea in Psicologia. Attualmente insegnante presso la scuola d’infanzia.

Federico Joniez 

di Canzolino di Pergine. Lavora presso l’unione italiana ciechi e ipovedenti di Trento. Porta l’informatica nelle scuole e al domicilio dei non vedenti.

Stefano Moltrer 

di Palù del Fersina. Lavora presso la Cavit, già Sindaco nella sua comunità. Orgogliosamente mocheno bilingue

 Luciana Conci 

di Nogarè di Pergine V. Lavora come OSS presso la Casa di riposo di Pergine

COMUNITA’ DELLA VAL DI NON & PAGANELLA

Paola Demagri. 

di Cles. Laurea magistrale in scienze infermieristiche e ostetriche attuale Consigliere provinciale 

Carla Podetti 

di Cavareno Laurea in psicologia Coordinatore pedagogico e insegnante nelle scuole dell’infanzia provinciali 

Marisa Dolzani 

di Cles Impiegata presso la Regione Trentino Alto Adige. Attuale consigliere comunale a Cles.

Alan Torresani. 

Di Rumo. Laurea specialistica in economia e gestione dell’ambiente e del turismo. Lavora come responsabile amministrativo organizzativo e finanziario presso la Provincia autonoma di Trento. 

Doriano Valer 

di Campodenno.Responsabile logistica e acquisti presso la Beton Asfalti.

Già candidato alle politiche ‘22 alla Camera dei Deputati sul seggio plurinominale regionale 

COMUNITA’ DELLA VALLE DI SOLE

Gianluca Zambelli 

di Claiano di Pellizzano. Artigiano, attivo nel volontariato anche pompieristico. Presidente dell’ASUC di Termenago 

COMUNITA’ DELLE GIUDICARIE

Elda Lolli 

di Praso. Laurea magistrale In Management e consulenza aziendale. Attualmente lavora come funzionario amministrativo presso la Casa di riposo di Pinzolo. Consigliere comunale presso il comune di Valdaone 

Alessandro Borgonovo 

Di Tione studente di scienze politiche e delle relazioni internazionali alla Cattolica di Brescia. Attivo nel volontariato locale

Calza Maria Pia 

LAUREA In Scienze Agrarie Già insegnante in matematica e scienze al Maffei di Riva del Garda attualmente consigliere comunale di minoranza a Fiavè 

COMUNITA’ ALTO GARDA E LEDRO

Guido Trebo. 

Laurea magistrale in strumenti antichi presso il conservatorio di Vicenza Docente presso la scuola musicale delle giudicarie a Tione Attuale assessore comunale ad Arco 

Alice Vettore Carraro

 di Riva del Garda Mamma di nove figli Attiva nel mondo del volontariato a servizio della propria comunità e della società trentina. Attualmente frequenta giurisprudenza. 

Nicoletta Postal

 di Riva del Garda. Laurea magistrale in scienze infermieristiche e ostetriche.Coordinatore infermieristico presso l’ospedale di Arco 

Elena Chincarini

 di Arco. Laurea in mediazione linguistica per le imprese e il turismo. Libera professionista consulente di marketing e comunicazione 

COMUNITA’ DELLA VALLAGARINA

Cristiano Moiola

 di Mori. Laurea Magistrale in Arte. Insegnante presso il Sacro Cuore di Trento consigliere comunale a Mori . Autonomista storico.

COMUNITA’ DI FIEMME & FASSA

Gianni Delladio

 di Tesero. Geometra libero professionista già Sindaco e presidente di Comunità di valle.

MAGNIFICA COMUNITA’ DEGLI ALTIPIANI CIMBRI

Maddalena Caneppele.

 Perito agrario, mamma, Dipendente presso una cooperativa locale

COMUNITA’ ROTALIANA-KŐNIGSBERG & CEMBRA

Massimo Zeni

di Sorni di Lavis. Laurea magistrale in scienze dell’educazione. Attualmente lavora presso l’anffas Trentino Onlus Referente dei territori 

COMUNITA’ DELLA VALLE DEI LAGHI

Lorenzo Tomazzoli

 di Vezzano. Enologo Presso un’importante cantina di Valle. E’ ambizioso volontario per la Comunità di tossicodipendenza.

