Paola Demagri
  • BIOGRAFIA
  • IDEE E PROPOSTE
  • PROGRAMMA ED EVENTI
  • ATTI POLITICI
  • RASSEGNA STAMPA
  • CONTATTI
Categoria:

Senza categoria

 CasaAutonomia.eu: bene la cattura di JJ4. Ora al lavoro per mettere in sicurezza le valli trentine con la rimozione di Mj5

Da Paola Demagri 18 Aprile 2023

La delibera di modifica del PACOBACE N° 2141/2014 e la legge n° 09/2018 per la gestione dei Grandi Carnivori, rappresentano le norme cardine per governare la presenza dell’orso nei nostri territori. Sono state promulgate dalla precedente amministrazione provinciale. Accanto alle Ordinanze del Presidente della PAT emesse ai fini di tutela della pubblica incolumità, rappresentano il più concreto sostegno normativo alle azioni di messa in sicurezza delle zone fortemente segnate in questi giorni dai tragici fatti di interazione dell’orso con l’uomo. Prime fra tutte la Val di Non e la Val di Sole.

Suggeriamo un supplemento di valutazione circa il destino di Jj4. Rimaniamo infatti convinti che il destino di un animale selvatico sia senz’ombra di dubbio la miglior vita rispetto alla sedazione in gabbia per il resto dei suoi giorni. In questo specifico caso però abbiamo assistito ad un grave disagio mediatico provocato dalle iperboliche esternazioni di profonda avversione da parte della Provincia di Trento alla presenza dei plantigradi sul nostro territorio. 

Questo stato di cose ha consegnato la nostra Provincia ad una diffusa antipatia sul livello nazionale e che in tutta la sua onestà il Trentino non merita. Inoltre, il gran parlare di orsi feroci ha aggiunto, chi ha paura dell’orso, alle tante persone che potrebbero decidere di evitare di venire a visitare le nostre belle valli. 

Per questo, abbassare i toni mediatici da parte del governo provinciale e dimostrare di aver tentato una collocazione diversa per l’orsa aggressiva sarebbe quantomeno doveroso. 

Nel frattempo vanno intensificare le attività di cattura, monitoraggio e informazione della popolazione. I punti cardine delle prossime mosse di chi ha in questo momento le redini della PAT dovranno dunque riguardare la più celere rimozione dei soggetti pericolosi. 

Oltre a questi, e fin da subito, consideriamo necessaria anche la rimozione dei soggetti problematici perché particolarmente dannosi, così come previsto dalla delibera 2141.

Una persona non può essere morta invano. 

Quanto al trasferimento di massa di una quota di plantigradi, annunciato dal Presidente PAT nei giorni della tragedia, siamo consapevoli e convinti anche noi che si tratta di un’opzione assai seducente e gradita ad un gran numero di persone. Offrirebbe respiro di sollievo a chi ora è giustamente spaventato. Si tratta tuttavia di un mero auspicio di stampo populista. E’ un atto tecnico troppo alto e troppo lontano da raggiungere per dare alle persone quello che chi denunciano e del quale hanno diritto subito: la loro sicurezza. 

Inoltre, la complicazione tecnica della soluzione ipotizzata genererebbe contenziosi e tempistiche inadatti a fornire la stessa condizione che invece offre – subito – la proposta qui sopra enunciata. Infine tra pochi anni il problema si ripresenterebbe tal quale. 

Invece, e per questi motivi, sollecitiamo dunque il Presidente a non indugiare nel celere percorso di rimozione delle tipologie di orso menzionate sopra. Questo tipo di azioni gli riserveranno inevitabilmente strascichi giudiziari. Durante il loro svolgimento e fin da subito, Casa Autonomia annuncia che il Governo provinciale riceverà tutta la sua solidarietà e comprensione. Ne parliamo consapevolmente poiché un percorso simile lo ha già effettuato il nostro precedente Presidente a seguito della vicenda Kj2. L’esito forense favorevole di quella vicenda sia da esempio a chi governa ora. Mantenere lo stesso tipo di coraggio è l’unico metodo che può portare il Trentino a risultati concreti immediati. Decisivi per la sicurezza di tutti.. 

