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Nella agenda politica del 2023 l’ambiente e il benessere della persona devono venire prima di tutto

Da Paola Demagri 3 Novembre 2022

Un importante genetliaco ci si appresta a festeggiare nei prossimi giorni, i 60 anni di attività della Fondazione Bruno Kessler. L’ ente di ricerca della Pat che opera nel campo scientifico tecnologico e delle scienze umane. Il centro effettua ricerche avanzate per sviluppare nuove tecnologie digitali fondamentali per affrontare le sfide della società digitale futura. Si occupa anche di ricerca scientifica in tema di salute e sanità e di sorveglianza epidemiologica. Durante la pandemia il centro FBK tramite un suo ricercatore ha dato un importantissimo contributo sia a livello nazionale che internazionale nella descrizione del potenziale di trasmissibilità del virus Covid-19 . 

Ricordate il famoso  Rt o R0? Il parametro che definisce il numero di persone che un positivo riesce a contagiare in un arco temporale. Gli studi presso FBK permisero di consegnare le valutazioni  di riapertura delle attività e relative restrizioni sulla popolazione in generale. 

Il centro FBK non tralascia approfondimenti anche nella disciplina umanistica e religiosa con l’intento di formare ricercatori e amministratori pubblici. Sono più di 600 i ricercatori che operano all’interno dei centri, delle sedi che compongono il centro FBK , insomma stiamo parlando di una eccellenza trentina il cui ideatore fu Bruno Kessler. In un periodo storico sociale ed economico come quello attuale l’ambito della ricerca deve divenire una priorità per consolidare le basi del progresso sociale dove transizione ecologica ed energetica sono l’approccio alla sostenibilità ambientale. Si deve investire nella nostra Provincia nelle energie rinnovabili, nell’economia circolare, nell’efficienza energetica, nella pianificazione urbana, nella salvaguardia del territorio. 

Se davvero tutto questo fosse apparso nelle agende della Giunta provinciale non saremmo qui oggi a parlare di Valdastico con uscita a Rovereto Sud, di Ss 47 a 4 corsie ma ci si sarebbe fermati subito all’adeguamento di quella attuale; non si sarebbero riaperte le discariche di Imer e Monclassico ma in attesa di decidere velocemente sul gassificatore si poteva procedere con accordi di convenzione tra Trento e Bolzano. 

Non serve aggiungere altro per dire che nella prossima agenda politica l’ambiente e il benessere della persona devono venire prima di tutto.

3 Novembre 2022 0 Commenti
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L’uso della mascherina non può essere una decisione politica! Solo i dati scientifici possono stare alla base di una decisione così importante per far si  che non passi come acchiappa consensi. Lo stesso dicasi per le vaccinazioni obbligatorie.

Da Paola Demagri 30 Ottobre 2022

Il 31 ottobre scade l’obbligo di portare le mascherine negli ambienti sanitari e si è in attesa di conoscere eventuale proroga sperando che eventualmente non rimanga una facoltà del Direttore Medico di Struttura. In assenza di una regola nazionale si rischia la confusione e il disorientamento dei cittadini i quali tra l’altro sentirebbero il diritto di non rispettare le disposizioni che verrebbero adottate nelle singole strutture.

Inoltre è possibile che la discrezionalità all’uso  aumenti  le contestazioni da parte dei cittadini esponendo ulteriormente il personale sanitario a situazioni di conflitto e violenze verbali qualora invitassero pazienti e visitatori a indossare la mascherina per proteggere i più fragili.

Di tornare alla normalità ne abbiamo tutti bisogno come di continuare a salvaguardare la salute dei più fragili e più esposti  a contrarre la malattia da Covid-19. 

Poiché la pandemia non è ancora finita, anche se la pressione ospedaliera è completamente sotto controllo, abbassare la guardia abolendo l’obbligo della mascherina negli ospedali, nelle RSA o negli ambulatori medici, potrebbe portare  ad un nuovo rischio di picco di pandemia che non possiamo permetterci di correre. 

A mio avviso sarebbe più opportuno lavorare sulla possibilità di aumentare l’accesso alle visite sia ai malati che agli ospiti delle case di riposo piuttosto che mantenere limitate le visite e liberarci dall’uso delle mascherine.  

Una proficua campagna vaccinale e un mantenimento del dispositivo di protezione  diminuirebbero la possibilità di contrarre il virus in quegli ambienti particolarmente delicati come quelli sanitari. 