Alessio Anselmo

 di Calavino. LAUREA magistrale in economia e legislazione di impresa. Tributarista e fiscalista per passione. Impegnato in numerose associazioni di volontariato locale 

TRENTO

Walter Pruner

. di Trento. AUTONOMISTA.

Valentina Musumeci. 

Di Trento. Attivissima nel mondo della Cultura e del volontariato promotrice di numerose iniziative per la tutela della donna e la valorizzazione della cultura in numerosi ambiti 

Elisabetta Gardumi 

Trento. Già impiegata presso il Consiglio provinciale.  

Dobce Josimov. 

di Trento Trentino-macedone imprenditore, impegnato presso l’azienda di famiglia dove si occupa della lavorazione di alimenti. 

Chiara Arnoldi

 LAUREA in lingue e letterature straniere moderne. Già insegnante, Ha proseguito l’attività impegnandosi Concretamente per l’integrazione degli stranieri in collaborazione col Centro Astaldi l’associazione Franca Martini e l’associazione Padre Angelo e APPM

Paola Taufer

 di Trento. Laurea in psicologia e psicoterapia. Psicologa libero professionista. Attuale presidente della commissione pari opportunità della Provincia autonoma di Trento 

Massimo Vassallo

 di Trento. Laurea in Giurisprudenza. Funzionario giudiziario attualmente impegnato come funzionario giudiziario presso il Tribunale dei Minorenni di Trento. 

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Scuola, cittadinanza e politica – di Carla Podetti

Da Paola Demagri 18 Agosto 2023

Eravamo tutti competenti per formare la squadra del cuore, Juve, Inter o altro, eravamo tutti super attrezzati per dare consigli su come mettere in campo la formazione. Ora siamo tutti dottori con la rete internet e social: andiamo dal medico e chiediamo cosa ci deve prescrivere, lo mettiamo alla prova per vedere se la diagnosi che ci fa collima con la diagnosi di Google. Siccome siamo genitori, persone di mondo, ora possiamo dire non solo come si fa l’insegnante, ma anche come dev’essere organizzata la scuola.

Una cosa è esporre le esigenze di sostegno ai genitori, di educazione dei bambini, altro è sostenere che sia efficace l’intervento spot, un “purchessia” indipendentemente dalle macerie che crea.

Nel gioco del calcio, come nelle questioni mediche o in quelle di scuola è doveroso vederne le criticità, discuterne ed approfondire. Ascoltare chi è del settore, che agisce in scienza e coscienza, con le competenze in materia, tenendo conto dell’organizzazione e delle risorse umane e materiali.

Lo storico ci dice che in Trentino, ad esempio, è consolidata la presenza di un privato sociale di qualità, la scuola dell’infanzia era già pensata con un mese in più rispetto alla scuola statale, che va di pari passo con la scuola dell’obbligo. Per quest’ultima ci sono in Italia 200 giorni ca., tra i più numerosi di Europa,  mentre ciò che varia molto sono i giorni di vacanza intermedi.  Il Trentino è tenuto a rispettare l’andamento nazionale nei tempi degli esami di stato.

Ormai abbiamo capito che il senso dei sondaggi, delle richieste di varie categorie, delle richieste dei genitori sono richieste di aiuto nell’educazione e crescita dei figli.

In una società in continuo cambiamento, i genitori hanno bisogno di sostegno per programmare famiglia e portala avanti (da 0 a 19/25 è ininfluente un assegno una tantum).

Abbiamo bisogno di scuola, di servizi di conciliazione per quando la scuola è chiusa, di un’organizzazione del lavoro non penalizzante per tutti e tutte (in modo che i congedi per gestire famiglia non ricadano economicamente sui lavoratori, sia pubblici che privati), serve agire sulla qualità (è l’educazione e cura di qualità tra 0-6 anni che fa cambiare le sorti delle persone, a costi inferiori), serve far crescere la comunità/cittadinanza perché possa occuparsi di se stessa, attivarsi, occuparsi del proprio ben-stare.

