Paola Demagri
  • BIOGRAFIA
  • IDEE E PROPOSTE
  • PROGRAMMA ED EVENTI
  • ATTI POLITICI
  • RASSEGNA STAMPA
  • CONTATTI
Categoria:

Senza categoria

Nasce ad Arco il gruppo consiliare “Campobase – Casa Autonomia”

Da Paola Demagri 18 Agosto 2023

Le prossime elezioni provinciali apriranno una nuova stagione nella politica trentina, alle prese con vari problemi, primo fra tutti la disaffezione verso i partiti che porta all’astensionismo, ma anche con nuove potenzialità che possono rinvigorire l’autonomia della nostra comunità provinciale. E’ importante perciò trovare gli strumenti politici per affrontare questi passaggi, che avranno effetti concreti nella nostra vita, nella cultura e nell’economia per il prossimo decennio.

Campobase e Casa Autonomia sono le due forze politiche, espressamente trentine, nate in questi mesi per raccogliere le reali sorgenti del popolarismo, dell’autonomismo, della democrazia e del progressismo del Trentino interpretandole in forma propositiva nel tempo della transizione e della sostenibilità ambientale e sociale: una decisa alternativa a chi crede che bisogna guardare fuori dal Trentino, alle suggestioni padane e nazionaliste della destra.

In questo contesto, nel consiglio comunale di lunedì 24 luglio, ad Arco si è costituito il gruppo consiliare “Campobase – Casa Autonomia” in cui sono confluiti i rappresentanti di Unione per il Trentino e di Arco Civica e Autonomia. Il nuovo gruppo consigliare è composto dal Vicesindaco Roberto Zampiccoli, dagli assessori Nicola Cattoi e Guido Trebo e dai consiglieri Stefano Miori e Cesare Bertamini, che sarà anche il capogruppo.

L’obiettivo dell’impegno del gruppo si conferma incentrato sul “costruire insieme”, perché è fondamentale portare avanti una politica basata sul fare e non sul disfare, sul contribuire a costruire ponti e non ad alzare barricate, sul tessere relazioni e condividere pensiero a favore di una comunità solidale e del bene comune.

18 Agosto 2023 0 Commenti
0 FacebookTwitterLinkedin

Invecchiamento, un fenomeno prevedibile e gestibile

Da Paola Demagri 18 Agosto 2023

Per il Trentino come per tutte le società occidentali l’invecchiamento della popolazione sta diventando un fenomeno demografico talmente rilevante da avere importanti conseguenze socio-sanitarie, economiche, culturali e politiche. L’impatto di questo fenomeno è determinato sia dal numero delle persone anziane sia dal peso relativo che esse hanno su tutta la popolazione. Infatti, per quanto l’invecchiamento sia normale nel ciclo della vita, esso sta diventando un problema a causa della sua velocità ed intensità, di molto superiori alla norma.

Da una parte invecchiare è naturale e proprio per questo non deve essere visto come un “problema”, come la gravidanza non va vista come una malattia. Vanno piuttosto progettati metodi corretti per soddisfare i bisogni degli anziani, partendo dalla più semplice promozione dell’invecchiamento attivo (stili di vita sani ed esercizio delle capacità mentali), fino ad arrivare a politiche più complesse, ma egualmente necessarie, come l’aumento dei posti letto nelle Rsa o i servizi di co-housing e assistenza domiciliare. Tutte cose di cui, curiosamente, la Giunta non si interessa, probabilmente perché non rendono abbastanza in termini di voti.

Proprio delle case di riposo, per esempio, l’attuale governo non si è mai occupato abbastanza, palesando la propria intenzione di abbassarne l’attrattività professionale e depauperandole di personale, in modo che esse siano costrette a diminuire autonomamente i posti letto e la Giunta possa liberarsi del problema con un semplice “Non è colpa nostra. Non lo abbiamo deciso noi”. Questo è un comportamento vergognoso da parte di Fugatti e compagnia. Come Provincia autonoma abbiamo infatti l’opportunità di sfruttare il meraviglioso strumento dell’Autonomia per ascoltare e soddisfare i bisogni dei cittadini. Non è concepibile che la Pat si appiattisca su scelte nazionali, come ha fatto la Giunta negli ultimi cinque anni, declassando il Trentino nella sanità, nel sociale e nell’istruzione, e come farà anche nei prossimi cinque se verrà riconfermata.

