Paola Demagri
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Paola Demagri

I ruoli delle persone nel sistema sociale

Da Paola Demagri 10 Novembre 2021

Chiunque occupi un ruolo nella società nell’esercitarne le funzioni impone il proprio sistema.

Con Luca ho trovato che c’è sintonia sia nel metodo che nei contenuti sia nel ruolo di volontario, che di professionista ma anche di politico.

Ci troveremo ancora per affinare il nostro pensiero perché diventi patrimonio anche degli altri e a noi arrivi nuova linfa di pensiero per non fermarci alle prime considerazioni.

10 Novembre 2021 0 Commenti
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Viabilità, rotatoria, economia

Da Paola Demagri 8 Novembre 2021

𝙎𝙚 𝙡𝙖 𝙧𝙤𝙩𝙖𝙩𝙤𝙧𝙞𝙖 𝙙𝙞 𝘿𝙚𝙧𝙢𝙪𝙡𝙤 𝙛𝙖𝙧𝙚𝙢𝙤, 𝙡𝙖 𝙫𝙞𝙖𝙗𝙞𝙡𝙞𝙩𝙖̀ 𝙚 𝙡’𝙚𝙘𝙤𝙣𝙤𝙢𝙞𝙖 𝙢𝙞𝙜𝙡𝙞𝙤𝙧𝙚𝙧𝙚𝙢𝙤

➡️ La rotatoria di Dermulo è 𝐢𝐥 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐢𝐦𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐧𝐭𝐞 𝐬𝐧𝐨𝐝𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐚𝐛𝐢𝐥𝐢𝐭𝐚̀ 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐚𝐥𝐭𝐚 𝐕𝐚𝐥 𝐝𝐢 𝐍𝐨𝐧 tanto da considerarlo il caposaldo per i progetti di sviluppo economico per la zona nonché lo strumento di congiunzione tra Alta e Bassa Valle di Non. Non c’è cittadino o amministratore locale che non abbia ben chiare le potenzialità della realizzazione di questo nodo viario.La 𝐫𝐢𝐜𝐡𝐢𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐝𝐢 𝐩𝐫𝐨𝐠𝐞𝐭𝐭𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐞 𝐟𝐢𝐧𝐚𝐧𝐳𝐢𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐞̀ 𝐚𝐫𝐫𝐢𝐯𝐚𝐭𝐚 𝐚𝐥𝐥’𝐚𝐭𝐭𝐮𝐚𝐥𝐞 𝐆𝐨𝐯𝐞𝐫𝐧𝐨 𝐭𝐫𝐞𝐧𝐭𝐢𝐧𝐨.

🔎 In un recente incontro tra gli amministratori locali, il Comitato per la viabilità e la vivibilità dell’Alta Val di Non e della Predaia e il Presidente Fugatti sono state presentate le 𝐦𝐨𝐭𝐢𝐯𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 che spingono alla realizzazione del progetto e le 𝐫𝐢𝐜𝐚𝐝𝐮𝐭𝐞 𝐬𝐮𝐥 𝐭𝐞𝐫𝐫𝐢𝐭𝐨𝐫𝐢𝐨: sicurezza, fruibilità, economia, salute, attrattività, impresa locale, costi, ricavi, ambiente. Tutte motivazioni nobili, impegnative, sostenibili, tangibili.

👉🏼 Ovviamente un’opera così richiede visione politica, idee di sviluppo territoriale a medio e lungo termine, impegno economico. 𝐀𝐥𝐥𝐚 𝐏𝐫𝐨𝐯𝐢𝐧𝐜𝐢𝐚 𝐬𝐢 𝐞̀ 𝐪𝐮𝐢𝐧𝐝𝐢 𝐫𝐢𝐜𝐡𝐢𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐥’𝐢𝐦𝐩𝐞𝐠𝐧𝐨 𝐟𝐢𝐧𝐚𝐧𝐳𝐢𝐚𝐫𝐢𝐨 𝐩𝐞𝐫𝐜𝐡𝐞́ 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐞 𝐫𝐞𝐬𝐭𝐚𝐧𝐭𝐢 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐢 𝐞̀ 𝐠𝐢𝐚̀ 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐨 𝐚𝐦𝐩𝐢𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐝𝐞𝐬𝐜𝐫𝐢𝐭𝐭𝐨.

