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La Scuola dell’infanzia e il suo undicesimo mese! 

Da Paola Demagri 22 Gennaio 2023

Tema caldo come i mesi estivi di luglio e agosto quello toccato all’Assemblea Generale  della Federazione Provinciale Scuole Materne in una fredda domenica di gennaio. 

Durante l’Assemblea i Presidenti delle Scuole dell’infanzia non hanno risparmiato di far sentire la loro voce . Hanno dapprima ben rimarcato la  passione per il ruolo rivestito e l’enfasi dei loro interventi lo ha certificato. La gratuità del loro incarico è stata presentata come   impegno verso una comunità che ai vari Presidenti  ha dato molto. Le  questioni portate in Assemblea  hanno riguardato la difficoltà a gestire la burocrazia e le attività di segreteria. Alla PAT  hanno chiesto maggiore impegno economico. Pare che il sostegno economico a favore del Sistema educativo per l’infanzia si prosciughi sempre più, .

Ma il tema più caldo e sviscerato  dai presidenti è stato quello della deliberazione  da parte della Giunta, che dal 2024 la scuola dell’infanzia sarà definitivamente spalmata su 11 mesi di attività scolastica. La contrarietà e lo sconforto dei Presidenti, che hanno parlato a nome degli insegnanti e dei bambini, era rivolta più al metodo che al merito. 

Infatti anche in questo caso la lega trentina di ascoltare gli addetti ai lavori se ne fa un baffo. Dei dati raccolti sulla fruizione di tale servizio nei due anni passati non se ne vede uno straccio. Delle motivazioni che hanno determinato la scelta nemmeno l’ombra. Anzi sfuggono anche di fronte a precisa domanda. 

A mio parere il coinvolgimento della cooperazione avrebbe permesso di mantenere i servizi di conciliazione attivi a favore delle famiglie interessate lasciando ai bambini  di fare i  bambini giocosi e spensierati e il sistema scolastico non avrebbe ricevuto uno scossone incomprensibile. E’ ben vero che la PAT dice che le famiglie sono contente del servizio offerto. Ma siamo sicuri che le famiglie chiedevano scuola dell’infanzia per 11 mesi?

Da tre anni si parla della questione con gli insegnanti che rivendicano giustizia e comprensione verso i piccoli a loro affidati. 11 mesi di scuola non sono compatibili con i bisogni dei bambini. Il pericolo di affossare i servizi di conciliazione è elevatissimo. E l’elenco dei motivi del “non è opportuno l’undicesimo mese “ è ancora lungo. 

Ma cosa possiamo dire ancora  al proposito? Che la locandina che ha fatto da cornice all’Assemblea conteneva messaggi interessanti – condividere – responsabilità – sostenibilità – che non sono di certo passati dalle parti della Giunta leghista. 

22 Gennaio 2023 0 Commenti
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Stare al mondo nel nuovo mondo, la serata di Casa Autonomia.eu con Massimiliano Valerii

Da Paola Demagri 21 Gennaio 2023

Venerdì 20 gennaio, presso la Sala Congressi del Grand Hotel Trento si è tenuta una serata, promossa dal Movimento Casa Autonomia.eu, che ha avuto come protagonista Massimiliano Valerii, direttore del CENSIS. Ad accompagnarlo sul palco anche il vice presidente del Movimento, Michele Dallapiccola, e la presidente, Paola Demagri. Oltre ai leader di Casa Autonomia.eu erano presenti anche Cristiano Moiola e Marisa Postal, membri del direttivo del Movimento in giallo, e i rappresentanti delle forze politiche di coalizione: Giovanna Flor per Azione, Paolo Zanella e Claudia Merighi per Futura, Marco Boato dei Verdi e Chiara Maule per Campobase.

L’incontro, che ha seguito quelli di Trento, Arco, Ossana e Rovereto, ha ottenuto un ottimo riscontro. I consiglieri Demagri e Dallapiccola sono infatti riusciti ancora una volta ad organizzare un evento capace di riempire la sala con oltre centocinquanta persone, senza contare coloro che hanno seguito l’incontro in diretta streaming.

La serata è stata un’occasione di dialogo e confronto su molte tematiche di attualità. Valerii infatti, partendo dai dati del 56° rapporto CENSIS, ha dipinto un quadro chiaro ed esaustivo della situazione socio-economica italiana del momento.

Dagli eventi eccezionali che hanno segnato gli ultimi tre anni (pandemia, guerra, rialzo dei prezzi delle materie prime, la morsa energetica e l’inflazione a due cifre) Valerii si è lanciato in una lettura del momento attuale, da lui definito come “di rottura” rispetto ai paradigmi che finora avevano governato il mondo. 