Dall’altra parte bisogna guardare all’invecchiamento della popolazione, ossia all’aumento dei numeri di anziani rispetto ai giovani. La cosiddetta piramide demografica, che in Trentino e in tutta Italia somiglia ormai a una botte. Questo fenomeno si contrasta con politiche che favoriscano l’aumento della natalità, regalando ai giovani quel senso di sicurezza necessario per imbarcarsi nell’impresa che è mettere su famiglia. Non bastano, come invece sembra pensare l’attuale governo provinciale, 5 mila euro per convincere due ragazzi ad avere figli, se dall’altra parte non hanno un tetto sopra la testa (al momento sono 3 mila le domande per case Itea in sospeso), se quando si ammalano devono aspettare mesi per ricevere la prestazione necessaria e se per l’istruzione dei propri figli devono affidarsi ad un sistema scolastico impoverito dalle iniziative di una Giunta che preferisce parlare alla pancia delle persone piuttosto che prendere iniziative pensate e ragionate.

L’invecchiamento, lo ricordiamo, è un fenomeno prevedibile e per questo gestibile. Deve essere accompagnato da politiche sociali ed economiche appositamente studiate per contrastarlo. Nelle giovani coppie non manca di certo il desiderio di avere figli, ciò che manca è piuttosto la possibilità di guardare al futuro con la sicurezza di avere le giuste opportunità di crescerli mantenendo il giusto equilibrio dentro il nucleo familiare.

Per fare ciò la Pat dovrebbe mettere in campo misure atte a sostenere veramente la famiglia, in modo che questa possa offrire al proprio figlio tutte le opportunità necessarie a renderlo un adulto istruito, preparato e professionalmente realizzato. In secondo luogo l’equilibrio deve essere garantito ad entrambi i genitori, attraverso opportunità professionali, economiche e di autodeterminazione uguali tanto per gli uomini quanto per le donne.

Non è un mistero quali siano queste misure, se ne parla da anni, ma l’immobilismo della Giunta è evidente anche qui. Contributi per l’acquisto della prima casa, congedi parentali, parità di genere in casa e sul lavoro, asili nido gratuiti, servizi conciliativi e molto altro ancora. Sono solo alcuni esempi di ciò che si potrebbe fare, ma non viene neanche preso in considerazione dall’attuale Giunta, al contrario di Casa Autonomia.eu e della coalizione ADA, che proprio attorno a politiche simili ha intenzione di costruire il proprio programma.

Casaautonomia propone alla società e ai suoi rappresentanti di  mettere in piedi  un nuovo strumento: il  Patto Sociale.  Un sodalizio in cui tutti siano protagonisti del percorso da fare . La Politica dovrà essere Garante degli accordi presi con tutte le parti interessate.

18 Agosto 2023 0 Commenti
0 FacebookTwitterLinkedin

L’Autonomia trentina tra ieri ed oggi

Da Paola Demagri 25 Luglio 2023

Nell “ ESPRESSO” di due settimane fa c’è un articolo di GOFREDO BETTINI. Parla di una “libertà dello spirito” a riguardo di una nuova politica di sinistra.

“Occorre l’incontro di una nuova teologia politica, tra il cristianesimo di Francesco e un nuovo socialismo integralmente umano”

Per noi trentini “quello spirito” è forse prendere coscienza di un nuovo modo di vedere politicamente l’autonomia, non come un fatto legato ad un passato, ma per guardare al domani con una visione più realistica e meno dipendente da mode, da valutazioni opportunistiche e facili carriere

La nostra autonomia nasce nell’ottocento da quella sparuta serie di cittadini trentini di cultura che sollecitati dalle nuove idee di libertà, portate dalla Rivoluzione Francese, sentivano il bisogno di “una autonomia”, per il nostro territorio, nel contesto amministrativo, pur restando nel politico dell’impero Austroungarico. Nessuno immaginava che tutto potesse cambiare cosi radicalmente in pochi anni . La guerra e poi il dissolversi dell’impero Austroungarico non fu prevedibile.

Ma la storia ha il suo corso e tutto ciò avvenne ma… portò il caos, dove ogni velleità autonomistica si perse nella storia del ventennio fascista.

