In una società evoluta, in un turismo estero sempre più importante per il Trentino ed in un economia trentina aperta verso il mondo sono sempre più necessarie le competenze linguistiche.
Le certificazioni linguistiche – sempre più richieste dai datori di lavoro, dalle università ed in alcuni concorsi pubblici – hanno un certo costo ed in alcuni casi, se le famiglie sono in difficoltà o sono numerose, questi costi diventano proibitivi e vi è una possibilità solo per le famiglie abbienti.
La proposta da portare avanti sarebbe di istituire dei “fondi territoriali” – gestiti dalle Comunità di Valle – al fine di erogare un contributo del 50% per i costi delle certificazioni linguistiche, erogabili solo dietro superamento della certificazione, su base ICEF e un secondo contributo basato sul punteggio della certificazione (massimo dei voti, 50% di rimborso). Se questi due contributi fossero cumulabili un giovane poco abbiente ma che s’impegna nella preparazione e con risultato eccellente può con un punteggio massimo ambire ad un rimborso del 100%. Resta il fatto che le certificazioni più sono di livello elevato più necessitano d’ impegno elevato per la complessità con cui sono strutturate ed un livello elevato spesso comporta un buon costo.
La suddivisione territoriale permette poi un analisi statistica dell’andamento complessivo dell’acquisizione di competenze linguistiche tra i giovani sul territorio provinciale e le differenti “sensibilità” nell’apprendimento linguistico nei singoli distretti/territori.
Questa è l’analisi e la proposta di un giovane che guarda al futuro e alle necessità della sua terra. Il Governo Rossi ne aveva garantito lo sviluppo delle competenze linguistiche attraverso il trilinguismo. Poi arrivò il Governo Fugatti che preferì cancellarlo. A favore forse dei dialetti di una Macroregione?
Ora sono convinta che il Governo leghista abbia si un programma in agenda perchè passati più di 4 anni di legislatura si comincia a vedere qualche obiettivo raggiunto. Pensateci bene! Eliminare il trilinguismo e ragionare su una Macroregione Nord-Est sono due condizioni che convivono perfettamente a scapito invece del rinforzare i rapporti con l’Euregio guardando a nord.