18 Aprile 2023 0 Commenti
0 FacebookTwitterLinkedin

Casa Autonomia.eu in assemblea con i soci e il candidato Presidente Valduga 

Da Paola Demagri 16 Aprile 2023

Venerdì 14 aprile, Casa Autonomia.eu ha tenuto la sua prima Assemblea dei Soci dopo sei mesi di attività. Un prezioso momento di confronto, in cui la presidente Paola Demagri e il vicepresidente Michele Dallapiccola hanno aggiornato associati e simpatizzanti sui passi compiuti dal Movimento in questi mesi. Ospite d’eccezione il candidato Presidente della Provincia, Francesco Valduga, che ha voluto presentarsi ai gialli in assemblea ancor prima della sua prima conferenza stampa ufficiale come leader della coalizione.

Ad aprire la riunione è la presidente del Movimento, Paola Demagri, con il racconto degli ultimi mesi. “Siamo felici di incontrarci oggi tra amici – dichiara -, per raccontarvi cosa abbiamo fatto dall’8 novembre scorso, quando ci incontrammo per fondare il nostro neonato Movimento. Dopo quasi sei mesi, 23 serate, 2mila persone incontrate e 220 soci possiamo dire di essere in fase di ‘svezzamento’, in attesa di entrare nell’età adulta ad ottobre 2023, con le elezioni provinciali”.

“Abbiamo lavorato tanto, sia nei vari consigli, regionali e provinciali, sia con la coalizione, che è stata un passaggio importante per noi. Avevamo sempre detto di voler restare nel solco del centrosinistra e, appena c’è stata la disponibilità, siamo stati felici di mantenere questa promessa, alleandoci con le altre forze dello schieramento. Siamo inoltre orgogliosi di tutti i gruppi creatisi all’interno del nostro Movimento, tra cui anche il neonato gruppo giovani, con cui non vediamo l’ora di lavorare. I nostri impegni ovviamente non si fermano qui, anzi, si intensificheranno man mano che ci avviciniamo ad ottobre e vogliamo invitarvi a partecipare, anche proponendo idee ed argomenti per nuovi incontri”.

Continua il vicepresidente Michele Dallapiccola: “Vogliamo ringraziare tutti voi che ci siete sempre stati e avete creduto in noi. Quando abbiamo iniziato, dopo aver lasciato il Patt, abbiamo passato un periodo difficile, in cui eravamo politicamente soli. Ma la vostra partecipazione ha cambiato tutto, dimostrando la forza e la potenzialità di questo Movimento e aprendoci molte porte, in primis quella per il tavolo della coalizione”.

“Al tavolo il lavoro da fare era tanto. Inizialmente nessuno sembrava farsi avanti per il ruolo di candidato presidente, ma la nostra proposta di candidare Paola ha messo in moto gli ingranaggi, grazie alla sua competenza e professionalità. Sarebbe stata una candidata più che credibile, ma alla fine ha generosamente accettato di farsi da parte per lasciare spazio a Francesco Valduga, figura che ha messo d’accordo tutte le forze della coalizione. In cambio del ritiro della nostra presidente abbiamo chiesto soltanto una cosa: l’impegno da parte di tutta l’alleanza a diffondere la cultura autonomista, attualmente in pericolo sul nostro territorio. Ora siamo pronti per le elezioni 2023 e non vediamo l’ora di sostenere questa prova, che, ne siamo convinti, regalerà a tutti noi delle grandi soddisfazioni”.

Segue l’intervento del candidato Presidente Francesco Valduga. “In questo momento politico abbiamo bisogno di ripartire dal territorio – dichiara -. Abbiamo bisogno di risvegliare l’interesse in una politica che è sempre meno partecipata. Abbiamo bisogno di persone che si mettano a disposizione della collettività, perché, nonostante i veri eroi siano i cittadini che vanno a lavorare tutti i giorni sul territorio, la politica continua a decidere per tutti e abbiamo bisogno di figure competenti che possano mettere i cittadini nelle migliori condizioni per continuare a costruire e a fare del bene”.

“Per questo motivo – continua -, dobbiamo affidarci a forze e culture politiche che amano questo territorio e che hanno dimostrato di saper governare, come quella autonomista da voi rappresentata all’interno del centrosinistra. Una corrente, quella autonomista, che fatico a immaginare nell’alleanza di centrodestra, caratterizzata da un forte nazionalismo e dall’omologazione, direttamente in contraddizione con quelli che dovrebbero essere i valori di chi si definisce autonomista”.