Finita la grande tragedia della seconda guerra mondiale, Degasperi riesce a non dividere la regione Trentino alto Adige trovando l’accordo con Gruber nella non facile conferenza di Parigi ma fu un accordo osannato a parole ma defilato a fatti, puzzava di tedeschizzazione in una provincia che idolatrava Cesare Battisti. Col tempo si smantellò la Regione per due ben distinte province, lasciando l’autonomia sostenuta da una minoranza di nostalgici armati di “braghje de pèl e plume de sforzel”. Così è tornata a galla la nostalgia e la grandezza che fu e che non tornerà mai.

E’ una vaga illusione “l’autonomia” legata ad un passato che storicamente fu messo in discussione dai nostri nonni. L’autonomia fu interpretata, per primo, da Kesler con una politica realistica e non sempre ben vista nelle alte sfere.

Oggi ascolto, per la prima volta un “pensiero autonomista” legato alla nostra quotidianità entro cui dobbiamo convivere in un contesto che è nazionale ma anche europeo. E non solo ma è legato ad una realtà che non dobbiamo sottovalutare, siamo come ha detto il candidato presidente Valduga “ un territorio “montano” dove la vita è legata alla morfologia del terreno e dalle differenza altimetriche. Questo per comprendere meglio la nostra adesione al progetto Euregio sostenuto dalla Comunità Europea per aiutare tre province dove accomuna un territorio condizionante come le Alpi. Un ambiente con gli stessi problemi dove si cerca uno stile di vita che deve superare difficoltà oggi non più accettate. La montagna condiziona, cerchiamo rimedi. L’Euregio è sicuramente un aiuto per uscirne, mettendoci la buona volontà, seduti intorno a tavolo con pari opportunità, accettando le differenze di lingua, storia, stili di vita e normative storiche. E’un progetto sicuramente che ha bisogno di tempo per la sua realizzazione, ma che darà frutti, basta solo la pazienza e la determinazione, guardando con interesse a realtà più grandi dove anche la tolleranza è uno stile di vita.

Il Trentino ha bisogno di un progetto politico a largo raggio e qualche voto in più per realizzarlo.

Buon lavoro Sergio Demagri

25 Luglio 2023 0 Commenti
0 FacebookTwitterLinkedin

Bypass ferroviario tra controlli in arrivo e illustri assenze mai giustificate

Da Paola Demagri 25 Luglio 2023

Di una cosa siamo certi. Se in queste ore, del cantiere del bypass ferroviario di Trento nord ci fosse stata l’inaugurazione anziché i controlli del Noe avremmo avuto un’affollamento di amministratori provinciali da far spavento. Leghisti e fratellisti avrebbero sotterrato l’ascia di guerra (elettorale) di questi ultimi mesi e si sarebbero uniti a suon di nastri da tagliare e tartine da degustare. A fianco del Sindaco. Il quale, ad onor del vero molto coraggiosamente, sta cercando di gestire le complicazioni di un cantiere che sotto casa nessuno vorrebbe mai. 

È pur vero che un domani, ad opera finita, chissà quanti vantaggi potrà portare alla città. Oggi però si devono solo giustificare paure e grandi preoccupazioni. E così, accade come alla spianata di ghiaia a Trento sud dove ora, a concertone dimenticato, nessuno vuol farsi fotografare più. 

Là dove, in quella chiara primavera, in procinto della bella cantata di maggio. Comune e Provincia sembravano più uniti che mai. Foto di rito in maniche di camicia bianca, quasi fosse una divisa d’ordinanza, suggerivano un’intesa di fatto mai completamente sfuggita dai pensieri dei più maliziosi. 

Oggi invece di questo suggello manco l’ombra. Tutti contro tutti, a gestire la peggiore delle preoccupazioni. Quella dei pericoli ambientali.  A questo punto, dentro a tutto questo confuso stato di cose, si profila un piccolo spiraglio di speranza. I controlli delle braccia operative della giustizia sono entrati nel cantiere! 

Ma anche in questo caso l’assordante silenziosità della Provincia preferisce lasciare le rogne a chi vuol provare a ricavarne lustro. Eppure l’opera, di profilo internazionale per i risvolti che ha dovrebbe ricevere le attenzioni di ben altri Enti che il solo semplice Comune

L’appalto è partito in fretta in furia, dopo anni di ipotesi e discussioni, solo per provare a recuperare quel disimpegno di fondi europei che il sistema di attribuzione del PNRR finirà per determinare. 

