Oggi, come allora, i giovani trentini hanno innato il desiderio di abbandonare ad un certo punto della vita, il nucleo familiare d’origine. Le motivazioni possono essere le più svariate: intraprendere un percorso in autonomia ed abbandonare ogni tipo di convivenza con i propri familiari, mettere su famiglia, aderire a situazioni lavorative fuori dal territorio d’origine o chissà quali altre legittime variabili. Sta di fatto che al giorno d’oggi questo accade sempre più tardivamente.
In Europa questo fenomeno avviene attorno ai 28 anni. Il percorso verso l’indipendenza potrebbe non essere semplice e si registra una differenza tra le donne che spiccano il volo prima rispetto agli uomini. Forse perché le donne sono più inclini all’autonomia o alla necessità di formare una nuova famiglia.
In passato si rimaneva a casa dei genitori tendenzialmente per motivi sociali, oggi per motivi pratici e anche di prosecuzione negli studi.
Ci sono poi motivi di sicurezza in particolare economico-finanziaria in quanto gli stipendi dei giovani non sempre sono sufficienti ad avere una vita fuori casa completamente autonoma, E’ convenienza rimanere in casa? Forse necessità.
Ma nella nostra bella terra trentina dove l’autonomia ci consente di normare e autogovernarsi una grossa differenza per i giovani trentini la può fare favorendo l’acquisto o la ristrutturazione della prima casa.
Purtroppo però oggi la Giunta leghista fa sapere che aiuti per i giovani che intendono avere casa propria non ce ne saranno. Per essere precisi la Giunta intende perseguire un unico filone: la possibilità di partecipare ai bandi per i soci di cooperative edilizie con un contributo del 20% . La possibilità di sostenere costruzioni individuali o ristrutturazione non è prevista . Questi tipi di interventi invece dovrebbero essere fortemente sostenuti dalle politiche abitative perché permetterebbero la ristrutturazione di immobili esistenti, consentirebbero di valorizzare i centri storici e di dare nuova vita anche a borghi che negli ultimi anni si sono spopolati.
Alla Giunta, in Consiglio Provinciale, abbiamo chiesto se vi è intenzione di attivarsi in tal senso proponendo due modalità: sostegno al credito o contributi per i giovani.
Ma da Trento arrivano cattive notizie.