“Negli ultimi 30 anni di globalizzazione accelerata c’è una parola d’ordine alla quali ci siamo rifatti: competitività. Dovevamo diventare più competitivi per integrarci al meglio nelle catene globali del valore”, racconta il direttore del CENSIS. “Questo ha portato ad un calo dei salari e ad un crollo degli investimenti pubblici. Una ricetta che ha permesso al nostro export di crescere ininterrottamente, ma a discapito della domanda interna, che alla fine del 2021 segnava ancora un -8% rispetto al 2007. Insomma, non si è più tornati ai livelli antecedenti alla grande crisi del 2008. I due terzi della nostra economia sono fatti appunto dalla domanda interna e quindi il risultato finale è stata una bassissima crescita”. 

“Dobbiamo quindi imparare dal passato per prepararci al futuro, perché siamo alle porte di una nuova fase: il mondo post neoliberista e post populista. Un mondo caratterizzato da rimpatrio delle produzioni, friendshoring e misure di protezione rispetto ai mali, presunti o reali, portati dalla globalizzazione ai lavoratori della classe media occidentali. Il tutto per proteggere l’intreccio virtuoso tra lavoro, acquisizione del benessere e democrazia. Un intreccio che, se viene meno, porta a fenomeni come quello dell’assalto a Capitol Hill o al preoccupante astensionismo a cui abbiamo già assistito in Italia. La Storia si è rimessa in moto, noi tutti viviamo quell’assottigliamento drammatico del diaframma tra la Grande Storia e le microstorie della nostra vita quotidiana, guardando con malinconia a quello che è il tramonto di un’epoca, con la consapevolezza di doverci attrezzare al meglio per stare al mondo nel nuovo mondo”, conclude Valerii.

All’intervento dell’Ospite è seguito un momento di confronto con i cittadini presenti in sala. Il discorso si è quindi articolato, andando a toccare per esempio i temi dell’ecologia o della crisi demografica, per poi chiudersi col saluto al direttore del CENSIS, ringraziato dalla presidente di Casa Autonomia.eu, Paola Demagri, e dal vice presidente Michele Dallapiccola, e la promessa di un ritorno a Trento il prossimo anno per una nuova interessante lettura della società italiana.

21 Gennaio 2023 0 Commenti
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Welfare qualificato per i trentini: decidiamolo insieme.

Da Paola Demagri 16 Gennaio 2023

Accolgo qui le riflessioni di Doriano Valer

La gestione di un welfare qualificato sul territorio non è sicuramente cosa da poco, è la sostanza della politica, rappresenta la capacita del governo di creare un contenitore di normative in grado di definire spazi corretti dove i vari attori sociali possono esprimersi per definire unitamente una condizione di soddisfazione comune. 

Sanità, scuola, lavoro e senso di responsabilità famigliare e dell’ambiente sono le dimensioni di base irrinunciabili per una società inclusiva, ma esse devono essere amministrate e regolate nel tentativo di conciliare vita privata del singolo con il bene comune. Ecco che quindi non si può parlare di famiglia, di natalità a prescindere da una analisi sulla conciliazione lavoro-famiglia, sui temi del lavoro precario che certamente deve trovare il giusto equilibrio con le esigenze delle imprese.

E’ evidente che la pandemia ha sconvolto alcuni ritmi e situazioni di comfort acquisiti nel tempo, abbiamo conosciuto il lavoro agile, i bambini in età scolastica hanno vissuto la loro formazioni indossando le mascherine, si sono incontrati in DAD; situazione che ha evidenziato le criticità delle infrastrutture, ci siamo abituati ad acquistare on line e ne abbiamo scoperto la comodità, ma tutto questo a quale costo?

La situazione Trentina è profondamente cambiata, la sanità sembra aver preso una deriva incontrollata dove il privato gioca il ruolo primario, la gestione amministrativa e burocratica sembra essere sempre più appesantita, inconcludente; e il cittadino ne paga il conto, rassegnato ad estenuanti attese per usufruire dei servizi sanitari sempre più scadenti; ne è testimonianza l’aumento delle persone che si rivolgono a strutture fuori provincia.