In Toscana dicono che con la fretta la gatta partorì gattini ciechi. Qui, i pregi dell’opera e i vantaggi per i posteri sono di indubbia esistenza, allo stato dell’arte però ci sono solo le preoccupazioni e i disagi dei residenti. A questi solo pochi provano a dare risposta e tra loro non certo la lega al Governo del Trentino e delle sue opere. A proposito, stiamo parlando dell’unico cantiere avviato durante la legislatura. Eppure, di tunnel in fase di scavo, la lega preferisce visitare quello di Loppio. Lì, il tempo di andarci lo trova. Ci hanno portato ministri e ospiti vari e non si tiene più il conto delle volte che lo hanno visitato. 

A proposito: qualcuno sa a che punto stanno i lavori, li?

25 Luglio 2023 0 Commenti
0 FacebookTwitterLinkedin

Sanità Sospesa, da Segnana nessuna risposta e il sistema sanitario crolla. 

Da Paola Demagri 9 Luglio 2023

Ogni giorno sono sempre di più i cittadini vittime della cosiddetta sanità sospesa. Moltissimi pazienti costretti ad aspettare mesi per prestazioni che, secondo le indicazioni dei medici, andrebbero effettuate entro la tempistica indicata dai LEA . Il sistema Rao ( priorità) ormai è in evidente crisi e sono sempre di più coloro che decidono di affidarsi alla sanità privata invece che a quella pubblica, che subisce una conseguente svalutazione e perdita di attrattività, sia agli occhi della popolazione che dei professionisti.

“La crisi del sistema è evidente – dichiara la consigliera Demagri, presidente di Casa Autonomia.eu -, eppure dalla Giunta, e in particolare dall’Assessora alla Salute Segnana, non arrivano soluzioni originali e risolutive o quantomeno soddisfacenti per far fronte alla crisi. Ebbene mi permetto di avanzare un suggerimento: se proprio non si riescono a prendere decisioni autonome ed efficaci basterebbe copiare quanto fatto in altri ambiti che si trovavano in situazioni simili, come quello dei passaporti”.

“Aumentare i numeri del personale, degli ambulatori  e delle prestazioni, derogando poi alle valli la erogazione delle stesse come fatto per i passaporti. È un modello molto semplice da mettere in atto anche per quanto riguarda le visite, che comporterebbe aumentare il numero di prestazioni a livello ambulatoriale, con una conseguente remunerazione ad hoc per il personale che, visto lo sforzo in più richiesto, meriterebbe di essere valorizzato anche dal punto di vista economico e di soddisfazione organizzativa. Infine, bisognerebbe derogare di più nelle attività periferiche, dato che per ora non si è fatto altro che chiudere gli ambulatori di valle ( esempio il Poliambulatorio di Malé)  dopo averli prosciugati dagli specialisti, di fatto annullandoli”.

“Inoltre, l’aumento dei tempi d’attesa per prestazioni diagnostiche e specialistiche sul territorio, con conseguente domanda inevasa dall’offerta ambulatoriale, determina sovraffollamento dei pronti soccorso, codici bianchi e accessi inappropriati, tra autopresentazioni e boarding ( lunghe attese ) . La crisi endemica del Pronto Soccorso ha delle concause profonde: su di esso convergono e si concentrano nel tempo e nello spazio inadempienze politiche e un mancato programma sanitario provinciale, di cui fanno le spese gli utenti e gli operatori, in termini di disagi, stress, sovraccarico di lavoro e concreto rischio professionale”.

“È poi necessario parlare del modello Rao – prosegue Demagri – che è ormai in evidente crisi, per non dire obsoleto. Eppure dall’assessorato non si accenna nemmeno al problema, figurarsi pensare a possibili soluzioni per migliorarlo o sostituirlo. Il risultato? I poveri medici di medicina generale provano ad usare il sistema Rao per dare priorità alle visite che ne hanno bisogno, ma quando i pazienti chiamano il Cup non trovano mai disponibilità, a prescindere dalla priorità data loro. Così i pazienti, scoraggiati e frustrati dalla mancanza di efficienza, si sfogano sui medici e sugli operatori del Cup e, quando possono permetterselo, si rivolgono direttamente alla sanità privata, con grande imbarazzo dei medici del sistema pubblico”.  