💰 Pare che il costo della rotatoria si possa aggirare attorno ai 𝟏𝟕 𝐦𝐥𝐧 e di questi la Provincia ne abbia a disposizione solamente tra i 5 e i 7. 𝐌𝐚 𝐢 𝐫𝐞𝐬𝐭𝐚𝐧𝐭𝐢 𝐜𝐡𝐢 𝐥𝐢 𝐦𝐞𝐭𝐭𝐞? Dire che gli altri non ci sono è come dire non crediamo nella realizzazione della rotatoria di Dermulo e questo è un concetto grave che la popolazione nonesa non può accettare.

❌ 𝐋𝐞 𝐛𝐮𝐠𝐢𝐞 𝐯𝐞𝐧𝐠𝐨𝐧𝐨 𝐩𝐞𝐫𝐨̀ 𝐚 𝐠𝐚𝐥𝐥𝐚 perchè pochi giorni dopo l’indisponibilità della PAT a mettere sul tavolo i 17 mln la stessa Provincia comunica buone notizie sulle partite finanziarie a seguito di un nuovo accordo con lo Stato che superi l’accordo finanziario di Milano e del Patto di Garanzia che sono ormai superati a seguito della crisi post Covid.

🤝 In base alla nuova intesa la PAT potrà contare su circa 120 mln in più all’anno più quelli arretrati di benefit dei giochi che si aggirano ai 90 mln. In totale il 2022 porterà in più 210 milioni di euro. 𝐒𝐞 𝐥𝐚 𝐭𝐫𝐚𝐭𝐭𝐚𝐭𝐢𝐯𝐚 𝐭𝐫𝐚 𝐢𝐥 𝐏𝐫𝐞𝐬𝐢𝐝𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐅𝐮𝐠𝐚𝐭𝐭𝐢 𝐞 𝐥𝐨 𝐒𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐡𝐚 𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐛𝐮𝐨𝐧𝐢 𝐟𝐫𝐮𝐭𝐭𝐢 𝐧𝐨𝐧 𝐯𝐢 𝐬𝐞𝐦𝐛𝐫𝐚 𝐥𝐨𝐠𝐢𝐜𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐮𝐜𝐜𝐞𝐝𝐚 𝐥𝐚 𝐬𝐭𝐞𝐬𝐬𝐚 𝐜𝐨𝐬𝐚 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐚𝐛𝐢𝐥𝐢𝐭𝐚̀ 𝐧𝐨𝐧𝐞𝐬𝐚? Se prima del nuovo Patto erano già disponibili i 7 mln basta aggiungerne altri 10 e la rotatoria potrà essere realizzata.

𝐐𝐮𝐢 𝐨𝐫𝐚 𝐬𝐞𝐫𝐯𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐥’𝐚𝐭𝐭𝐮𝐚𝐥𝐞 𝐆𝐨𝐯𝐞𝐫𝐧𝐨 𝐝𝐢𝐦𝐨𝐬𝐭𝐫𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐡𝐚 𝐚𝐭𝐭𝐞𝐧𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐬𝐨𝐥𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐚𝐥𝐜𝐮𝐧𝐞 𝐳𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐓𝐫𝐞𝐧𝐭𝐢𝐧𝐨 𝐦𝐚 𝐬𝐢𝐚 𝐢𝐥 𝐆𝐨𝐯𝐞𝐫𝐧𝐨 𝐝𝐢 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐢 𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐬𝐨𝐥𝐨 𝐝𝐞𝐠𝐥𝐢 𝐚𝐦𝐢𝐜𝐢.

8 Novembre 2021 0 Commenti
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Il PNRR può portare al benessere della persona?