Va ingranata la marcia giusta per uscire dallo stallo

Invertire su una situazione che sta fra lo stallo e l’inadeguatezza non sarà cosa facile, ma ci si deve impegnare, incontrando le parti sociali, i professionisti, che quotidianamente si mettono al servizio della comunità; discutere e confrontarsi sui temi cercando di fare sintesi in tempi brevi. La scelta del welfare Trentino che verrà, tenuto conto del evidente rottura del rapporto di fiducia tra il governo leghista e il cittadino è nelle mani di due attori principali, i cittadini appunto, che dovranno spostare la fiducia, le loro speranze su un alternativa di governo, e gli schieramenti politici  che dovremmo prediligere il bene comune a scapito degli interessi di partito.

Se è nostro desiderio ristabilire la centralità di un welfare territoriale adeguato alla conformazione orografica, sociale e culturale delle Trentino abbiamo l’onere e il dover di presentare una proposta alternativa, regolata da una visione d’insieme libera da costruzioni ideologiche di partito; insomma una soluzione di governo guidata da scelte di buon senso che trova il consenso elettorale nei fatti e non nelle mere promesse.

Rilevo che il PD, la parte più consistente della coalizione alternativa al governo provinciale attuale, ha scelto il regolamento dei conti interni a scapito di una produttiva partecipazione alla costruzione di un’alleanza capace di creare le condizioni per riportate al voto i tanti delusi dalla politica. Ritengo che le discussioni interne dei partiti sono la base dell’espressione democratica, ma nel momento in cui tale discussione porta ad uno stallo dello scenario politico alternativo all’attuale maggioranza dovrebbe manifestarsi la responsabilità, il rispetto dell’ impegno delle altre forze politiche; insomma i personalismi dovrebbero essere messi da parte o essere successi alla scelta di un profilo idoneo alla guida del Trentino sui cui costruire un campagna elettorale e un programma di legislatura coeso.

Aspettare il nuovo segretario del PD, intavolare una nuova discussione sul profilo da proporre alla carica di Presidente sottolinerebbe la miope visione e il poco spirito di sacrificio a favore di un approccio comune alternativo e di cambio di passo del Territorio. Un segnale di compattezza forse potrebbe risvegliare un nuovo entusiasmo civico che potrebbe portare i cittadini a decidere del proprio futuro. Ma i tempi della politica spesso sembrano essere lontani e poco allineati alla realtà del nostro territorio che gode di una specificità d’autogoverno, pensata e maturata negli anni per organizzare un territorio ricco di cultura, diversità linguistiche, pensata per armonizzare visioni e convinzioni del progresso economico e sociale tra generazioni, pensata per stimolare una visione di collaborazione fattiva tra comunità con storie, dialetti e usanze differenti che rendono unico il Trentino.

I cittadini hanno bisogno di una guida che sappia anteporre il richiamo valoriale dell’Autonomia al richiamo delle dispute ideologiche e di potere dei partiti, vogliono sentire parlare di nuove opportunità per i nostri giovani che trovano spesso fuori dai confini provinciali quell’attrazione che qui non c’è, desiderano una visione positiva di un’Autonomia dinamica, moderna e determinata a ristabilire il giusto rapporto tra amministrazione e popolazione; necessitano di sentir parlare di futuro, di asili nido collegati ai luoghi di lavoro e tanto altro.

Far politica personalmente credo significhi trovare le condizioni d’equilibrio a garanzia di una dignitosa convivenza tra i bisogni presenti e le sicure esigenze future, i bambini un domani saranno adulti e gli adulti saranno anziani; l’Autonomia porta con se lo strumento per riuscire a trovare questo equilibrio, sempre in un contesto dinamico e se vogliamo moderno, consapevoli di chi siamo, ma entusiasti di percorre nuove sfide.   

Doriano Valer

16 Gennaio 2023 0 Commenti
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Un’allarmante situazione arriva dal centro Italia: anziani soli.

Da Paola Demagri 15 Gennaio 2023

Si parla di anziani abbandonati negli ospedali nei quali rimangono ricoverati più del dovuto. Dimissioni ospedaliere che ritardano anche di una settimana oltre all’effettivo bisogno. La causa – riferisce il quotidiano- è legata all’impossibilità ad accogliere gli anziani a casa. O non vi sono familiari di riferimento o se vi sono non sono in grado di assicurare l’assistenza necessaria. Il rischi per l’anziano di permanenza in ospedale sono di vario genere. Vi è il pericolo per la salute fisica in quanto esposti a infezioni ospedaliere e il pericolo per la salute mentale per effetto dell’isolamento dalle relazioni.

Non ho letto l’articolo distrattamente ma riflettendo se il nostro Trentino potrebbe essere coinvolto da una simile situazione. 