La riunione prosegue con alcuni interventi da parte dei soci e del direttivo, presente al completo nelle figure di Marisa Postal, Cristiano Moiola e Guido Trebo, oltre che Paola Demagri e Michele Dallapiccola. Si conclude con la presentazione di alcuni dei 20 candidati della lista di Casa Autonomia.eu. Nelle prossime settimane completeremo la Lista, arrivando a definire già entro la Primavera tutti i nostri 35 candidati.

16 Aprile 2023 0 Commenti
0 FacebookTwitterLinkedin

CASA AUTONOMIA E L’ADDIZIONALE REGIONALE ALL’IRPEF: UN PICCOLO SFORZO CHE VALE MOLTO

Da Paola Demagri 11 Aprile 2023

In Provincia di Trento, tutti i lavoratori e i pensionati da meno di mille euro al mese non pagano l’Addizionale regionale all’Irpef.

A Bolzano questa esenzione vale per tutti gli stipendi e le pensioni fino a 2000 euro al mese.

Per noi di Casa Autonomia, questo è sufficiente per descrivere l’incapacità della Giunta Fugatti di usare l’Autonomia.

L’Addizionale regionale all’Irpef è infatti un tributo su cui la Provincia Autonoma di Trento e quella di Bolzano hanno esattamente gli stessi poteri, che però solo Bolzano usa. Il Trentino a guida Lega, invece, anche stavolta ha usato un approccio più morbido e ha preferito far pagare a lavoratori e pensionati ancora più tasse.

Noi, da forza di opposizione, già a marzo abbiamo presentato in Consiglio una mozione per chiedere al governo provinciale di alleggerire l’addizionale regionale Irpef, almeno per i pensionati.

È infatti inaccettabile che le amiche e gli amici bolzanini dei nostri pensionati abbiano in tasca 3-400 euro in più ogni anno solo perché Kompatscher è più bravo di Fugatti ad usare l’Autonomia.

Davvero vogliamo togliere a chi ha lavorato in Trentino e lo ha reso la meraviglia che è (era?) oggi anche il diritto di comprarsi quella giacca in più o di fare la spesa con più serenità?

Noi no! Noi di Casa Autonomia non ci stiamo!

Per la Provincia, tra l’altro, questo intervento costerebbe 4-5 milioni di euro… tanti? Assolutamente no, solo un millesimo del bilancio provinciale!

Capiamo che è solo un piccolo segno: con qualche decina di euro in più al mese non si cambia vita. Ma certamente non si sta peggio di prima, certamente ci si sente più gratificati e certamente ci si sente più parte di una Comunità, più aiutati da una Provincia che è sempre stata riconoscente verso i suoi cittadini.

Noi di Casa Autonomia vogliamo usare l’Autonomia per favorire soprattutto le trentine e i trentini più deboli, e questa ne è l’ennesima dimostrazione!

11 Aprile 2023 0 Commenti
0 FacebookTwitterLinkedin

La tranquillità a passeggiare nei boschi? C’è solo per un Trentino diviso a metà.

Da Paola Demagri 10 Aprile 2023

Michele Dallapiccola e Paola Demagri

Eh già perché passeggiare in serenità al di qua o al di là dell’Adige, ad ovest o ad est della nostra Provincia adesso non è più la stessa cosa. Specie se si è soli, silenziosi all’alba o all’imbrunire. 

Lo avrete capito subito di cosa stiamo parlando. Nel Trentino occidentale, il rischio di incontrare un orso, per quanto rara come eventualità, c’è tutto. E qui cominciano le giuste domande e le comprensibili paure. Una persona è morta per certificare questa cosa. 

Adesso sui media c’è la rassegna degli esperti, quelli che sanno, che studiano la natura, quelli che dalla loro poltrona in città hanno detto un sacco di cose.

Per noi, per i pastori, per i boscaioli, per chi nei boschi ci va e ci vive è tutta un’altra cosa. 