“Ci troviamo quindi di fronte ad una lunghissima lista di prestazioni non effettuate, liste infinite di appuntamenti e un grandissimo pericolo per la sanità, dato che, se non vengono effettuati i controlli, si rischia l’insorgere di patologie sempre peggiori e più difficili da trattare, che vanno a bloccare ancora di più il sistema sanitario. Stiamo andando sempre di più verso una sistema privato e lo confermano i portafogli dei cittadini, che compilando il modello 730 si sono resi conto di quanto hanno speso in visite private. Eppure dall’assessorato non arriva nessuna risposta e nessun confronto, nemmeno con i rappresentanti di categoria, figuriamoci con gli utenti”.

“In conclusione voglio ripetere il mio suggerimento all’Assessora : se proprio non ha idee, almeno copi le buone pratiche di altri. Tanto ormai l’inefficacia dal punto di vista amministrativo e politico si sta dimostrando tutta ed è chiaro che chiunque verrà dopo di lei dovrà ricostruire il sistema sanitario partendo dalle macerie”, conclude la consigliera di Casa Autonomia.eu. 

9 Luglio 2023 0 Commenti
0 FacebookTwitterLinkedin

Sistema scolastico, è tempo di passare all’azione

Da Paola Demagri 7 Luglio 2023

Continuano le proteste degli insegnanti sul nuovo ddl scuola dell’infanzia, che prevede l’apertura a luglio e l’accorpamento dei servizi 0-3 e 3-6 in un unico 0-6. Misure che non hanno trovato il favore degli addetti ai lavori, preoccupati dal fatto che tali proposte populiste, pur essendo gradite da parte della popolazione per questioni di praticità, manchino di valore pedagogico e non tenendo in conto le ragioni sottostanti all’attuale impostazione del sistema. In aggiunta a tutto questo appare palese  l’impoverimento delle competenze  delle cooperative che erogano da sempre servizi di conciliazione.

I presidi in piazza evidenziano un problema reale, ma sono solo una delle azioni politiche attuabili. “Come Casa Autonomia – spiega Paola Demagri, presidente del Movimento – abbiamo scelto un’altra strada. Partendo dall’ascolto dei professionisti in incontri appositamente pensati, stiamo cercando di costruire un programma politico adeguato partendo dal basso, da chi la scuola dell’infanzia la vive quotidianamente e in ogni sua sfaccettatura”.

 “Abbiamo scelto quindi il metodo del confronto – precisa il vicepresidente Michele Dallapiccola -. Vogliamo conoscere la realtà scolastica e le diverse comunità del territorio per integrare le esperienze e costruire progetti concreti. Un approccio diametralmente opposto a quello della Giunta, che negli ultimi anni ha solamente calato le decisioni dall’alto, senza vedere, ascoltare o leggere le ragioni di chi fa vivere e vive di scuola dell’infanzia. Ma si sa: ascoltare gli altri ed elaborare politiche di lungo periodo che abbiano un vero impatto sulla popolazione è un processo lungo e complesso che non sempre paga in termini di voti. È molto più semplice andare per la propria strada e ogni tanto lanciare una proposta facilmente apprezzabile, come l’apertura delle scuole a luglio, senza pensare alle conseguenze”. 

Negli incontri fatti Casaautonomia.eu ha raccolto il disagio di un sistema ferito: sono mancati in questi 5 anni ascolto e sensibilità nei confronti di una società che cambia, senza voler comprendere  a tutto tondo le questioni, per rispondere poi con azioni rispondenti all’interezza della persona e della vita, che vadano bene per oggi e per il futuro. Troppo facile e populista accettare risposte che sembrano attinenti alle necessità di buon accudimento e che lasciano sulla strada le macerie di una scuola che non è più scuola. Conosciamo quanto sia difficili ripartire a ri-costruire quando si hanno macerie, insegnanti demotivati, scuola dell’infanzia che non sa dirci cosa e come si fa scuola ma  Casaautonomia.eu e i partiti della coalizione ADA sono pronti a ricostruire insieme alle famiglie, agli insegnanti, ai rappresentanti dei bambini e dell’intero sistema scolastico. 