E’ probabile che le mascherine diventeranno una risposta comune per eventuali epidemie future per questo la ricerca deve orientarsi a chiarire cosa dica la scienza sui modi per incoraggiare le persone a usarle, in questo caso negli ambienti più delicati.

In tutto il mondo si stanno studiando i dati accumulati per capire quali normative adottare e per aggiornare le linee Guida OMS  sulla questione pandemie.

I politici hanno il dovere di utilizzare la migliore conoscenza scientifica che la società mette a disposizione  per questo il ruolo degli esperti è preziosissimo ed è utile un bilanciamento tra conoscenza scientifica e strategia politica. 

30 Ottobre 2022 0 Commenti
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Carcere: non mancano solo agenti di polizia

Da Paola Demagri 26 Ottobre 2022

Il Presidente Fugatti si è svegliato dal torpore e si è ricordato che sul territorio trentino insiste anche un carcere. Peccato che nella richiesta rivolta al neo Ministro della Giustizia Nordio di aumentare gli agenti di polizia penitenziaria – cosa condivisibile – si sia dimenticato che nel nostro carcere mancano in primis educatori.

Nelle visite che abbiamo avuto modo di effettuare nei mesi scorsi, infatti, abbiamo potuto riscontrare che le carenze di personale nella Casa circondariale sono molteplici. Oltre alla polizia penitenziaria, gravemente sotto organico, mancano metà degli educatori, il che mina la funzione rieducativa della pena, prevista dall’articolo 27 della nostra Costituzione. Di questi Fugatti però non fa menzione.

Anche il diritto alla salute dei carcerati e delle carcerate è garantito con difficoltà, visto il continuo turnover del personale medico e le difficoltà nelle quali operano infermieri e infermiere. I gravi problemi psichiatrici presenti richiederebbero un secondo tecnico della riabilitazione psichiatrica e l’incremento dei posti in REMS, ma anche di questo si parla da tempo e nulla si fa.

A chi oggi governa la nostra Provincia – e da qualche giorno anche il nostro Paese – poco importa della salute, del recupero e del reinserimento sociale di chi sta ai margini. L’unica funzione che riconoscono al carcere è quella repressiva e custodialista. D’altronde con la maggiore sicurezza sociale che deriverebbe il recupero dei carcerati, come si alimentano le campagne elettorali contro insicurezza e degrado? 

Paola Demagri e Paolo Zanella

26 Ottobre 2022 0 Commenti
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L’obiettivo di ieri è il nostro punto di partenza domani

Da Paola Demagri 24 Ottobre 2022

Si dice che i panni sporchi vadano lavati in famiglia. Non avevo panni sporchi da lavare ma divergenze politiche che hanno diviso le nostre strade. La metafora riguarda ovviamente le recenti vicende tra me e il partito  al quale appartenevo fino a qualche giorno fa. 

Un pò di storia personale

Entrai nel PATT nel 2016, ero  amministratore di una RSA e mi dissero che dal mio operato traspariva l’aria di una vera  autonomista. Da Presidente  facevo semplicemente il mio lavoro forte dell’esperienza professionale che avevo maturato, accompagnata dalle doti morali e principi, una grande tenacia e una squadra con la quale avevo  condiviso un importante obiettivo da raggiungere. La struttura era stata completamente ristrutturata e inaugurata nel giugno del 2013 e noi entrammo ad agosto con il compito di  rinnovare un’organizzazione obsoleta nei processi  e poi aprire le porte della RSA verso il  territorio. Ci riuscimmo in pochissimo tempo. 

Ero quindi sotto osservazione e chi mi accompagnò dentro il partito lo fece condividendo ( tutt’oggi)  l’area valoriale che mi rappresentava. 

Aderii al partito senza alcun dubbio perché lo Statuto che avevo letto e riletto sentivo che mi apparteneva nei principi ideologici, nelle finalità di partito e nell’indirizzo politico. 

Fu così che quindi accettai di candidare. Le vicende politiche del 2018 indussero il partito ad una corsa in solitaria con il dogma di essere alternativi alla Lega che il vento in poppa dava già per vincente. E così fu, sia per la Lega che arrivò al governo della Provincia che  per il Gruppo Consiliare di essere alternativo alla Lega. La maggioranza del Gruppo fin dall’iniziò lavorò con il compito assegnato dagli elettori: fare azione di controllo e opposizione costruttiva. 