Noi, non eravamo più abituati a doverci difendere, a dover girare con la radio accesa o i campanacci attaccati. (A proposito sarà ridicolo attaccarlo a se stessi, ma almeno al proprio cane lo consigliamo davvero). Eppure le cose ora sono cambiate. E si badi bene, per lungo tempo sarà cosi, forse per sempre. 

Sapete perché diciamo questo? Perché la politica, anche quella sbrigativa dalle promesse facili, in queste ore annuncia soluzioni che sanno di pura fantasia. In pratica promette quello che vorrebbero sentirsi dire le persone. E cosa dovrebbe fare di diverso, penseranno i più? E infatti fin qui siamo d’accordo tutti. Il problema si genera nella fase successiva dell’annuncio quando prosegue confermando di non sapere, se, come e quando si attuare l’intendimento annunciato. Come fosse ancora sotto ad un gazebo, come fosse all’opposizione. 

Un Presidente della Provincia non può permettersi di affermare che non sa come fare! È ammissibile la non conoscenza del politico. La Provincia autonoma di Trento però ha a disposizione fior di tecnici da fare parlare. Il fatto che in questi giorni siano stati zitti, certifica semplicemente che quello che la politica annuncia in queste ore di normativamente fattibile non ha nulla. Tuttavia…

L’orso responsabile della morte del ragazzo va rimosso subito! 

Intendiamoci, siamo tutti d’accordo, come consideriamo che a causa del suo straziante sacrificio sarebbe opportuno rimuovere anche jj4 e Mj5.

Eppure, già in questi due secondi casi dovremo lottare con la legge per poterlo fare! Figuratevi per rimuoverne 50! E infatti quando si proverà ad agire anche su M62, che è solo problematico, sarà tutta da vedere.

Altro nemico della serenità, il fattore tempo.

Le operazioni sui tre orsi di qui sopra potrebbero durare mesi. Tanti, tantissimi mesi. E nel frattempo cosa faremo? È impensabile immaginare che staremo tutti chiusi in casa. Senza contare che non lo faranno nemmeno i turisti, che a centinaia di migliaia invaderanno i nostri boschi in rumorosa allegria. 

Rumore 

Eccola allora la parola chiave. Facciamoci sentire. Se proprio dobbiamo andare nel bosco, se proprio vogliamo andare nei boschi del Trentino orientale, quello abitato dagli orsi, mentre il governo provinciale prova a eliminarne 50, CHISSÀ QUANDO e CHISSÀ COME,  abbiamo un unico rimedio, farci sentire. Tenete accesa la musica sul telefono, anziché le cuffiette, parlate o gridate di tanto in tanto. Ma se davvero avete paura, ed è un vostro pieno diritto, purtroppo non c’è niente da fare. In questo caso l’unico consiglio che possiamo offrire, per esperienza diretta, è quello di evitare di farsi prendere in giro dai politici dalla soluzione facile. Non aspettatevi soluzioni semplici o immediate. 

Attendere senza che mai arrivi un’Olimpiade, la Valdastico, o una viabilità migliore in fondo cambia poco alla nostra vita. La promessa di rimozione degli orsi invece è qualcosa di più sottile. Rispetto al quale la politica provinciale dovrebbe avere maggiore serietà. E promettere quello che la gente vuole sentirsi dire senza avere la minima idea di come fare a farlo, non è serio. Ancora peggio se esiste la consapevolezza tecnica che non ce lo lasceranno fare mai. 

Lo dice chi pur amando gli animali, la pensa come la maggioranza dei trentini: dell’orso (e anche del lupo) ne avremmo proprio fatto a meno.

Speriamo che adesso venga almeno individuato e rimosso in fretta, il soggetto che ha straziato una vita, una famiglia, una Comunità. Sarebbe già tanto. Sperando che non sia jj4 o Mj5, sarebbe diabolico! 

Michele Dallapiccola e Paola Demagri

10 Aprile 2023 0 Commenti
4 FacebookTwitterLinkedin

Il Trentino che cambia

Da Paola Demagri 9 Aprile 2023

Un incontro quello di mercoledì 12 aprile alle 20.30 a Calavino, presso la Sala Pizzini, Contrada Monsignor Gentilini durante il quale partiremo dalla lettura dei dati per formulare insieme nuove idee per il nostro futuro.