Da Paola Demagri 1 Novembre 2021

𝙐𝙣 𝙣𝙪𝙤𝙫𝙤 𝙥𝙖𝙧𝙖𝙙𝙞𝙜𝙢𝙖 𝙦𝙪𝙚𝙡𝙡𝙤 𝙩𝙧𝙖𝙘𝙘𝙞𝙖𝙩𝙤 𝙙𝙖𝙡 𝙋𝙉𝙍𝙍 𝙥𝙚𝙧 𝙞𝙡 𝙗𝙚𝙣𝙚𝙨𝙨𝙚𝙧𝙚 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙥𝙚𝙧𝙨𝙤𝙣𝙖 𝙞𝙣 𝙩𝙚𝙧𝙢𝙞𝙣𝙞 𝙙𝙞 𝙦𝙪𝙖𝙡𝙞𝙩𝙖̀ 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙫𝙞𝙩𝙖

➡️ Il 𝐩𝐚𝐫𝐚𝐝𝐢𝐠𝐦𝐚 𝐎𝐧𝐞 𝐇𝐞𝐚𝐥𝐭𝐡 prevede che la 𝐬𝐚𝐥𝐮𝐭𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐞 𝐞 𝐥’𝐞𝐜𝐨𝐬𝐢𝐬𝐭𝐞𝐦𝐚 𝐬𝐢𝐚𝐧𝐨 𝐬𝐭𝐫𝐞𝐭𝐭𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐥𝐞𝐠𝐚𝐭𝐢 𝐭𝐫𝐚 𝐥𝐨𝐫𝐨 𝐚𝐭𝐭𝐫𝐚𝐯𝐞𝐫𝐬𝐨 𝐩𝐫𝐨𝐠𝐞𝐭𝐭𝐢 𝐞 𝐬𝐭𝐫𝐚𝐭𝐞𝐠𝐢𝐞 𝐩𝐨𝐥𝐢𝐭𝐢𝐜𝐡𝐞 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐞. Per tale motivo il PNRR prevede importanti investimenti che possano mettere in sicurezza i due settori.

🔎 L’attuale 𝐝𝐞𝐛𝐨𝐥𝐞𝐳𝐳𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐒𝐢𝐬𝐭𝐞𝐦𝐚 𝐬𝐚𝐧𝐢𝐭𝐚𝐫𝐢𝐨 messa in luce dalla pandemia 𝐭𝐫𝐨𝐯𝐚 𝐫𝐚𝐝𝐢𝐜𝐢 𝐧𝐞𝐥 𝐩𝐚𝐬𝐬𝐚𝐭𝐨 𝐢𝐧 𝐦𝐨𝐝𝐨 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐢𝐜𝐨𝐥𝐚𝐫𝐞 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐚𝐧𝐜𝐚𝐭𝐚 𝐩𝐫𝐨𝐠𝐫𝐚𝐦𝐦𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐢𝐧 𝐭𝐞𝐫𝐦𝐢𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐟𝐨𝐫𝐦𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐮𝐧𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬𝐢𝐭𝐚𝐫𝐢𝐚 𝐝𝐢 𝐩𝐫𝐨𝐟𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐢𝐬𝐭𝐢 e il loro successivo adeguato riconoscimento economico. L’altro anello debole è riconducibile all’aver dirottato tutte le decisioni alla gestione ospedaliera e ai suoi modelli organizzativi ed 𝐚𝐯𝐞𝐫 𝐢𝐧𝐯𝐞𝐬𝐭𝐢𝐭𝐨 𝐦𝐨𝐥𝐭𝐨 𝐩𝐨𝐜𝐨 𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐧𝐮𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐮𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐞𝐝𝐢𝐜𝐢𝐧𝐚 𝐭𝐞𝐫𝐫𝐢𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚𝐥𝐞.Il cittadino stesso si sente soddisfatto del sistema sanitario di riferimento se è l’ospedale ad erogargli la prestazione e possibilmente in tempi rapidissimi, per effetto di una 𝐦𝐞𝐧𝐭𝐚𝐥𝐢𝐭𝐚̀ 𝐨𝐭𝐭𝐮𝐬𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐚𝐭𝐭𝐫𝐢𝐛𝐮𝐢𝐬𝐜𝐞 𝐞𝐥𝐞𝐯𝐚𝐭𝐞 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐞𝐭𝐞𝐧𝐳𝐞 𝐚𝐥 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐞𝐧𝐢𝐭𝐨𝐫𝐞 𝐨𝐬𝐩𝐞𝐝𝐚𝐥𝐞 𝐞 𝐛𝐚𝐬𝐬𝐞 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐞𝐭𝐞𝐧𝐳𝐞 𝐚𝐥 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐞𝐧𝐢𝐭𝐨𝐫𝐞 𝐭𝐞𝐫𝐫𝐢𝐭𝐨𝐫𝐢𝐨.