La scuola come organizzazione è fatta di tanti elementi, e l’entrata a gamba tesa di Bisesti, con la Giunta Fugatti nella scuola dell’infanzia è stato un intervento isolato, “pur di fare qualcosa”: non un disegno complessivo per supportare le famiglie nei periodi di chiusura della scuola, non un ragionamento sulla “tenuta” della scuola in quanto a docenti a disposizione, non con offerte di qualità e per tutti nei nidi d’infanzia.

Nella crescita dei figli i genitori vanno supportati con una pluralità di offerte: il “come” fa una grande differenza. Una scuola totalizzante è dannosa, non lascia spazio al genitore per le proprie scelte di famiglia (e lo vediamo nella pratica di uno sport o di altre attività come musica, danza, volontariato ecc.) Serve integrazione tra scuola ed attività extra, con politiche integrate, che si parlano e si intrecciano. Non è questo quello che abbiamo visto negli ultimi cinque anni: abbiamo visto interventi spot, scollegati, distribuzione di denari senza un disegno complessivo. Questo è ciò che alimenta la politica di destra, o civica di destra.  La destrutturazione della scuola si vede in questi anni: come organizzazione manca attenzione alla qualità, a una progettazione complessiva dei servizi, mancano risposte alla carenza di educatori ed insegnanti, mancano risposte di lungo respiro sulle questioni sociali (dalla denatalità, alle richieste di aiuto oltre alla scuola, al supporto psico-pedagogico, alla conciliazione lavoro-famiglia, alla questione retribuzione dei lavori di cura/educazione, alla questione sicurezza  ecc.).

Alcuni tendono a semplificare le questioni per gestirle con un like, altri sono disponibili ad aprire i problemi per vedervi le molte facce, e le diverse soluzioni, con il coraggio di affrontarli. Una scelta di campo.

Carla Podetti candidata di Casa Autonomia.eu

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Elena Claudia Chincarini si candida con Casa Autonomia. “Lo sguardo rivolto al futuro”

Da Paola Demagri 18 Agosto 2023

Elena Claudia Chincarini è la nuova candidata di Casa Autonomia.eu. Di seguito la sua presentazione.

CHI SONO

Gardesana doc, cresciuta sulla sponda veneta del lago, sono residente ad Arco da quasi 20 anni. Ho 42 anni e sono madre di due splendide bambine, un ruolo importante che invita ogni giorno a riflettere su quali siano le scelte migliori guardando al futuro.

Da sempre appassionata di territorio e relazioni, ho seguito un percorso -formativo prima, lavorativo poi- interamente dedicato alla professionalizzazione in ambito turistico. Un settore che negli anni mi ha permesso di lavorare e approfondire la conoscenza con diversi ambiti del Trentino.

Il mio lavoro è prima di tutto una passione, che affronto ogni giorno con rinnovato entusiasmo, perché dalle opportunità permette di creare sempre nuovi progetti di valorizzazione e promozione territoriale. Mi piace pensare al turismo come al più sostenibile tra i percorsi di sviluppo economico per una destinazione. Fare turismo in ottica strategica e con una visione a lungo termine consente, infatti, di sviluppare il territorio preservandone al contempo caratteristiche e identità, e creando valore aggiunto attraverso le risorse locali.

LA MIA VISIONE

Agire locale e pensare globale è la filosofia che anima il mio modo di interpretare la politica in un contesto territoriale che può godere di una propria preziosa autonomia governativa. Un presupposto necessario al buon governo del Trentino che, mi auguro, attraverso una politica democratica e autonomista, nel prossimo futuro possa occuparsi di:

  • riqualificare il sistema sanitario provinciale attirando nuovi professionisti per creare centri di eccellenza specializzati;
  • intervenire a tutela dei cittadini nel riequilibrare il divario tra stipendi e caro vita;
  • ridefinire i percorsi scolastici per formare nuove generazioni di cittadini all’avanguardia in un mercato del lavoro sempre più europeo, con percorsi formativi orientati al trilinguismo, alla transizione digitale, all’economia sostenibile;
  • attualizzare le scelte strategiche sulla sostenibilità ambientale, intesa come valorizzazione/tutela del territorio e gestione delle specie protette;
  • promuovere una rinnovata visione turistica a favore della destagionalizzazione e della valorizzazione delle aree rurali, moltiplicando il valore generato;
  • ambire al miglioramento di una qualità della vita sostenibile nei territori periferici, inteso come disponibilità di servizi comuni, opportunità di lavoro e condivisione sociale.

PERCHE’ HO SCELTO DI CANDIDARMI

Pur essendo alla mia prima esperienza di candidatura sono da sempre interessata alle dinamiche politiche, perché conoscere ciò che anima il contesto in cui si vive è premessa fondamentale per essere cittadini consapevoli e propositivi. Una passione che è cresciuta nel tempo, soprattutto da quando vivo in Trentino, grazie ad un’autonomia che avvicina territorio, cittadini e istituzioni e che, se da un lato aggiunge responsabilità all’agire politico, dall’altro offre la forte consapevolezza di poter essere protagonisti attivi del proprio territorio. I servizi fondamentali, quali sanità, lavoro, istruzione e sicurezza in primis, devono rappresentare un comune denominatore garantito per il benessere sociale. La forza propulsiva del fare imprenditoriale, motore e orgoglio dell’economia locale, deve essere sostenuta, incoraggiata e incentivata in tutte le sue forme per le importanti ricadute che genera sul territorio.

Premessa fondamentale per una politica interprete di un futuro sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed economico, ovvero “in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri” (cit. prima conferenza ONU sull’ambiente, 1972).

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La casa dell’Autonomia non è più il Patt – di Luigi Panizza

Da Paola Demagri 18 Agosto 2023

Premetto che quanto dirò esula da giudizi di carattere personale. Io non voglio giudicare nessuno. Parlo di condivisione o meno dell’operato delle persone. E a dire la verità ero in dubbio se scrivere ancora sul dibattito politico in atto, dopo quanto ho già detto nei precedenti interventi. Ma la posta in gioco è troppo alta per non intervenire ulteriormente dopo quanto pubblicato in questi giorni soprattutto con alcune dichiarazioni da parte del nuovo PATT.

Sì perché non è indifferente che alle prossime elezioni vinca l’uno o l’altro degli schieramenti in competizione.  C’è di mezzo la credibilità politica e di conseguenza il consenso elettorale. E il nuovo PATT (così sono costretto a chiamarlo), vista la scelta definitiva che ha fatto, tanto o poco contribuirà con i suoi voti ad aumentare le probabilità di vittoria (ammessa e non concessa) del Centro Destra. Pertanto è giusto che tutti, ma in particolare i tradizionali elettori del vecchio PATT, conoscano realmente la situazione e come, inspiegabilmente, il PATT abbia definitivamente scelto il Centro Destra.

Questa scelta è in netto contrasto con la posizione assunta da tre dei quattro consiglieri che hanno rappresentato il PATT in Consiglio Provinciale. E questo su temi concreti (sanità, scuola, assistenza, opere ecc..). Inoltre questa scelta non è certo in sintonia con quanto ufficialmente espresso nel Congresso dell’aprile 2022 e non rispetta lo Statuto nella parte etica relativa alla solidarietà internazionale.

Scusate se la lingua batte (per la mia esperienza personale) dove il dente duole, ma non si può dare fiducia a forze politiche che hanno adottato provvedimenti chiaramente razzisti. E qui mi sia concesso un plauso all’ex presidente Rossi per gli interventi fatti in merito in Consiglio Provinciale sul problema degli emigranti (aiuti ed accoglienza) .