Vediamo un pò insieme!

La situazione demografica trentina è speculare a quella nazionale – 1 bambino ogni 3 anziani- ;  la situazione e la composizione dei nuclei familiari rispecchia il tessuto sociale  italiano. La carenza di strutture per anziani è un argomento di attualità in Trentino. Le graduatorie per l’ingresso in RSA sono infinite. I familiari sono costretti a pagare posti letto a pagamento per mesi e mesi a più di 180€ al giorno! 

Alcune zone trentine , le Giudicarie sono più avvantaggiate, perché nel passato la politica ha distribuito senza equità i posti letto. Le Valli del Noce sono le più povere nella percentuale di posti letto e anziani non autosufficienti over 65.

In più occasioni abbiamo chiesto alla Giunta di aumentare i posti letto accreditati. Ma una politica miope non vede il problema nemmeno quando è grande come una casa. 

Sul territorio vi è qualche centro di co-housing per volontà di privati o cooperative ma senza investimento da parte della PAT. Insufficienti sono anche i posti nei Centri Diurni.

L’analisi quindi è subito fatta.

Il Trentino sta correndo il pericolo di vedere  anziani abbandonati negli ospedali. Per altro, un piccolo assaggio di disagio nella gestione ospedaliera degli anziani, l’abbiamo  avuto in questo periodo. La carenza in APSS di posti letto di geriatria ha comportato la necessità di “appoggiare” ( nel gergo sanitario) i pazienti anziani nei vari reparti ( chirurgia, neurologia, medicina..) con enormi difficoltà di una appropriata presa in carico da parte del personale.

Il campanello d’allarme ha già suonato più volte. La crisi demografica rappresentata più da  una popolazione vecchia che giovane è realtà. Nel programma socio-sanitario di questa Giunta nemmeno l’ombra di investimenti per servizi per anziani se non consolidare l’esistente. 

Le politiche programmatiche per il ‘23 devono necessariamente prevedere forti investimenti a salvaguardia dell’invecchiamento accompagnato della popolazione oltre ovviamente a quelli per contrastare la denatalità.

15 Gennaio 2023 0 Commenti
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La miopia della Lega:   ostacolare la stabilizzazione degli immigrati in Trentino. 

Da Paola Demagri 8 Gennaio 2023

Mancherà  così lo sviluppo economico e sociale della nostra terra.

E’ di questi giorni la triste notizia che che trenta migranti non trovano casa in Bassa Valsugana. Persone dalla pelle scura che hanno trovato lavoro ma non un tetto sotto cui condividere affetti e relazioni familiari. Immagino la soddisfazione che, la  maggioranza provinciale leghista,  ha provato nel leggere la notizia che a me sinceramente ha fatto accapponare la pelle. 

Soddisfatti delle norme che si sono approvati in Consiglio Provinciale ( blocco del progetto canoniche, riduzione posti residenziali e del personale nei centri di accoglienza, criteri di accesso alle case ITEA ) la Giunta ha omesso di fare tutti quei pensieri di opportunità nell’avere in Trentino gli  immigrati.

La prima necessità è quella della manodopera che è  in forte crisi: nel campo dell’edilizia, della carpenteria, dell’artigianato in generale. Il bisogno c’è anche nell’erogazione di servizi di assistenza ( badanti e assistenti familiari), nella ristorazione, nei conduttori di mezzi di trasporto e operai; addetti alle pulizie, facchini e corrieri. 

La mancanza di manodopera sul nostro territorio colpisce in particolare l’agricoltura tanto da mettere  a rischio   i periodi di raccolta.

Ovviamente oltre alla semplificazione delle procedure è importante lavorare su flussi regolari degli stranieri. L’immigrazione regolare riduce drasticamente  la clandestinità. 

I lavoratori stranieri possono contribuire  in modo strutturale e determinante all’economia del nostro paese  rappresentando una componente indispensabile.

Un lavoro, una casa, un territorio accogliente sono la base per stabilizzare gli immigrati ed avere quindi nuovi nuclei  familiari per  contribuire a risolvere il problema della denatalità.

Finchè il Trentino sarà nelle mani di chi dell’immigrazione ne ha fatto un tabù, accendendo il conflitto etnico, saremo una territorio che andrà verso l’impoverimento economico, culturale e sociale.  

8 Gennaio 2023 0 Commenti
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La Sanità trentina e il dissesto organizzativo. 

Da Paola Demagri 3 Gennaio 2023

Per la Lega è sempre colpa degli altri.