☝️ Personalmente mi fregio della grande opportunità professionale che ho avuto negli anni. Aver lavorato in entrambi i contenitori e di aver una veduta ampia sulle potenzialità delle due aree riconoscendo ad entrambe complessità e specificità che non hanno riscontri in altri settori.

𝐎𝐠𝐠𝐢 𝐢𝐥 𝐏𝐍𝐑𝐑 𝐨𝐟𝐟𝐫𝐞 𝐥𝐚 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐢𝐛𝐢𝐥𝐢𝐭𝐚̀ 𝐝𝐢 𝐝𝐚𝐫𝐞 𝐮𝐧𝐚 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐚 𝐢𝐝𝐞𝐧𝐭𝐢𝐭𝐚̀ 𝐚𝐢 𝐝𝐮𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐞𝐬𝐭𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐡𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐛𝐢𝐬𝐨𝐠𝐧𝐨 𝐝𝐢 𝐮𝐧 𝐜𝐚𝐦𝐛𝐢𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐢𝐬𝐭𝐢𝐭𝐮𝐳𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞, di rivedere le dinamiche socio-economico-ambientali e l’innovazione tecnologica.

💡 𝐈𝐥 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐨 𝐩𝐫𝐨𝐜𝐞𝐬𝐬𝐨 𝐝𝐢 𝐫𝐢𝐟𝐨𝐫𝐦𝐚 𝐬𝐚𝐧𝐢𝐭𝐚𝐫𝐢𝐚 𝐭𝐫𝐞𝐧𝐭𝐢𝐧𝐚 𝐝𝐞𝐯𝐞 𝐪𝐮𝐢𝐧𝐝𝐢 𝐟𝐨𝐧𝐝𝐚𝐫𝐬𝐢 𝐬𝐮 𝐮𝐧 𝐬𝐢𝐬𝐭𝐞𝐦𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐥𝐞𝐬𝐬𝐨, che abbisogna di raggiungere un equilibrio accettabile mantenendo strettamente collegati i due contesti con maggior attenzione al cliente–utente. Il coinvolgimento del personale e l’implementazione di sistemi attrattivi, un approccio per processi sistemici, le decisioni basate sui dati e la stretta correlazione con l’ecosistema.

✅ Potremo cosi sperare di parlare di 𝐛𝐞𝐧𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 per aver ottenuto l’accessibilità alle cure per chiunque ne abbia bisogno, 𝐞𝐟𝐟𝐢𝐜𝐢𝐞𝐧𝐳𝐚 in termini di risultati raggiunti con il minor impegno di risorse, l’𝐚𝐩𝐩𝐫𝐨𝐩𝐫𝐢𝐚𝐭𝐞𝐳𝐳𝐚 𝐜𝐥𝐢𝐧𝐢𝐜𝐚 e la continuità attraverso una vera 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐠𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐭𝐫𝐚 𝐬𝐭𝐫𝐮𝐭𝐭𝐮𝐫𝐞, 𝐬𝐨𝐠𝐠𝐞𝐭𝐭𝐢 𝐞𝐝 𝐞𝐜𝐨𝐬𝐢𝐬𝐭𝐞𝐦𝐚.

1 Novembre 2021 0 Commenti
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Un viaggio nel mondo caseario

Da Paola Demagri 27 Ottobre 2021

In questa immagine mi considero viaggiatrice in un Borgo gastronomico dei prodotti tipici trentini.