“Non si può continuare così – aggiunge Demagri -. Ogni decisione presa, specialmente quelle che riguardano la scuola, ha implicazioni sul lungo periodo che vanno considerate. È facile dire di volere la scuola aperta a luglio, ma se si riflette e si ascoltano gli addetti ai lavori si può capire come una manovra simile possa essere dannosa. Come ci hanno spiegato molti insegnanti nel corso dei nostri incontri, una manovra simile avrebbe molte e varie conseguenze negative. Per esempio priva i bambini di una buona parte delle vacanze, un momento estremamente formativo in quanto permette di fare le proprie esperienze al di fuori del contesto scolastico. Ci sono poi conseguenze anche per il personale, che non si oppone al cambiamento. E’ evidentemente doveroso rivedere l’impianto contrattuale ed organizzativo perchè il sistema possa  spalmare le proprie risorse su periodi diversi, , rimodulare i  periodi di studio-approfondimento includendo modalità di  avvicendamenti per i part-time ( in esponenziale aumento)”.

“Insomma, ci sembra arrivato il momento di cambiare rotta, di lasciarci alle spalle queste metodologie di governo e ripartire dal basso, costruendo programmi politici che abbiano un reale valore. Per questo Casa Autonomia ha deciso di lavorare con e per i cittadini, per rispondere alla scuola, ai lavoratori, alle esigenze delle famiglie e della società di oggi, guardando alla qualità e al domani. Non è la ricerca del consenso, non è ma io intanto ho fatto, non è quel butto lì a fine legislatura che costruisce futuro, che dà fiducia alle persone, ai lavoratori, all’economia. Casa Autonomia, insieme all’Alleanza Democratica Autonomista, si impegna con coraggio e responsabilità nel seguire la scuola e le diverse comunità del territorio trentino, costruisce ed integra esperienze e progetti, perché il Trentino si merita un qualcosa di diverso da oggi: si va oltre la legittima protesta, per dare alle persone, ai professionisti e ai bambini il valore che si meritano”, conclude Dallapiccola.

7 Luglio 2023 0 Commenti
0 FacebookTwitterLinkedin

Il contributo di Luigi Panizza

Da Paola Demagri 7 Luglio 2023

Carissimi autonomisti e non,

avrei voluto volentieri essere presente questa sera all’incontro popolare organizzato da Casa Autonomia.eu a Celledizzo, ma purtroppo un recente intervento chirurgico me lo impedisce. Sono ugualmente presente con il pensiero. Saluto cordialmente tutti i convenuti. Ricordo con gratitudine il grande consenso avuto dagli elettori della Val di Peio quando candidavo.

Se permettete vorrei dirvi solo brevemente alcune cose. Innanzitutto siamo pienamente coscienti sia dell’importanza di queste elezioni che delle difficoltà a vincerle. E’ sicuramente una strada molto in salita e costellata di passaggi difficili. Bisogna adottare sicuramente tutti i mezzi leciti per conquistare la fiducia sia di chi ha già deciso di votare, sia di chi è restìo ad assolvere questo dovere civico.

I nostri due Consiglieri Provinciali di Casa Autonomia Paola e Michele si sono mossi per tempo e stanno facendo un prezioso ed impegnativo lavoro di comunicazione a tutto campo con incontri su tutto il territorio provinciale e su temi concreti dialogando con il popolo per conoscere i veri bisogni e costruire un programma di legislatura concreto. Ottimo mezzo, e non fine, per realizzare quanto vogliamo è senz’altro l’Autonomia di cui godiamo. La limitatezza e quasi omogeneità del territorio ci permettono di conoscere facilmente la realtà ed i bisogni e conseguentemente di poter intervenire con provvedimenti legislativi ed amministrativi adeguati ed in tempi tempestivi per il bene della Comunità da amministrare. In linea generale sappiamo in cosa dobbiamo impegnarci: la salute bene fondamentale, quando c’è, per permettere all’uomo di essere efficiente; ed intervenire, quando non c’è, per garantire le cure e gli interventi necessari per riacquistarla. Poi c’è l’assistenza che è la sorella della salute. Questa è necessaria per aiutare i più deboli , i più fragili, in particolare gli ultimi che devono essere i primi nelle nostre preoccupazioni.