Il congresso del 2022

Ad aprile si celebrò il Congresso lanciando il percorso per costruire un’alternativa all’attuale coalizione di Governo provinciale. Applausi e consensi che il Segretario ottenne dopo aver dichiarato che le Stelle Alpine erano pronte per il progetto del 2023 nell’interesse del Trentino, ed era  imprescindibile un cambio netto in vista delle elezioni provinciali. 

Sono però bastate le elezioni nazionali per confermarci, e non solo a me e al Collega Dallapiccola ma anche a  tesserati, simpatizzanti o semplici osservatori delle dinamiche politiche che il Progetto alternativo non era più coerente con il PATT che avevo conosciuto. Aveva sancito un’alleanza con un partito in coalizione con l’attuale maggioranza tentando di spostare il principio da “alternativo” a “territoriale”.

Responsabilmente con il collega Dallapiccola  e molti tesserati abbiamo portato la discussione dentro il partito, anche con azioni forti ma per come sono andate le cose  nulla è servito. 

Il PATT la sua scelta l’ha fatta, o addirittura subita ma ormai poco ci importa, rimarrà qualche giorno l’amaro in bocca perchè non è mai bello andarsene dal luogo in cui  hai riposto e trovato idee, pensieri, persone, relazioni e collaborazioni. 

Resterà per me un’esperienza positiva, che porterò nella cassetta degli attrezzi che ho davvero arricchito in questi quattro anni da Consigliera provinciale.

Oggi

Ora non c’è miglior chiave che la volontà, di aprire una porta che guarda nell’alveo dei valori che mi hanno accompagnata in tutti questi anni e che con il Collega Dallapiccola ci piace definire dell’autonomismo popolare democratico.

La squadra è pronta, l’entusiasmo è alto, la motivazione non manca il coraggio è la rampa di lancio. Tutti ingredienti base fondamentali per portare avanti le questioni  di interesse dei trentini: l’ambiente, il sociale, il benessere della persona, le politiche familiari e del lavoro, il regionalismo, l’europeismo.

24 Ottobre 2022 0 Commenti
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La rigenerazione  di un luogo fatta di  idee unite da storia, cultura, sostenibilità, uso di materiali del territorio con l’intento di  tutelarlo e valorizzarlo.  

Da Paola Demagri 21 Ottobre 2022

Si legge questi giorni dai quotidiani che   uno studio di Architetti di Cles  Franzosomarinelli link hanno progettato un intervento esemplare di rigenerazione urbana.

Il luogo alpino progettato per vestirlo a nuovo è la  Piazza di Castelfondo in Valle di Non. Il progetto innovativo è stato presentato al Festival dell’Architettura promosso dall’ordine degli architetti di Reggio Emilia. Link al progetto. I due professionisti hanno quindi raggiunto il primo posto sul podio pur avendo portato un progetto  piccolo ed un budget limitato rispetto ad altri in concorso. Oggi più che mai l’intento è quello di unire le esigenze di avere opere di architettura contemporanea che esprimano una rigenerazione urbana il cui obiettivo è quello di rendere il più fruibile possibile, alle persone ,l’utilizzo dei luoghi per il piacere di viverli.

Guardato dal nostro punto di vista di trentini legati alle nostre radici, all’attenzione che abbiamo a voler  conservare le caratteristiche territoriali, al voler mantenere un  basso impatto ambientale con uso di materiali autoctoni e aggiungiamo  il fatto che siano due professionisti locali ad averlo progettato non possiamo esprimere che  orgoglio e compiacimento.

Il marchio “Trentino” lo si può esportare oltre i confini regionali non solo attraverso l’enogastronomia, lo sport ma anche attraverso l’azione progettuale urbanistica. Inoltre in questo caso possiamo davvero essere d’esempio in termini di attratività sia nell’offrire idee ma anche luoghi rinnovati e attrezzati in cui venire a vivere.

Saranno poi le politiche della famiglia, le politiche sociali, la garanzia di servizi di prossimità che renderanno ancora più interessante la scelta di vivere nelle Valli trentine.

Questo deve essere un impegno per chi si presenterà alle prossime elezioni Provinciali del 2023 . Noi ci saremo !

21 Ottobre 2022 0 Commenti
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Scegliere di lasciare è sempre doloroso. Determinazione e chiarezza renderanno  le motivazioni  di alto profilo. Noi sappiamo da che parte stare: con chiunque vorrà costruire un’alternativa all’attuale maggioranza di governo.