Da generazioni donne e uomini trentini con il loro amore e la loro esperienza restituiscono formaggi unici al mondo e di grande qualità.

27 Ottobre 2021 0 Commenti
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La vita del volontariato

Da Paola Demagri 25 Ottobre 2021

𝙇’𝙖𝙧𝙩𝙚 𝙙𝙚𝙡 𝙫𝙤𝙡𝙤𝙣𝙩𝙖𝙧𝙞𝙖𝙩𝙤: 𝙨𝙤𝙡𝙪𝙯𝙞𝙤𝙣𝙞 𝙥𝙚𝙧 𝙩𝙚𝙣𝙚𝙧𝙡𝙤 𝙫𝙞𝙫𝙤.

🤝 Essere volontario significa 𝐦𝐞𝐭𝐭𝐞𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐩𝐫𝐨𝐩𝐫𝐢𝐨 𝐭𝐞𝐦𝐩𝐨 𝐞 𝐥𝐞 𝐩𝐫𝐨𝐩𝐫𝐢𝐞 𝐞𝐧𝐞𝐫𝐠𝐢𝐞 𝐚𝐥 𝐬𝐞𝐫𝐯𝐢𝐳𝐢𝐨 𝐝𝐞𝐠𝐥𝐢 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐢 all’interno della propria comunità senza esserne costretti.Fare volontariato permette di mettere alla prova i propri talenti e di sviluppare nuove capacità. Se si fa insieme ad altri è utile per creare il clima di squadra, per migliorare i rapporti e le relazioni delle reti interconnesse.

Fare volontariato aiuta a crescere giovani che si interessano agli altri e addirittura possono contribuire a migliorare il futuro. Quelle descritte sono tutte buone motivazioni per diventare o essere un volontario. 𝐌𝐚 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐜𝐨𝐬𝐚 𝐬𝐭𝐚 𝐜𝐚𝐦𝐛𝐢𝐚𝐧𝐝𝐨…

📍𝐈𝐥 𝐯𝐨𝐥𝐨𝐧𝐭𝐚𝐫𝐢𝐚𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐂𝐥𝐞𝐬 Nel mio comune di residenza ci sono 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐝𝐢 𝟖𝟎 𝐚𝐬𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐝𝐢 𝐯𝐨𝐥𝐨𝐧𝐭𝐚𝐫𝐢𝐚𝐭𝐨. Ogni associazione ha in attivo numeri variabili di volontari perché si passa da associazioni per i Trasporti sanitari che hanno un centinaio di volontari a quelle più piccole che ne hanno una decina. Ma che importa quanti sono? 𝐐𝐮𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐞𝐫𝐯𝐞 𝐞̀ 𝐜𝐡𝐞 𝐢 𝐯𝐨𝐥𝐨𝐧𝐭𝐚𝐫𝐢 𝐜𝐢 𝐬𝐢𝐚𝐧𝐨 𝐞 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐚𝐧𝐨 𝐟𝐚𝐫 𝐯𝐢𝐯𝐞𝐫𝐞 𝐥𝐞 𝐚𝐬𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐬𝐭𝐞𝐬𝐬𝐞. Nelle mio comune come presumibilmente in altri ci sono volontari che sono inseriti in più associazioni e che hanno un’incredibile capacità di dare il proprio tempo in più occasioni cercando di trovare il modo di accontentare un po’ tutti. Ovviamente l’altra capacità riguarda l’essere in grado di 𝐜𝐨𝐧𝐜𝐢𝐥𝐢𝐚𝐫𝐞 𝐥’𝐚𝐫𝐭𝐞 𝐝𝐢 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐮𝐧 𝐯𝐨𝐥𝐨𝐧𝐭𝐚𝐫𝐢𝐨 𝐜𝐨𝐧 𝐠𝐥𝐢 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐢 𝐫𝐮𝐨𝐥𝐢 che una persona ha nella società.