Di questo si tratta quando ogni giorno vengono alla luce risposte non risposte date al cittadino che creano più disagio che benessere. Non passa un giorno che non riceva segnalazioni di una sanità che va a rotoli. La lista della spesa è lunga e le fasce deboli le più colpite.

Il box dei reclami lo possiamo dividere in due: quello dei cittadini e quello dei dipendenti.

Nel primo le questioni si possono raggruppare in macro argomenti: lunghe liste d’attesa per visite ed esami strumentali, dimissioni selvagge, lista d’attesa per l’ingresso in RSA, lista d’attesa per accedere all’hospice. Per la patente meglio rivolgersi all’ACI ( con un supplemento di oneri da pagare), per una visita di invalidità l’attesa è di 180 giorni; la questione Pronto Soccorso con lunghissime ore di attesa e permanenza di ore in sala d’attesa e quando ti va bene in astanteria. Per non parlare delle Guardie Mediche che è inutile chiamarle perchè non ci sono. Ma il peggio in queste ultime settimane riguarda il trattamento che ricevono gli anziani residenti in RSA. Se sottoposti a visita è probabile che per accedere in ospedale debbano fare parecchi Km prima di entrare in ambulatorio. E’ quasi normalità che l’ospedale più vicino non possa erogare la prestazione. Stamane una signora di 93 anni di una RSA dell’ Alto Garda per le ore 7.30 doveva farsi trovare in ortopedia a Cavalese per visita e raggi! Ma poveri anziani, perché un simile trattamento? Nessuna pietà per gli anziani  che soffrono un viaggio lungo e scomodo in ambulanza. Ma a nessuno viene in mente che l’RX può essere fatto ad Arco e poi il Medico di Cavalese o altro autorizzato lo può vedere attraverso il Sistema informatico? 

Ma il Percorso Argento dove è finito? Era dedicato per gli anziani e i grandi anziani e la Lega ha affossato pure questo? Probabile a questo punto ( magari interrogheremo!).

Per il box dei reclami dei dipendenti rimandiamo ad una narrazione dedicata. Qui mi volevo interessare in particolare agli anziani che sono in aumento, che abbisognano di servizi, che si ammalano di più rispetto ad altri. 

Spazio Argento e il percorso Argento sono due percorsi che non possono più attendere. Delle fasi di sperimentazione ne abbiamo poi piene le scatole. D’altronde una Giunta che NON decide rimanda ad altri la responsabilità decisionale in modo da poter sempre dire che l’hanno voluto altri! 

3 Gennaio 2023 0 Commenti
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Fine anno: tempo di bilanci. Vi presento il mio, raggiunto insieme alla squadra.

Da Paola Demagri 30 Dicembre 2022

Ripenso agli ultimi 12 mesi ed ho la sensazione che sia stato un buon anno. Non corro ad archiviarlo perchè l’inizio del prossimo anno parte dalla fine del 2022. Ciò che è emerso nei mesi scorsi è la base sulla quale costruire i propositi per il futuro. 

Ed ora vanno  circostanziati  “il futuro e gli obiettivi” che per la politica provinciale, dentro la quale partecipo attivamente, significa elezioni  provinciali 2023 per mettere il Trentino in mani più sicure di quelle attuali. 

Mi sono presentata come Paola Demagri Presente, non un brand, non uno slogan , ma un modo di essere. Essere Presente sulla scena politica, nelle istituzioni, nel gruppo politico di appartenenza. Essere Presente tra la gente, nelle situazioni, nelle manifestazioni, negli eventi belli ma anche in quelli tristi ( ai funerali poco o in forma molto riservata). Mi sono presentata agli elettori che mi avevano sostenuta con il loro voto, ai cittadini delle Valli e della città. Presente nelle Amministrazioni con il  ruolo di consigliere Provinciale, sono entrata negli ospedali e nelle RSA, nelle case, nelle stalle, nei negozi, nelle imprese, negli uffici. Presente quando mi hanno chiamata o mi sono presentata in forma spontanea. Presente da sola, con i collaboratori o con il Collega Dallapiccola a seconda dell’obiettivo dell’incontro.

Ho svolto l’attività di Consigliera Provinciale attraverso 764 atti politici depositati di cui 241 come prima firmataria. Sono state particolarmente interessanti le sedute delle Commissioni di cui sono commissaria effettiva, 4a e 5a; non ho mai mancato di partecipare ai Consigli Provinciali e Regionali. 