Da Paola Demagri 20 Ottobre 2022

Al PATT diciamo  grazie e arrivederci.

La nostra linea politica  è  chiara da sempre ed è stata guida nel nostro operare dal 2018 ( anche molto prima a dire il vero) e proseguirà nello stesso solco a favore dei trentini e del Trentino.

La Dirigenza di partito  chiuda il dibattito amministrativo che è solo noioso e fuorviante e di scarsissimo interesse dei cittadini. 

Il contenuto della lettera inviataci  nelle scorse ore è inaccettabile. La respingiamo al mittente per tre ordini di motivi: tempo,modo e contenuti.

Tempo: l’applicazione del regolamento finanziario che vorrebbe sospenderci è scorretta. Arriva nel pieno di una trattativa verbale durante la quale, documentazione alla mano, noi abbiamo già provveduto a saldare ogni forma di contributo volontario al partito. Da tempo chiedevamo un incontro con il segretario al riguardo. Incontro che non c’è mai stato concesso. Non accettiamo contestazioni di natura amministrativa che non ci riguardano. Noi facciamo politica. Invece in questo momento il partito ha deciso di utilizzare un bassissimo espediente (tra l’altro destituito di fondamento visto che il dovuto è stato saldato) per spostare l’attenzione da questioni ben più importanti.

Veniamo al metodo. Sicuramente da parte nostra c’è stata la volontà di alzare i toni del dibattito politico. La scorsa settimana abbiamo provocato la convocazione di un consiglio straordinario del PATT. Lì, insieme a noi, 18 consiglieri hanno voluto formulare la stessa domanda agli organi di partito. E’ possibile costruire un’alternativa all’attuale maggioranza di governo provinciale? Il Presidente del PATT, pur di non affrontare una discussione di così grande importanza, ha proposto di votare l’ammissibilità stessa della domanda. La votazione è finita comunque 18 a 39 e quindi la richiesta di confronto non è stata accolta. La cosa più grave è che anche informalmente si è rifiutato di fornire qualsiasi risposta che vada al di là del nebuloso.

Infine i contenuti. Il partito si è riempito di veti. Mai con Fratelli d’Italia. Ora, forse, sembra nemmeno con la Lega. Prima ancora mai con partiti che stiano a sinistra del PD. Ma nel sancire l’alleanza con Progetto Trentino sposa con ogni evidenza il veto nativo da parte di questa seconda forza politica che afferma mai col PD. Infine mai da soli! Di mai in mai volevamo, pensiamo legittimamente, capire con chi e come e perché. Non ci è stato mai chiarito e solo per assoluta ipotetica deduzione pare che il famoso progetto territoriale di Marchiori corrisponda al: con tutti quelli che vogliono stare al centro col PATT. Progetto che nasce dunque già con l’elevata probabilità di perdere le elezioni visti gli infiniti mai che continuano a sommarsi. Un risultato che abbiamo già visto ad esempio nel seggio di Rovereto. I voti del PATT sarebbero stati determinanti per scrivere un altro risultato.

Il nostro portato personale ci spinge a pensare che nella prossima tornata elettorale del 2023 la parte politica da sostenere sarà la componente che nelle ultime tornate nazionali ha fatto riferimento all’Alleanza Democratica per l’Autonomia. È lì che noi inseriamo il nostro quadro di valori è lì che noi porteremo il nostro impegno innanzitutto di persone politiche.

Ringraziamo il partito e tutti i tesserati ai quali rimane la nostra più elevata gratitudine e un assoluto rispetto politico. Lo stesso che pretendiamo noi in questo momento di divergenza politica con i prossimi obiettivi in vista delle provinciali 2023. Sperando in un ripensamento da parte della base che porti l’assemblea sovrana a decidere di optare secondo quanto da noi auspicato. In tal caso saremmo i primi a chiedere di rientrare nel partito e per questo vogliamo salutare tutti con un ottimistico arrivederci.

20 Ottobre 2022 0 Commenti
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Caro bollette. Aiuti alle famiglie ma la maggioranza provinciale non vuol riconoscere che esistono quelle più povere e bisognose.