❓Ma esiste un problema: 𝐜𝐢 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐚𝐧𝐜𝐨𝐫𝐚 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐢𝐬𝐩𝐨𝐧𝐢𝐛𝐢𝐥𝐢 𝐚 𝐟𝐚𝐫𝐞 𝐯𝐨𝐥𝐨𝐧𝐭𝐚𝐫𝐢𝐚𝐭𝐨? La cultura trentina porta con se l’aspetto dell’associazionismo, della solidarietà e del volontariato. Siamo quindi tutti cresciuti con il concetto di aiuto verso l’altro. Una gran fortuna per questa terra autonoma che ha saputo mettere radici anche nell’arte del volontariato.Ma come si suol dire il mondo evolve, cambia.

E in termini di volontariato cosa è cambiato?

A mio parere molto, soprattutto dopo la pandemia. 𝐆𝐢𝐚̀ 𝐧𝐞𝐠𝐥𝐢 𝐚𝐧𝐧𝐢 𝐩𝐫𝐞𝐜𝐞𝐝𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐯𝐢 𝐞𝐫𝐚 𝐮𝐧𝐚 𝐫𝐢𝐜𝐡𝐢𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐝’𝐚𝐢𝐮𝐭𝐨 𝐝𝐚 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐀𝐬𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐢 𝐯𝐞𝐝𝐞𝐯𝐚𝐧𝐨 𝐢𝐦𝐩𝐨𝐯𝐞𝐫𝐢𝐭𝐞 𝐝𝐢 𝐚𝐝𝐞𝐬𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐝𝐢 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐢 𝐝𝐢 𝐯𝐨𝐥𝐨𝐧𝐭𝐚𝐫𝐢, di disponibilità ad assicurarne la loro costante e programmata presenza e l’enorme difficoltà a creare un cambio generazionale. Le motivazioni risiedono nella difficoltà che talvolta si ha a far conciliare vita personale-lavorativa-volontariato, oppure l’assenza di giovani sul territorio perché scelgono di studiare o lavorare altrove, oppure ancora l’allungamento dell’età pensionabile, o ancora le mille incombenze che ognuno ha, oppure ancora il volontariato non è più una caratteristica che ci contraddistingue da altre terre.

☝️ 𝐏𝐨𝐬𝐬𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐨𝐯𝐯𝐢𝐚𝐫𝐞 𝐚 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐩𝐫𝐨𝐛𝐥𝐞𝐦𝐚?So, che quanto scrivo, è molto forte e impattante ma non voglio perdermi l’occasione di rendere pubblico un pensiero che mi balena in testa da un po’, magari serve per 𝐜𝐫𝐞𝐚𝐫𝐞 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐮𝐧 𝐝𝐢𝐛𝐚𝐭𝐭𝐢𝐭𝐨 𝐮𝐭𝐢𝐥𝐞 ad avvalorare la mia tesi o a smontarla.

Cosa riconosciamo al volontario?

Credo sia giunto il momento di avviare una sorta di riforma del volontariato che vada oltre il concetto di gratuità. Mi spiego. Non sto assolutamente pensando ad un volontario remunerato perché si parlerebbe di lavoro, ma 𝐢𝐩𝐨𝐭𝐢𝐳𝐳𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐚𝐥 𝐯𝐨𝐥𝐨𝐧𝐭𝐚𝐫𝐢𝐨 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐚 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐫𝐢𝐜𝐨𝐧𝐨𝐬𝐜𝐢𝐮𝐭𝐨 𝐮𝐧 𝐛𝐞𝐧𝐞𝐟𝐢𝐭.