Poi viene l’istruzione con la scuola che ci da le conoscenze per il lavoro e contemporaneamente ci insegna a vivere coscientemente il mondo reale che ci circonda. Però la scuola non ci da solo l’istruzione, ma soprattutto l’educazione, cioè ci insegna ad utilizzare bene quanto abbiamo appreso per vivere responsabilmente la vita sociale. L’educazione eleva, sublima il nostro operare. Per dirlo con semplicità l’educazione ci insegna ad essere cittadini onesti e responsabili.

Ancora, l’Autonomia ci insegna ad utilizzare bene l’ambiente (casa comune) e quanto contiene, senza abusarne, ma anche senza esserne schiavo sapendo che al vertice c’è sempre prima l’uomo (vedi orso per esempio). E, per continuare, c’è tutto il settore del lavoro e dell’economia con le sue varie distinzioni: agricoltura, artigianato, industria, turismo, comunicazioni ecc.

Sono questi ultimi gli aspetti concreti di quel pane quotidiano che i cristiani chiedono al Signore nel “Padre Nostro”: “dacci oggi il nostro pane quotidiano”. C’è scritto nostro non mio. Ed allora il nostro pensiero non può non andare a chi questo pane purtroppo non ce l’ha o fatica molto ad averne a sufficienza. E qui nasce quella solidarietà locale, nazionale ed internazionale della quale si occupano in modo particolare tante realtà ( sono 2.024 in Trentino) del volontariato  Trentino. E’ questo della solidarietà il pane più profumato. Certo cambia il verbo. Non si parla più di dare, ma di chiedere. Ma è un chiedere ancora per dare, ma dare a chi non ha, senza limiti di spazio.

Lasciatemi dire che donare porta più gioia che ricevere. Noi dobbiamo guardare al mondo non dal fondo delle nostre valli, ma da in cima alle nostre montagne. Lo so benissimo che questo è un tasto delicato, ma è qualificante ed in perfetta sintonia con i principi dello statuto del Patt che noi non abbiamo mai rinnegato. Noi abbiamo cambiato vestito e non corpo. Siamo sempre gli stessi: veri autonomisti.

Per non tediarvi chiudo con l’augurio di una buona serata e permettetemi di esprimere un riconoscimento a Paola e Michele per l’impegno che stanno portando avanti, veramente da stakanovisti. Auguro che ogni incontro sia un rifornimento di gasolio per proseguire fino alla stazione successiva e questo fino alle elezioni di ottobre. Come ben potete immaginare il mio contributo di collaborazione politica è dettato solo dalla convinzione morale di dover contribuire alla realizzazione del vero bene comune. Ed infine un augurio al nostro candidato di Valle Zambelli Gianluca. Forza Gianluca.

Un caro saluto a tutti da Luigi Panizza.

7 Luglio 2023 0 Commenti
0 FacebookTwitterLinkedin

Benvenuta Elda Lolli, nuova candidata di Casa Autonomia.eu

Da Paola Demagri 7 Luglio 2023

Sono Elda Lolli, 36 anni vivo a Praso, piccolo abitato nel neonato comune di Valdaone in Valle del Chiese.

Ho una laurea magistrale in Economia, e dopo qualche anno trascorso per lavoro tra casa e Germania, dal 2019 sono funzionario amministrativo alla RSA di Pinzolo, esperienza lavorativa che mi ha permesso di avvicinarmi e conoscere il mondo delle RSA e di interrogarmi e riflettere su un tema importante come quello dell’assistenza e cura alla persona anziana.

Grazie al papà, sindaco di Praso per tre mandati e da sempre appassionato e impegnato per il bene comune, sono cresciuta tra valori come impegno pubblico e “fare politica”, nella sua accezione più semplice e genuina dell’”amministrare bene” per il proprio territorio e comunità. 

Sempre grazie al papà, mi sono appassionata al mondo del vino e, come hobby, alla coltivazione della vite, pur convivendo con la fatica che un’agricoltura di montagna richiede, nella convinzione che lo sviluppo economico e culturale di un territorio periferico, a volte poco considerato, passi anche dalla cura del territorio e dal recupero delle zone marginali in un’ottica di sostenibilità e rispetto della natura.