Da Paola Demagri 18 Ottobre 2022

Ieri  la Giunta ha portato in aula un Disegno di Legge parlando  di misure straordinarie per le famiglie e le imprese per sopperire agli effetti negativi dell’incremento dei costi dell’energia. A dirla tutta però di straordinario non abbiamo visto nulla:  anche il modus operandi della Giunta sta nell’ordinario ormai da 4 anni!

Ma andiamo con ordine. A luglio a ridosso della campagna elettorale la Giunta Leghista la fa, promettendo  40 mln di € distribuiti a pioggia in 180 € a ciascuna famiglia trentina come sconto bolletta il prossimo gennaio 2023. Totale imbarazzo di molti soprattutto di coloro che per effetto del proprio reddito non hanno bisogno dei 180 € e li avrebbero lasciati volentieri ai più bisognosi.

La contrarietà è trasversale , non si parla di sostegno ma di donazione e i trentini in difficoltà hanno bisogno di aiuti veri e immediati e non di un obolo. 

I Partiti di opposizione, i Sindacati, rappresentanti della società, i cittadini hanno in questi mesi insistito per dire  che le cose fatte così non sono funzionali a dare un aiuto concreto ai trentini. Ecco allora che  la Giunta ha dei ripensamenti e propone un ddl col quale si riprende   i 40 mln stanziati per i 180 € e decide di distribuirli attraverso uno strumento flessibile i cui criteri e modalità applicative saranno oggetto di una decisione giuntale.

Peccato che il sistema di erogazione non avverrà attraverso un sistema equitativo quale l’ISEE già rodato da tempo, in uso dei trentini per altre agevolazioni. Con l’ISEE  si può  evitare che i 180 € vadano a soggetti che non ne hanno bisogno e si individui chi invece ne ha forte necessità. Uno strumento di equità poteva essere accompagnato da un’azione di sburocratizzazione. Come? Con una semplice dichiarazione da parte dei soggetti della loro condizione economica!

Allora sì ci sarebbe stato  l’effetto urgenza ed equità , ma ahimè mi sa che questa Giunta non ha intenzione di riconoscere che in Trentino esistano condizioni di povertà che abbisognano di interventi corposi e immediati. 

Per finire la triste storia d’aula aggiungiamo che la Provincia ha appena introitato  80 mln che non erano stati previsti a bilancio ( extra gettito) e anzichè prenderne 40 degli 80 da aggiungere ai primi 40, la Pat li mette tutti sul bilancio 2022 che è ormai in chiusura e già dotato di un importante avanzo di spesa. 

Che giudizio  possiamo dare a questa maggioranza provinciale ? 

Che non ha interesse a proteggere le famiglie più povere. 

Che dei consigli dei partiti di opposizione, dei Sindacati e dei vari rappresentanti non ha considerazione. 

Che fa populismo sulla pelle dei trentini. 

Che trae in inganno facendo magie con i numeri.

Che ….tristezza e dispiacere. Noi ci abbiamo provato!

18 Ottobre 2022 0 Commenti
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Ha più valore l’ascolto o a quante persone ho stretto la mano?

Da Paola Demagri 16 Ottobre 2022

Non sono il numero di appuntamenti in agenda che danno valore al lavoro del Consigliere Provinciale ma la qualità degli incontri e la numerosità di persone che riesci ad ascoltare andando oltre la stretta di mano.

Le strette di mano e i sorrisi valgono come forma di saluto, come segno di fiducia, di vicinanza . In alcune occasioni le strette di mano siglano degli accordi. Ma non sono esaustive e non approfondiscono il contatto. Servono però per iniziarlo, per dire all’altra persona ci sono. Oggi di strette di mano ne ho fatte tante ma il patrimonio di concetti, idee, giudizi, consigli, che mi sono portata a casa è infinitamente più importante delle numerosissime strette di mano.

Nella mia agenda di oggi c’erano due soli appuntamenti che però mi hanno dato grandi opportunità perchè ho incontrato moltissime persone, interessate all’attività politica, agli eventi delle politica trentina, alle idee che trasmetto, al lavoro che portiamo avanti. La parola più ricorrente è stata “Coerenza”. La farò proprio mia.

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La casa, un miraggio per i giovani

Da Paola Demagri 11 Ottobre 2022

Oggi, come allora, i giovani trentini  hanno innato il desiderio di abbandonare ad un certo punto della vita, il nucleo familiare d’origine. Le motivazioni possono essere le più svariate: intraprendere  un percorso in autonomia ed abbandonare ogni tipo di convivenza con i propri familiari, mettere su famiglia, aderire a  situazioni lavorative fuori dal territorio d’origine o chissà quali altre legittime variabili. Sta di fatto che al giorno d’oggi questo accade sempre più tardivamente.