Possono esserci molti modi per creare e gestire questi benefit come 𝐩𝐞𝐫 𝐞𝐬𝐞𝐦𝐩𝐢𝐨 𝐮𝐧𝐚 𝐬𝐨𝐫𝐭𝐚 𝐝𝐢 𝐜𝐚𝐫𝐭𝐚 𝐩𝐮𝐧𝐭𝐢 𝐚𝐜𝐜𝐮𝐦𝐮𝐥𝐚𝐛𝐢𝐥𝐞 𝐢𝐧 𝐛𝐚𝐬𝐞 𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐨𝐫𝐞 𝐝𝐢 𝐯𝐨𝐥𝐨𝐧𝐭𝐚𝐫𝐢𝐚𝐭𝐨 𝐟𝐚𝐭𝐭𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐢 𝐭𝐫𝐚𝐝𝐮𝐜𝐞 𝐢𝐧 𝐛𝐮𝐨𝐧𝐢 𝐩𝐞𝐫 𝐚𝐜𝐪𝐮𝐢𝐬𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐩𝐫𝐨𝐝𝐨𝐭𝐭𝐢 𝐝𝐞𝐥 𝐧𝐨𝐬𝐭𝐫𝐨 𝐭𝐞𝐫𝐫𝐢𝐭𝐨𝐫𝐢𝐨, 𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐬𝐯𝐨𝐥𝐠𝐞𝐫𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐚𝐭𝐭𝐢𝐯𝐢𝐭𝐚̀ 𝐝𝐢 𝐛𝐞𝐧𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞, 𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐢𝐬𝐜𝐫𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬𝐢 𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐚𝐬𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐬𝐩𝐨𝐫𝐭𝐢𝐯𝐞 𝐞 𝐜𝐨𝐬𝐢 𝐯𝐢𝐚. Ne risulta addirittura che così l’indotto potrebbe rimanere nel circolo delle Associazioni. Se poi noi trentini volessimo essere promotori di azioni innovative potremmo adoperarci affinché chi eroga ore di volontariato, magari sotto forma di turni, potrebbe 𝐫𝐢𝐜𝐞𝐯𝐞 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐛𝐞𝐧𝐞𝐟𝐢𝐭 𝐥𝐚 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐢𝐛𝐢𝐥𝐢𝐭𝐚̀ 𝐝𝐢 𝐦𝐚𝐭𝐮𝐫𝐚𝐫𝐞 𝐠𝐢𝐨𝐫𝐧𝐢 𝐢𝐧 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐝𝐢 𝐟𝐞𝐫𝐢𝐞 𝐫𝐢𝐬𝐩𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐚 𝐪𝐮𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐩𝐫𝐞𝐯𝐢𝐬𝐭𝐞 𝐝𝐚𝐥 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐥𝐚𝐯𝐨𝐫𝐨 𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐩𝐫𝐨𝐛𝐚𝐛𝐢𝐥𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐩𝐨𝐭𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞𝐫𝐨 𝐩𝐫𝐨𝐩𝐫𝐢𝐨 𝐬𝐞𝐫𝐯𝐢𝐫𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐠𝐚𝐫𝐚𝐧𝐭𝐢𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐭𝐮𝐫𝐧𝐨 𝐝𝐞𝐧𝐭𝐫𝐨 𝐥’𝐀𝐬𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐫𝐢𝐟𝐞𝐫𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨.

So di aver detto qualcosa di forte e controcorrente ma ho semplicemente preso atto che i volontari sono sempre meno, le esigenze delle Associazioni sempre più e che come per tutte le cose serve essere innovativi e attrattivi.Il mondo cambia e noi non possiamo stare a guardare.

25 Ottobre 2021 0 Commenti
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il PATT e la Valdastico

Da Paola Demagri 18 Ottobre 2021

𝙋𝘼𝙏𝙏: “𝙉𝙊 𝘼𝙇𝙇𝘼 𝙑𝘼𝙇𝘿𝘼𝙎𝙏𝙄𝘾𝙊: 𝙎𝙄 𝘼𝙎𝘾𝙊𝙇𝙏𝙄𝙉𝙊 𝙄 𝘾𝙄𝙏𝙏𝘼𝘿𝙄𝙉𝙄 𝙀 𝙎𝙄 𝙏𝙐𝙏𝙀𝙇𝙄 𝙇’𝘼𝙈𝘽𝙄𝙀𝙉𝙏𝙀”

📍 Si è svolto a Spino di Trambileno e a Rovereto il 𝐬𝐢𝐭-𝐢𝐧 𝐚𝐮𝐭𝐨𝐧𝐨𝐦𝐢𝐬𝐭𝐚 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐨 𝐥𝐚 𝐕𝐚𝐥𝐝𝐚𝐬𝐭𝐢𝐜𝐨 – 𝐀𝟑𝟏. Parole d’ordine: Prima il Trentino e Referendum fra i cittadini.