La presenza dei cittadini, dei trentini, degli amici e simpatizzanti permetterà al nostro Movimento di stimolare il dibattito finalizzato a raccogliere spunti e idee per provare a immaginare un Trentino che si faccia trovare pronto per vivere il futuro sociale, economico, ambientale, lavorativo e dell’associazionismo.

9 Aprile 2023 0 Commenti
0 FacebookTwitterLinkedin

Grandi carnivori: quattro domande alla Giunta provinciale

Da Paola Demagri 7 Aprile 2023

Evidenziare le carenze che la politica di questi ultimi cinque anni ha dimostrato di avere non potrà lenire lo strazio di una vità strappata ai suoi affetti ma potrà aiutare a smuovere le acque. Non di meno, il supplemento di attenzione derivante dal rilievo di alcune questioni preminentemente tecniche, potrebbe contribuire alla mitigazione dei rischi comunque ancora presenti. In che modo? Attraverso quattro semplici domande rivolte alla Giunta provinciale. 

L’ordinanza e l’aumento della sorveglianza a tutela della pubblica sicurezza

Di fronte a una situazione di pericolo conclamato le auspicabili soluzioni estreme quali l’abbattimento o la rimozione/captivazione non sono mai di immediata o rapidissima agibilità. Possono passare giorni per non dire settimane prima di arrivare a qualcosa di concreto. Nel frattempo lo strumento dell’ordinanza con divieto di frequentazione dei boschi e l’intensificazione della presenza dei forestali nei luoghi di maggior pericolo sono davvero gli unici strumenti di pronto soccorso. 

  • Quante squadre di forestali in più sono state collocate nei luoghi frequentati dagli orsi MJ5 e JJ4? 
  • Quante e quali Ordinanze a tutela della pubblica incolumità sono state firmate dal Presidente della Giunta provinciale dopo la vicenda di MJ5 di qualche settimana fa?

La consapevolezza sociale.

Da anni la Provincia si prodiga per far arrivare alla popolazione la più capillare informazione del caso. Avvertimenti, depliant e promozione non bastano mai. Siamo convinti che una politica seria e consapevole debba spendersi in prima persona soprattutto per l’effetto mediatico che può avere la presenza di una Giunta Provinciale in un incontro pubblico rispetto a un banale volantino inviato a casa.  Al netto della sospensione necessaria per motivi di pubblica sanità durante il periodo della pandemia, va rilevato che questa politica, di presenza personale ne ha investita davvero poca. Qualche sparuto incontro a porte chiuse e nient’altro di straordinario.

  • Quanti incontri pubblici e di formazione informazione ha tenuto in prima persona questa Giunta provinciale nei periodi pre e post Covid?

I radiocollari

Pur strumento di controllo di difficile applicabilità tecnica, qualora utilizzato rimane tra i pochi, e sicuramente il più efficace possibile, per riuscire a monitorare gli animali, specie quelli pericolosi. 

  • Quanti sono i radiocollari a disposizione del Corpo Forestale della PAT? 
  • Quanti di questi sono applicati e quanti sono attivi? 
  • Esiste un progetto, uno studio o l’intenzione di acquisire soluzioni innovative per questo tipo di apparecchiatura?
  • Come mai il sito Grandi Carnivori PAT, che ne registra come applicati soltanto due, è aggiornato al 2020? Nonostante JJ4 sia responsabile di un’aggressione a persone e M62 di numerosi danni.

Le trappole a tubo

Premesso che è bene escludere la cattura in free ranging, con dardo narcotico per conclamate pericolosità dei soggetti ricercati. Soggetti per altro piuttosto schivi, al fine di addivenire ad una solerte situazione di mitigazione del pericolo, la soluzione migliore è dotare i soggetti pericolosi di radio collare. Per applicarlo è necessario catturare gli animali.

Tra i due sistemi disponibili l’unico che rimane è dunque quello dell’utilizzo di trappole a tubo. 

  • Quanti dispositivi di questo tipo ha a disposizione la Provincia?  
  • Poiché la cattura non è comunque priva di rischi, le trappole vanno costantemente sorvegliate, direttamente o tramite strumenti telematici: quante di queste dunque sono state disposte nella zona delle due recenti aggressioni?
  • E di queste, quante sono quelle attive, armate e sorvegliate dal corpo forestale in zona? 