Venendo al percorso fatto dal PATT, dopo il Congresso si è iniziato subito invitando confusamente vari movimenti territoriali senza distinzione fra chi aveva avuto responsabilità di governo o meno. Evidentemente a questo incontro per chiarezza si sono presentati solo quelli invitati che avevano avuto responsabilità di governo e non gli altri . E con i primi si è continuato in modo inarrestabile fino ad arrivare all’assurdo di sposare la causa del Presidente della Provincia sicuramente primo corresponsabile e rappresentante della Maggioranza.  Anzi il Presidente della Provincia è diventato addirittura politicamente l’ancora di salvezza, il garante per il nuovo PATT. Chi l’avrebbe mai immaginata una giravolta così clamorosa?

Ma non basta. Si era detto: mai con Fratelli d’Italia. In merito il segretario dice di non aver mai parlato di Fratelli d’Italia al Congresso dell’anno scorso. Questo è vero. Ma è altrettanto vero che il 22 ottobre 2022 a S. Michele all’Adige durante il Consiglio Provinciale, ivi convocato, nella sua relazione (distribuita mentre il segretario la leggeva), al punto 3 si legge: “nel ribadire l’inesistenza di qualsivoglia accordo con altri partiti, a maggior ragione se nazionali, si ribadisce il paletto posto nei confronti di Fratelli d’Italia”. E qui il verbo ribadire implica che il paletto si era già posto. Più chiaro di così! “Le parole volano, ma gli scritti rimangono”.

Ora si vuole correggere il tiro dicendo che anche i Fratelli d’Italia parlano di Autonomia. E chi non capisce che in questo momento a tutti fa comodo parlare di Autonomia? Parlava di autonomia trentina anche Giorgia Meloni quando in un suo intervento si riferiva solo alla Provincia di Bolzano dimenticando che anche Trento fa parte della Regione a Statuto Speciale Trentino Alto-Adige?

In ogni caso, lasciando perdere Fratelli d’Italia, guardiamo chi ha già amministrato in questi anni. Qui il giudizio si dà a posteriori e non a priori. Vediamo la sanità, la scuola, l’assistenza, le opere promesse ecc.., ed ora gli orsi. Sì anche gli orsi. Basta applicare le norme previste dalla legge Rossi del 2018. In conclusione è proprio necessario ripetere l’esperienza negativa di questa legislatura? Fra le esperienze del Centro sinistra e del Centro Destra quale si è rivelata più positiva per la Comunità trentina? Quale delle due ha utilizzato meglio l’autonomia che abbiamo? Sono i fatti che parlano.

Per ritornare al PATT l’improvvisa inversione a U del nuovo PATT non ha spiegazioni. Almeno queste non sono mai state rese note. E poi si parla di coerenza. Quale coerenza? Tutto quanto accaduto purtroppo dimostra l’esatto contrario. A meno che coerenza non significhi percorrere inarrestabilmente fino in fondo la strada sbagliata. E questo lo devono sapere tutti, ed in particolare tutti gli autonomisti che ora si trovano ad un serio bivio nel dare la fiducia ad uno schieramento o all’altro. Chi è ancora nel dubbio si chieda perché tre consiglieri su 4 hanno lasciato il PATT, poi seguiti dal sottoscritto e da tanti tesserati dei quali in parte ricoprono incarichi in vari enti, principalmente nei Comuni.

Da qui il mio responsabile e accorato appello agli autonomisti, come ex presidente onorario, a seguirci in Casa Autonomia.eu per il bene della Comunità Trentina. Questa “Casa” l’abbiamo pensata proprio come alternativa per dare un sicuro rifugio politico agli autonomisti del vecchio PATT. A conclusione penso che la mia testimonianza sia al di sopra di ogni sospetto e quindi credibile. Diversamente, scusate, mi verrebbe da dire: “chi me lo fa fare alla mia età? E la risposta c’è: “sì, me lo fa fare la tanta voglia che ho ancora di essere utile alla Comunità Trentina e far rivivere il mio vecchio PATT con i principi, valori ed ideali concretizzati nel pane quotidiano”.