Abbiamo percorso km e km attraverso il Trentino. Abbiamo incontrato quasi 1000 persone in forma singola  o a piccoli gruppi e molte altre persone le abbiamo trovate  attraverso serate informative e assemblee. Ogni sera al rientro a casa trascrivo in un’agenda il nome delle persone incontrate per attività politica durante la giornata. Ecco perché posso essere particolarmente precisa sul numero di persone con cui mi sono relazionata! 

In aula, sul territorio, tra la gente ho portato avanti le necessità dei trentini e del Trentino tenendo come riferimenti i valori dell’equità, del sostegno, della solidarietà, dell’efficienza e della competenza. Ho sempre pensato ai temi del civismo e del valore collettivo. Abbiamo promosso sensibilità in un mondo di ingiustizie. Con il collega Dallapiccola link https://www.micheledallapiccola.it/ abbiamo lavorato considerando  strategia, lungimiranza, sostenibilità, cura del territorio,  l’autonomia come strumento  e identità per valorizzare e migliorare l’economia. 

Non ho lavorato da sola ma sempre in squadra: con il collega di Partito, con i colleghi delle minoranze, con i collaboratori e con i tesserati. 

Un anno intenso. Nei primi mesi siamo stati coinvolti e particolarmente attivi nella  preparazione del  Congresso del partito a cui appartenevamo. Poi nei due mesi successivi capimmo  che ciò che era stato acclamato durante il Congresso non era il percorso che la Dirigenza aveva in testa. Provammo a tenere testa alla frangia  di partito che guardava ampiamente al centro destra. Provammo a discutere, combattere, votare per far tornare il PATT nell’area a cui ha sempre appartenuto. Ma nulla è valso, nemmeno Consigli partecipati e atti proposti. 

A quel punto la dignità e la coerenza mia e del collega Dallapiccola e quella di una parte di tesserati ci hanno indicato una nuova strada. Il 18 ottobre abbiamo dato le dimissioni dall’ex partito e l’8 novembre presentammo la nuova Casa Politica CasaautonoMia.eu. link http://www.casaautonomia.eu/

Concludo,  dicendomi e raccontando anche a voi, che è stato un anno denso e vivo, per molti aspetti complicato. Alcuni giorni sono stati difficili e alcune notti insonni. Ma poi è arrivato sempre il sereno e il sole, giallo come il colore del simbolo del nostro  Movimento.

Ora non compete a me dire se ho lavorato bene o non abbastanza, se ho raggiunto risultati che altri si aspettavano da me. Sono pronta alle critiche e agli inviti a fare meglio o diverso purchè si rispetti la mia persona e le persone che collaborano in varie forme con me. 

Auguro a tutti voi   un Bilancio positivo della vostra vita professionale e personale. 

Auguro che possiate  partire nel 2023 sulla scia dell’anno che stiamo salutando. 

Auguro salute e benessere.

Auguri Buon Nuovo Anno

Paola Demagri Presente

30 Dicembre 2022 0 Commenti
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Accedi al Sito del nostro Movimento www.casaautonomia.eu troverai le attività in programma, idee e pensieri e la possibilità con due click di aderire e farti Socio. Buon inizio 2023

Da Paola Demagri 30 Dicembre 2022

link http://www.casaautonomia.eu/

30 Dicembre 2022 0 Commenti
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Giovani e competenze linguistiche: possibilità affossate dal Governo leghista.

Da Paola Demagri 26 Dicembre 2022

In una società evoluta, in un turismo estero sempre più importante per il Trentino ed in un economia trentina aperta verso il mondo sono sempre più necessarie le competenze linguistiche.

Le certificazioni linguistiche – sempre più richieste dai datori di lavoro, dalle università ed in alcuni concorsi pubblici – hanno un certo costo ed in alcuni casi, se le famiglie sono in difficoltà o sono numerose, questi costi diventano proibitivi e vi è una possibilità solo per le famiglie abbienti.

La proposta da portare avanti sarebbe di istituire dei “fondi territoriali” – gestiti dalle Comunità di Valle – al fine di erogare un contributo del 50% per i costi delle certificazioni linguistiche, erogabili solo dietro superamento della certificazione, su base ICEF e un secondo contributo basato sul punteggio della certificazione (massimo dei voti, 50% di rimborso). Se questi due contributi fossero cumulabili un giovane poco abbiente ma che s’impegna nella preparazione e con risultato eccellente può con un punteggio massimo ambire ad un rimborso del 100%. Resta il fatto che le certificazioni più sono di livello elevato più necessitano d’ impegno elevato per la complessità con cui sono strutturate ed un livello elevato spesso comporta un buon costo.