Poniamo sul piatto del dibattito pubblico semplici questioni tecniche, per sapere se davvero è stato fatto tutto il possibile per evitare ulteriori tragedie come quelle delle ultime ore.

Paola Demagri

Michele Dallapiccola 

7 Aprile 2023 0 Commenti
1 FacebookTwitterLinkedin

Cordoglio e silenzio. Vite spezzate, famiglie distrutte, comunità sconvolte. 

Da Paola Demagri 6 Aprile 2023

Il dramma della solitudine di pochi giorni fa a Pergine, dove madre e figlia sono state trovate decedute in un drammatico isolamento. Il tentato omicidio/suicidio sul Garda nella notte scorsa. E ancora, il ragazzo di Caldes morto in circostanze incredibili. 

Cordoglio, commozione, stupore.

Sono solo queste le parole che chiunque può pronunciare. 

E un serio mea culpa di chi, pur cercando di fare del proprio meglio come abbiamo provato a fare anche noi, non è riuscito nel suo pieno intento. Creare un società più sicura, una comunità che protegge, una comunità in cui la politica si assume i propri doveri. 

Verrà il tempo del “potevano fare di più”, verrà il tempo delle responsabilità. Chi ha tentato di sminuire i problemi, chi ha smesso di raccogliere firme nei gazebo, chi non ha investito in informazione, diffusione delle conoscenza, in cultura dell’impegno verrà giudicato dall’evidenza. 

Oggi si comprende il senso delle nostre serate informative in tournée in Trentino, oggi si capisce perché abbiamo da sempre accusato la giunta di non aver affrontato di prima persona i vari problemi. Ad esempio sui grandi carnivori, questione scaricata su Roma o su chi c’era prima. 

Per questo critichiamo chi ha improntato il proprio operato in nuove varianti stradali e circonvallazioni anziché in un impegno, serio, in una sanità di qualità o in una coesione sociale in grado di assorbire, almeno in parte, le fragilità peggiori.

Ma questo non è il tempo delle critiche. Delle colpe avremo modo di parlarne ancora. 

Questo è il tempo del cordoglio e della tristezza per questi drammi terribili. Innanzitutto quello di Caldes dove una giovane vita è stata spezzata nel fiore dei suoi anni. Non di meno le altre storie, di solitudine, di follia.

Oggi è il tempo del silenzio. 

6 Aprile 2023 0 Commenti
1 FacebookTwitterLinkedin

200 giorni al voto

Da Paola Demagri 4 Aprile 2023
4 Aprile 2023 0 Commenti
0 FacebookTwitterLinkedin

La valorizzazione di Padre Kino

Da Paola Demagri 4 Aprile 2023

Oggi  in V Commissione abbiamo votato un disegno di legge, partito da un’idea del Collega Consigliere Alex Marini che mi ha coinvolta nel propormi di sottoscrivere il documento. L’idea è stata quella di valorizzare, la figura di Padre Kino, un trentino che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia del mondo, proseguendo il percorso avviato con lungimiranza dall’Associazione Culturale Padre Eusebio F. Chini nel 1992 . Lo spirito dei proponenti é stata quello di sostenere il Museo di Segno attraverso il supporto scientifico del Museo  storico del Trentino. L’Associazione potrà inoltre godere del supporto organizzativo per eventi e azioni culturali che consentano di diffondere la grandezza di Padre Kino. In particolare potranno inoltre essere esplosi altri argomenti quali la storia dell’ evangelizzazione e della colonizzazione delle Americhe; i fenomeni migratori dall’Europa alle Americhe; lo sviluppo economico e sociale, l’educazione , la salute e i diritti dei popoli indigeni. 

Insomma con questo ddl abbiamo volto lo sguardo verso orizzonti lontani laddove é stata disseminata, sostenuta, valorizzata la cultura trentina. 