Luigi Panizza ex presidente onorario e componente “Casa Autonomia.eu”

18 Agosto 2023 0 Commenti
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L’ospedale di Cavalese non trova pace

Da Paola Demagri 18 Agosto 2023

Si torna a parlare del nuovo ospedale di Cavalese, ma dalla Provincia ancora non arrivano decisioni concrete. Teoricamente l’attuale Giunta propenderebbe per una struttura di nuova costruzione, ma rimane viva la possibilità di una riqualificazione. Rimane inoltre aperta la discussione sul partenariato pubblico-privato. Insomma, molti punti di domanda a fronte di un’unica certezza: all’ospedale di Cavalese serve qualche intervento.

“Questo succede quando l’agenda dei politici al governo è vuota – dichiara Paola Demagri, consigliera provinciale per Casa Autonomia.eu -.  Sulla questione di Cavalese, come per molte altre, l’attuale Giunta ha dimostrato di non avere un programma strutturato sui 5 anni. Di conseguenza l’attuale governo provinciale si è mosso come un elefante in una cristalleria, senza riuscire a far altro che creare danni”.

“Per fortuna questi danni al momento sono rimasti soltanto alle parole e ai documenti prodotti dalla Giunta – prosegue il consigliere Michele Dallapiccola -, ma hanno comunque sollevato il problema del nuovo ospedale, ad oggi mal digerito dalla popolazione. D’altronde il presidente della Provincia dovrebbe essere una figura credibile e autorevole, ma attualmente non possiamo far altro che prendere le sue dichiarazioni come delle boutade politiche, dato che in questi 5 anni al governo si è limitato a parlare senza mai agire. Forse però è meglio così”.

“All’inizio si diceva che la nuova struttura sarebbe dovuta essere pronta per le Olimpiadi, come se queste fossero basate su un ospedale nuovo – racconta Demagri -. Tuttavia sappiamo che la funzionalità di un ospedale non si basa soltanto sulla parte strutturale, ma prima di tutto e soprattutto sull’abbondanza e la disponibilità di risorse, umane e non, che comunque in occasioni di simili eventi andrebbero potenziate. Successivamente è emersa la possibilità di un partenariato pubblico-privato. Un’opzione che non è stata portata avanti dal governo provinciale, ma da altri, che si sono assunti l’onore di proporre un’alternativa”.

“Infine – continua la consigliera Demagri – è emersa la questione della riqualificazione, che la Giunta ha prontamente utilizzato per scaricare una decisione di propria competenza sugli amministratori locali, costretti a schierarsi a favore o contro la ristrutturazione dell’edificio attuale.  Noi di Casa Autonomia riteniamo inaccettabile questa mancanza di responsabilità da parte della Pat. Dalla politica devono arrivare degli input sulle funzioni necessarie all’interno dell’ospedale per poi lasciare che i tecnici dotati delle competenze necessarie decidano quale sia l’opzione migliore. In questo caso, invece, la politica ha cercato di dividere la valle, fortunatamente senza successo. I cittadini infatti chiedono di rimettere la sanità nelle mani dei sanitari, di chi ha le competenze per creare un luogo sicuro e accogliente”.

“Come Casa Autonomia ci troviamo d’accordo con questa posizione – aggiunge Dallapiccola –. Ci teniamo anche a sottolineare che per ottenere una struttura efficiente non è necessario partire di nuovo da zero. Una riqualificazione può essere altrettanto esaustiva e permetterebbe di risparmiare sui lati negativi di una costruzione ex novo, come l’individuazione di una zona adatta. Forse è una soluzione più complessa, ma non impossibile”.

Anche Gianni Delladio, candidato con Casa Autonomia ed ex sindaco di Tesero, si pronuncia sulla questione dell’ospedale di Cavalese, partendo dalla propria conoscenza del territorio e delle necessità della popolazione: “Mi auguro che le scelte politiche riguardino un consolidamento di un progetto di riqualificazione già avviato dalla precedente Giunta e che dovrebbe assolutamente essere ripreso in mano. L’approccio dell’attuale Giunta provinciale, che scarica la responsabilità delle proprie decisioni sugli amministratori, è segno di un’incapacità politica e decisionale ormai palese dopo 5 anni di governo”.