La suddivisione territoriale permette poi un analisi statistica dell’andamento complessivo dell’acquisizione di competenze linguistiche tra i giovani sul territorio provinciale e le differenti “sensibilità” nell’apprendimento linguistico nei singoli distretti/territori.

Questa è l’analisi e la proposta di un giovane che guarda al futuro e alle necessità della sua terra. Il Governo Rossi ne aveva garantito lo sviluppo delle competenze linguistiche attraverso il trilinguismo. Poi arrivò il Governo Fugatti che preferì cancellarlo. A favore forse dei dialetti di una Macroregione?

Ora sono convinta che il Governo leghista abbia si un programma in agenda perchè passati più di 4 anni di legislatura si comincia a vedere qualche obiettivo raggiunto. Pensateci bene! Eliminare il trilinguismo e ragionare su una Macroregione Nord-Est sono due condizioni che convivono perfettamente a scapito invece del rinforzare i rapporti con l’Euregio guardando a nord.

26 Dicembre 2022 0 Commenti
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IN VISITA AL CARCERE. “UN GESTO DI VICINANZA E A GARANZIA DELLA DIGNITÀ DOVUTA AD OGNI CITTADINO”   

Da Paola Demagri 25 Dicembre 2022

Con i consiglieri Dallapiccola e Zanella, accompagnati dall’avvocato Fabio Valcanover abbiamo   fatto visita alla Casa Circondariale di Spini di Gardolo. “Come consiglieri crediamo sia doveroso portare avanti un’attività di verifica periodica sulla comunità carceraria, che rimane parte della comunità trentina. Ai suoi membri va garantita la stessa attenzione che viene data al resto della cittadinanza”.

Già nella giornata di Ferragosto ero stata in visita alla Casa Circondariale di Spini e oggi, sabato 24 dicembre, ho mantenuto la promessa fatta quel giorno di tornare a verificare la situazione del carcere con una ” visita di sindacato ispettivo” , dove già nell’ultimo controllo aveva riscontrato diverse criticità. “La realtà delle carceri è un aspetto tanto importante quanto trascurato della nostra società. Purtroppo ad oggi queste comunità si trovano ad affrontare svariate difficoltà, in particolare legate al sovraffollamento e al taglio dei fondi ministeriali, che rendono complicato, se non impossibile, perseguire il primo e vero scopo delle carceri: rieducare i detenuti e reinserirli all’interno della società, come previsto dalla nostra Costituzione. La nostra visita oggi è sì una verifica delle condizioni, ma anche un gesto di vicinanza, a garanzia della dignità dovuta ad ogni cittadino, anche a chi ha sbagliato”.

Il principale problema della Casa Circondariale è il sovraffollamento, che va ad impattare ogni aspetto della vita dei detenuti: dalla condivisione di celle inadeguate al numero di occupanti, alla difficoltà a garantire visite ed esami esterni al carcere per l’ assistenza sanitaria, all’insufficiente disponibilità di attività lavorative e percorsi di riabilitazione e reinserimento. “Ad oggi nella struttura di Spini sono presenti 343 detenuti, di cui 35 donne e 198 stranieri. Si tratta di quasi 110 persone in più rispetto a quelle previste dal protocollo firmato da Ministero e PAT. Questo ovviamente si traduce in una serie di gravi problematiche, che incidono sulla dignità e sul benessere sia dei detenuti che del personale”.

“In primis si riscontra una mancanza di agenti della Polizia penitenziaria, il cui numero sarebbe carente persino se fosse rispettato quello previsto dal protocollo e di conseguenza risulta del tutto insufficiente nel contesto sovraffollato della struttura. Questo ha delle ovvie ricadute sulla vita della comunità carceraria: non si riesce più a garantire l’adeguata sorveglianza dei detenuti, l’accompagnamento degli stessi all’esterno e la sorveglianza di percorsi ed attività di rieducazione e riabilitazione, obiettivi primari per la struttura, oltre al carico eccessivo di lavoro per gli agenti stessi”.

“Oltre a quella degli agenti rimane critica soprattutto la carenza di educatori, che è addirittura peggiorata. Già quest’estate erano rimasti solo 3 educatori, invece che i 6 previsti, ma oggi in servizio ne rimangono solo 2. Questo ovviamente, oltre ad appesantisce il carico di lavoro dei professionisti, diminuire le possibilità di accesso dei detenuti all’esecuzione esterna della pena e alle attività di reinserimento sociale, determinando frustrazione, insoddisfazione e minando la funzione rieducativa del carcere. I progetti di lavoro, estremamente utili e desiderati dai detenuti, sono attualmente limitati: solo 162 carcerati/e vi accedono, ovvero appena il 48% della popolazione carceraria”.