4 Aprile 2023 0 Commenti
0 FacebookTwitterLinkedin

L’ostruzionismo: uno strumento legittimo a disposizione delle minoranze

Da Paola Demagri 31 Marzo 2023

Non è un mistero che l’attività di ostruzionismo delle minoranze sia aumentata nell’ultimo periodo. Tra queste ovviamente è aumentata anche quella di Casa Autonomia.eu, che si è aggregata ad importanti battaglie politiche come quella per la sospensione del ddl 135 sul sistema 0-6. Questo genere di attività, sia per il Movimento guidato da Paola Demagri e Michele Dallapiccola, sia per gli altri componenti delle minoranze non è destinata a diminuire, data la totale indisponibilità dell’attuale governo provinciale a fare emendamenti, trattare con i diretti interessati o in generale disporsi ad accogliere le istanze della minoranza.

“È esemplare il caso del ddl 135 – spiega la consigliera provinciale Demagri -, già partito col piede sbagliato in quanto pensato in totale assenza di collaborazione con esperti e cittadini interessati dalla misura. Così ci si è trovati con un disegno di legge assolutamente non rappresentativo dei veri bisogni del sistema scolastico. Inaccettabile, sia per me che per le persone che rappresento. Per questo motivo, come Casa Autonomia, abbiamo deciso di unirci alle altre minoranze nel fare ostruzionismo, al fine di utilizzare questo legittimo strumento per sospendere i lavori su un ddl già in partenza impossibile da migliorare, per frenare il tentativo della giunta di riformare senza riformare. Un tentativo che avrebbe portato solo confusione, disappunto, disagio e l’inopportuno scardinamento dei capisaldi delle due leggi sulle quali si regge il sistema 0-6”.

“Inoltre è già mio dovere esplicitare la nostra intenzione di continuare l’attività di ostruzionismo nel corso del prossimo consiglio, in particolare riguardo ad un ddl portato avanti dal collega Cia per inserire la figura del direttore assistenziale all’interno della direzione generale dell’Apss – prosegue la presidente del Movimento in giallo -. Un intento di per sé nobile e che ha incontrato il favore anche di molti membri della minoranza come il consigliere Zanella e la sottoscritta. Ciò che vogliamo portare alla luce è la necessità di alcuni emendamenti che specifichino le funzioni di tale figura, che dovrebbe essere un riferimento per tutte le figure sanitarie assistenziali, non solo per gli infermieri. Purtroppo finora le nostre richieste non sono state accolte, anzi, l’assessora Segnana ha deciso di peggiorare la situazione, proponendo una sostituzione all’interno della direzione generale: eliminare il direttore dell’integrazione sociosanitaria per fare spazio al direttore assistenziale. Una mossa che in un solo colpo vanificherebbe lo scopo del direttore assistenziale e cancellerebbe una figura fondamentale prevista anche dal decreto ministeriale 77 di recente stesura. Tutto questo solo per non accettare le soluzioni proposte  dal consigliere Zanella e da me , che insieme avevamo trovato il modo di placare la lotta di potere sorta dentro APSS  dopo la proposta di istituzione del direttore assistenziale”. 

“L’attività di ostruzionismo del Movimento Casa Autonomia.eu non si fermerà qui – conclude la consigliera Demagri -, ma proseguirà fino alla dimostrazione da parte del governo provinciale di voler considerare anche l’apporto contenutistico delle minoranze.Non si tratta di un ostruzionismo senza scopo, fatto solo per infastidire, ma della nostra applicazione di un legittimo strumento politico in una situazione in cui la Giunta si dimostra sempre più sorda ed indisposta alle richieste e alle proposte delle minoranze”.

31 Marzo 2023 0 Commenti
0 FacebookTwitterLinkedin
Post più recenti
Post meno recenti

PAOLA DEMAGRI

Perchè essere presenti? Per portarti e per proporti la possibilità di seguirmi.

PAGINE

BIOGRAFIA

IDEE E PROPOSTE

ATTI POLITICI

CONTATTI

paola.demagri@consiglio.provincia.tn.it

paola.demagri@gmail.com

paola.demagri@pec.it

+39 329 1436765

+39 0461 227323

Social

Facebook Twitter Instagram Linkedin Youtube Whatsapp

@2025 - All Right Reserved. Designed and Developed by JLB Books sas

Paola Demagri
  • BIOGRAFIA
  • IDEE E PROPOSTE
  • PROGRAMMA ED EVENTI
  • ATTI POLITICI
  • RASSEGNA STAMPA
  • CONTATTI