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Grandi carnivori, la politica ci metta la faccia

Da Paola Demagri 18 Agosto 2023

L’orsa di Roncone è stata identificata. Dalle analisi genetiche effettuate si tratta di F36, un “animale non pericoloso” ai sensi del Pacobace. Tuttavia, questa definizione tecnica certo non mitiga la comprensibile paura della popolazione locale, che attende con ansia una soluzione del problema da parte della Provincia. Invano, oserei dire.

Infatti, dopo averci fatto trangugiare la fandonia dell’esportazione di 70 orsi, ora Fugatti prova a rifilarci quella dell’abbattimento di F36, in una perfetta esecuzione di un ormai noto iter fatto di problemi, roboanti promesse di risoluzione e successivo silenzio. Ma se la maggioranza leghista in cinque anni non ha avuto il coraggio e la forza di intervenire in vicende ben più tragiche, come può la popolazione credere che interverrà in questo? La vicenda dell’orso rimane dunque il perfetto esempio dell’incapacità del governo provinciale nella gestione di tutto ciò che si era preso in carico nel 2018, dopo anni di aspre critiche nei confronti della passata maggioranza ed innumerevoli promesse ad oggi ancora non concretizzate.

Ma effettivamente cosa si potrebbe fare? Prendere provvedimenti straordinari rispetto a quanto previsto dal Pacobace richiede una procedura estremamente lunga. Realisticamente l’unica soluzione immediata è la prevenzione, sia tracciando gli esemplari cosiddetti problematici sia informando i cittadini.

Dunque l’orsa va radiocollarata e al radiocollare vanno cambiate le pile. Non è una barzelletta: a quello precedente si erano scaricate, lasciando l’animale in libertà senza sapere dove si trovasse e quindi senza la possibilità di tenere informata la popolazione. Inoltre sarebbe necessario potenziare la distribuzione di materiale informativo e l’organizzazione di riunioni ad hoc per aumentare la consapevolezza e la sicurezza dei residenti.

Di queste misure, e in particolare dell’ultima, si deve occupare la politica in primo piano. Giusto oggi nelle Giudicarie i sindaci hanno dato un forte segnale di insoddisfazione, indicendo un incontro congiunto per far pervenire alla Provincia il proprio grado di preoccupazione. Questo in totale controtendenza con la mozione che dalla Lega è stata fatta girare in tutti i consigli comunali con preghiera di approvazione In accordo e sinergia alla provincia. Ma la Provincia non ha bisogno del sostegno dei Comuni per sapere cosa deve fare. Ed anzi, nel momento in cui la Provincia venisse condannata per il poco fatto in passato, un sostegno da parte di un’amministrazione comunale finisce in qualche maniera per giustificare e avallare quella posizione. Invece un sindaco, e qui quello di Sella Giudicarie è stato bravo, deve innanzitutto spronare la Pat a fare il suo dovere. Gli orsi infatti sono della Pat, non certo del comune, e su di essa grava quindi la responsabilità di risolvere la situazione.

È facile? Certo che no, ma fare politica per davvero, tenendo a mente il benessere dei propri elettori, significa anche questo. La politica ci deve mettere la faccia anche nel pieno dei problemi, non solo in campagna elettorale. È brutto da fare perché significa dire alla popolazione che, almeno fin quando non si risolverà la questione, un po’ della nostra libertà di andare a vivere nei boschi è andata persa, ma è necessario.

Nel frattempo la presenza assidua di personale addetto alla custodia e alla sorveglianza delle foreste e della popolazione rimane ancora l’unico vero strumento che potrebbe dare ai cittadini un minimo di certezza. Avanti dunque con collare GPS tecnologia e monitoraggio intensivo. Meglio spendere soldi per sapere dove sono e quanti sono gli orsi, anziché convocare gente ai concerti giusto per far vedere che si è provato a valorizzare un’area costata milioni di euro e che adesso non riesce a gestire più nessuno.

Per Casaautonomia.eu 

Michele Dallapiccola
Paola Demagri 

18 Agosto 2023 0 Commenti
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