Ho deciso di mettermi in gioco con Casa Autonomia.eu, nuovo e giovane movimento politico, che mette al centro il grande valore dell’Autonomia trentina, spesso data per scontata, temi importanti come sanità e ambiente e permette di dare voce e espressione anche a territori e vallate decentrate, piccole realtà e territori di montagna.

7 Luglio 2023 0 Commenti
0 FacebookTwitterLinkedin

Carla Podetti entra in Casa Autonomia. Ecco la nuova candidata dei gialli

Da Paola Demagri 29 Giugno 2023

Cresciuta a Commezzadura, vivo a Cavareno, dove sono sposata ed ho tre figli ed una figlia, tra i 21 ed i 27 anni. Tra i miei hobbies principali figurano lo sci da fondo e le camminate, la lettura e le relazioni sociali.

Impegnata e curiosa da sempre nel campo dell’educazione e del benessere psico-fisico-sociale, attualmente lavoro come insegnante ed ho un’esperienza pluriennale come coordinatore pedagogico nelle scuole dell’infanzia. Nel tempo mi sono occupata di varie attività, anche nelle comunità: storia, cultura, territorio, lingue, volontariato, sport, ecc. 

Per questo faccio parte di varie associazioni, come la ASD Sci Fondo Val di Sole, ed ho già intrapreso il mio cammino all’interno della politica locale, occupando i ruoli di consigliera comunale e di consigliera di comunità di Valle.

29 Giugno 2023 0 Commenti
1 FacebookTwitterLinkedin

La Valsugana non si merita la politica da gazebo

Da Paola Demagri 26 Giugno 2023

di Sunil Pellanda

La notizia riguardo l’ennesima chiusura della ferrovia della Valsugana non è di certo una novità di quest’anno, ahimè. I disservizi che questa linea strategica sta conoscendo negli ultimi anni hanno fatto sì che rientri nel triste primato delle 10 ferrovie peggiori d’Italia secondo il rapporto “Pendolaria 2023” redatto da Legambiente.

La nuova chiusura del tratto Borgo Valsugana – Bassano del Grappa fino al 12 giugno, con lo stop di tutti i treni sostituiti da autobus, su cui però non sono ammesse le comitive ed il trasporto di biciclette (mentre sui treni presenti nel periodo 1/7 – 31/8 è garantito il trasporto di 36 biciclette), è un grave danno per l’intera economia turistica della valle. Essa negli anni, grazie ad una pista ciclabile tra le più belle d’Europa a detta degli addetti al settore (vincitrice del premio Italian green roads nel 2020), ha infatti visto nascere svariate attività imprenditoriali per integrare l’offerta turistica su due ruote.

Nessuno mette in discussione la necessità di interventi di ammodernamento “pesanti” sulla tratta ferroviaria in questione, che naturalmente creano disagi, ma se si vuole preservare un turismo di qualità i servizi vanno offerti tutti, sempre e bene.

A tal proposito ha fatto bene il presidente della Comunità di Valle (ente che Fratelli d’Italia adesso vorrebbe abolire dopo che l’attuale giunta ha dato l’aumento ai presidenti), supportato da 18 sindaci, ad inviare una nota alla Provincia indirizzata al presidente Fugatti e agli assessori Failoni e Gottardi.

La Valsugana merita più attenzione e meno “politica da gazebo” da parte della Giunta Provinciale attualmente in carica.

26 Giugno 2023 0 Commenti
0 FacebookTwitterLinkedin
Post più recenti
Post meno recenti

PAOLA DEMAGRI

Perchè essere presenti? Per portarti e per proporti la possibilità di seguirmi.

PAGINE

BIOGRAFIA

IDEE E PROPOSTE

ATTI POLITICI

CONTATTI

paola.demagri@consiglio.provincia.tn.it

paola.demagri@gmail.com

paola.demagri@pec.it

+39 329 1436765

+39 0461 227323

Social

Facebook Twitter Instagram Linkedin Youtube Whatsapp

@2025 - All Right Reserved. Designed and Developed by JLB Books sas

Paola Demagri
  • BIOGRAFIA
  • IDEE E PROPOSTE
  • PROGRAMMA ED EVENTI
  • ATTI POLITICI
  • RASSEGNA STAMPA
  • CONTATTI