Caro bollette. Aiuti alle famiglie ma la maggioranza provinciale non vuol riconoscere che esistono quelle più povere e bisognose.

Da Paola Demagri

Ieri  la Giunta ha portato in aula un Disegno di Legge parlando  di misure straordinarie per le famiglie e le imprese per sopperire agli effetti negativi dell’incremento dei costi dell’energia. A dirla tutta però di straordinario non abbiamo visto nulla:  anche il modus operandi della Giunta sta nell’ordinario ormai da 4 anni!

Ma andiamo con ordine. A luglio a ridosso della campagna elettorale la Giunta Leghista la fa, promettendo  40 mln di € distribuiti a pioggia in 180 € a ciascuna famiglia trentina come sconto bolletta il prossimo gennaio 2023. Totale imbarazzo di molti soprattutto di coloro che per effetto del proprio reddito non hanno bisogno dei 180 € e li avrebbero lasciati volentieri ai più bisognosi.

La contrarietà è trasversale , non si parla di sostegno ma di donazione e i trentini in difficoltà hanno bisogno di aiuti veri e immediati e non di un obolo. 

I Partiti di opposizione, i Sindacati, rappresentanti della società, i cittadini hanno in questi mesi insistito per dire  che le cose fatte così non sono funzionali a dare un aiuto concreto ai trentini. Ecco allora che  la Giunta ha dei ripensamenti e propone un ddl col quale si riprende   i 40 mln stanziati per i 180 € e decide di distribuirli attraverso uno strumento flessibile i cui criteri e modalità applicative saranno oggetto di una decisione giuntale.

Peccato che il sistema di erogazione non avverrà attraverso un sistema equitativo quale l’ISEE già rodato da tempo, in uso dei trentini per altre agevolazioni. Con l’ISEE  si può  evitare che i 180 € vadano a soggetti che non ne hanno bisogno e si individui chi invece ne ha forte necessità. Uno strumento di equità poteva essere accompagnato da un’azione di sburocratizzazione. Come? Con una semplice dichiarazione da parte dei soggetti della loro condizione economica!

Allora sì ci sarebbe stato  l’effetto urgenza ed equità , ma ahimè mi sa che questa Giunta non ha intenzione di riconoscere che in Trentino esistano condizioni di povertà che abbisognano di interventi corposi e immediati. 

Per finire la triste storia d’aula aggiungiamo che la Provincia ha appena introitato  80 mln che non erano stati previsti a bilancio ( extra gettito) e anzichè prenderne 40 degli 80 da aggiungere ai primi 40, la Pat li mette tutti sul bilancio 2022 che è ormai in chiusura e già dotato di un importante avanzo di spesa. 

Che giudizio  possiamo dare a questa maggioranza provinciale ? 

Che non ha interesse a proteggere le famiglie più povere. 

Che dei consigli dei partiti di opposizione, dei Sindacati e dei vari rappresentanti non ha considerazione. 

Che fa populismo sulla pelle dei trentini. 

Che trae in inganno facendo magie con i numeri.

Che ….tristezza e dispiacere. Noi ci abbiamo provato!