In Europa questo fenomeno avviene attorno ai 28 anni.  Il percorso verso l’indipendenza potrebbe non essere semplice e si registra una differenza tra le donne che spiccano il volo prima rispetto agli uomini. Forse perché le donne sono  più inclini all’autonomia o alla necessità di formare una nuova famiglia.

In passato si rimaneva  a casa dei genitori tendenzialmente per motivi sociali, oggi per motivi  pratici e anche di prosecuzione negli studi.

Ci sono poi motivi di sicurezza in particolare economico-finanziaria  in quanto gli stipendi dei giovani non sempre sono sufficienti ad avere una vita fuori casa completamente autonoma, E’ convenienza rimanere in casa? Forse necessità.

Ma nella nostra bella terra trentina dove l’autonomia ci consente di normare e  autogovernarsi una grossa differenza per i giovani trentini la può fare favorendo l’acquisto o la ristrutturazione della prima casa.

Purtroppo però oggi la Giunta leghista fa sapere che aiuti per i giovani che intendono avere casa propria non ce ne saranno. Per essere precisi la Giunta intende perseguire un unico filone: la possibilità di partecipare ai bandi per i soci di cooperative edilizie con un contributo del 20% . La possibilità di sostenere costruzioni individuali o ristrutturazione non è prevista . Questi tipi di interventi invece dovrebbero essere fortemente sostenuti dalle politiche abitative perché permetterebbero la ristrutturazione di immobili esistenti, consentirebbero di valorizzare i centri storici e di dare nuova vita anche a borghi che negli ultimi anni si sono spopolati. 

Alla Giunta, in Consiglio Provinciale,  abbiamo chiesto se vi è intenzione di attivarsi in tal senso proponendo  due modalità: sostegno al credito o contributi  per i giovani. 

Ma da Trento arrivano cattive notizie. 

Purtroppo cari giovani la PAT vi sprona a formare famiglia e fare figli ma a mettervi un tetto sulla testa lo lascia come un optional per pochi fortunati. 

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La Comunità della Predaia in festa per l’arrivo di don Riccardo

Da Paola Demagri 9 Ottobre 2022

È stato particolarmente bello e intenso partecipare alla S.Messa e festa di benvenuto al nuovo Parroco che seguirà le parrocchie della Predaia.  Ciò che mi ha particolarmente colpita è stato l’aver visto don Riccardo essere accompagnato in questo insediamento dalla comunità di provenienza, Marco, dalla comunità dove era cappellano ,Vermiglio, e dalla comunità che seguirà a partire già da oggi, quella della  Predaia.

L’amministrazione gli ha dimostrato fin da subito fiducia, disponibilità, accoglienza, volontà di collaborare. L’aiuto e la collaborazione saranno essenziali data la vastità del territorio e la numerosità delle Parrocchie ( Taio, Segno, Mollaro, Torra, Dardine, Priò, Vervò, Dermulo e Tres).

Don Riccardo ha trovato Casa, anzi tante Case, in una Comunità fatta di donne e uomini responsabili, generosi, laboriosi, inclusivi in un tessuto sociale in cui l’associazionismo è molto diffuso, così come l’azione di volontariato è una costante. Associazioni sportive, culturali, musicali, corali, di promozione sociale, giovanili, per anziani, pensionati, lavoratori, di beneficenza, solidarietà e anche parrocchiale e pastorale. 

In fondo il nostro Trentino è proprio vocato al volontariato e alla solidarietà, alla beneficenza, alla convivenza civile, e agli insegnamenti della Chiesa cattolica ispirati ai problemi di natura sociale.E’ per questo che tanto stride pensare che ancora una volta i trentini possano, nelle prossime elezioni provinciali, rifuggire dalle proprie radici e dalla propria identità per gettarsi nelle braccia di quei partiti di destra che non rappresentano i valori sopraesposti.

Ritornando alla festa di oggi è stato significativo il momento di consegna delle chiavi di tutte le Parrocchie. Alla nuova Guida, al nuovo Pastore tutti abbiamo augurato buon lavoro e gli abitanti della Predaia hanno detto: noi ci siamo!

9 Ottobre 2022 0 Commenti
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