“La casa circondariale di Trento non ospita solo persone in attesa di sentenza definitiva o detenuti con pene inferiori ai 5 anni ma nella sezione “protetti” (principalmente sex offenders), vi sono anche persone con pene di decine di anni. A maggior ragione per queste servirebbero attività lavorative e di reinserimento sociale, che però mancano.”

“Passando al tema dell’assistenza sanitaria quasi tutta l’equipe medica è composta da gettonisti, una scelta sempre più diffusa in Apss, che migliora la condizione economica del medico a scapito di continuità e appartenenza all’organizzazione. Il problema si estende anche alle visite specialistiche, per cui ci sono sempre lunghe liste di attesa.

Questi problemi stanno particolarmente a cuore a me e ai consiglieri Dallapiccola e Zanella, in quanto nel decreto ministeriale del 2008 si garantisce al carcerato lo stesso diritto all’assistenza medica di ogni cittadino. Molto positiva la figura della nuova Direttrice Sanitaria che, seppure assunta da pochissimo tempo, ha già chiare le difficoltà del carcere e la necessità di avviare dei progetti che vadano a ridurre l’autolesionismo e l’eccessivo uso di farmaci, e a ridurre il numero di visite mediche specialistiche esterne, svolgendo alcune valutazioni strumentali internamente attraverso un ecografo e un apparecchio per le radiografie”.

“Rimanendo sempre in ambito sanitario ulteriori difficoltà emergono nel trattamento dei problemi psichici. Settanta  detenuti soffrono di tossicodipendenza. Il 90% dei carcerati si sottopone a cure ansiolitiche ed è su questi che si vuole agire per ridurre l’uso di farmaci. Per i pazienti psichiatrici ancora non è stato attivato il Centro diurno e rimangono 3 persone in attesa di ingresso in REMS, una attualmente impropriamente in carcere. L’apertura del Centro diurno, vista la percentuale di persone con disturbi psichiatrici e gli episodi di autolesionismo dev’essere accelerata.”.

“Tutte queste problematiche potrebbero essere contenute se vi fossero più opportunità occupazionali e un programma rieducativo più efficace, che manca anche a causa della carenza di personale dedicato. Fondamentale in questo senso è il lavoro delle cooperative che quotidianamente si occupano della comunità carceraria, ma anche queste ultimamente faticano a causa del costo delle materie prime e avrebbero disperato bisogno di un sostegno provinciale ”.

“Uscendo non può mancare uno sguardo alla struttura, che, oltre alle ormai transenne fisse attorno agli edifici per il rischio di crollo delle lastre di copertura delle facciate, manca di una pensilina davanti alla portineria, per riparare i parenti in attesa di entrare dagli agenti atmosferici”.

“In conclusione non può mancare una riflessione: nella Vigilia di Natale si è voluta garantire una presenza da parte nostra. Nel nostro ruolo di consiglieri ci è sembrato doveroso effettuare questa visita di controllo, ma soprattutto ci sembra importante spronare il Presidente Fugatti nel tornare a chiedere personale, sia educatori che agenti di polizia penitenziaria e nel chiedere maggiore impegno della Provincia nei progetti di reinserimento sociale, aspetto sul quale è attivo un protocollo col ministero della Giustizia, per cercare di offrire maggiori opportunità occupazionali. Importante poi l’attenzione ai servizi sanitari e in particolare alla necessaria apertura del Centro diurno per persone con disturbi psichiatrici. Inoltre forte arriva l’appello della Polizia Penitenziaria perché si eviti di trasferire dalle Regioni limitrofe detenuti in attesa di sentenza definitiva, perché questo comporta il doverli accompagnare alle diverse udienze in posti distanti, cosa complicata, vista la carenza di personale. Infine sarebbe fondamentale l’istituzione di un Provveditorato sul territorio regionale, staccandoci da quello del Triveneto, per meglio presidiare la situazione delle nostre carceri, per dare più garanzie e possibilità di confronto e di interventi concreti.

Quella carceraria rimane comunque una comunità che fa parte della più ampia comunità trentina e ad essa vanno dedicate le stesse cure e attenzioni che si dedicano a tutti i cittadini, soprattutto se l’intenzione, come dovrebbe essere, è quella di dare ai detenuti la possibilità di reinserirsi nella società”.

25 Dicembre 2022 0 Commenti
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