➡️ Ieri 𝐢𝐥 𝐏𝐚𝐫𝐭𝐢𝐭𝐨 𝐀𝐮𝐭𝐨𝐧𝐨𝐦𝐢𝐬𝐭𝐚 𝐬𝐢 𝐞̀ 𝐫𝐢𝐮𝐧𝐢𝐭𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐝𝐢𝐫𝐞 𝐝𝐢 𝐧𝐨 alla Valdastico – A31 con uscita a Rovereto. La manifestazione organizzata dalla sezione PATT di Rovereto in stretta collaborazione con la Segreteria Provinciale PATT ha dato voce sia ai cittadini della Vallagarina sia alle amministrazioni comunali che ormai da anni combattono contro questo progetto.

💧 La prima parte della manifestazione si è svolta a Spino di Trambileno, davanti all’ingresso dell’acquedotto che rifornisce Rovereto e altri comuni della Vallagarina. Una luogo dal forte valore simbolico dato che 𝐥𝐚 𝐩𝐚𝐯𝐞𝐧𝐭𝐚𝐭𝐚 𝐫𝐞𝐚𝐥𝐢𝐳𝐳𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐚𝐫𝐭𝐞𝐫𝐢𝐚 𝐚𝐮𝐭𝐨𝐬𝐭𝐫𝐚𝐝𝐚𝐥𝐞 𝐩𝐨𝐭𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞 𝐢𝐧𝐜𝐢𝐝𝐞𝐫𝐞 𝐧𝐞𝐠𝐚𝐭𝐢𝐯𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐬𝐮𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐨𝐫𝐠𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐝𝐢 𝐒𝐩𝐢𝐧𝐨, portando anche alla sua distruzione.

⚖️ “Spino è un luogo simbolico, perché è il crocevia di quattro territori, Vallarsa, Trambileno, Terragnolo e Rovereto, che hanno più volte espresso la loro contrarietà alla Valdastico. Una 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐚𝐫𝐢𝐞𝐭𝐚̀ 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐩𝐨𝐩𝐨𝐥𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐜𝐮𝐢 𝐬𝐢 𝐝𝐞𝐯𝐞 𝐭𝐞𝐧𝐞𝐫𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐨 perché 𝐀𝐮𝐭𝐨𝐧𝐨𝐦𝐢𝐚 𝐬𝐢𝐠𝐧𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚 𝐚𝐬𝐜𝐨𝐥𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐢 𝐭𝐞𝐫𝐫𝐢𝐭𝐨𝐫𝐢 𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐢𝐦𝐩𝐨𝐫𝐫𝐞 𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐜𝐢𝐬𝐢𝐨𝐧𝐢”.”Il NO del PATT è storico ma mai ideologico.

𝐓𝐫𝐞 sono i 𝐦𝐨𝐭𝐢𝐯𝐢 di questa posizione:

1️⃣ 𝐈𝐥 𝐫𝐢𝐬𝐩𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐚𝐦𝐛𝐢𝐞𝐧𝐭𝐚𝐥𝐞: il Trentino è riconosciuto e apprezzato per l’ambiente, i paesaggi mozzafiato, l’aria e l’acqua pura. Le autostrade sono contro questa visione.

2️⃣ 𝐍𝐞𝐬𝐬𝐮𝐧𝐨 𝐞̀ 𝐦𝐚𝐢 𝐫𝐢𝐮𝐬𝐜𝐢𝐭𝐨 𝐚 𝐝𝐢𝐦𝐨𝐬𝐭𝐫𝐚𝐫𝐞 𝐜𝐨𝐧 𝐝𝐚𝐭𝐢 𝐞 𝐬𝐭𝐮𝐝𝐢 𝐥’𝐮𝐭𝐢𝐥𝐢𝐭𝐚̀ 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐨𝐩𝐞𝐫𝐚 𝐩𝐞𝐫 𝐢𝐥 𝐓𝐫𝐞𝐧𝐭𝐢𝐧𝐨. La A31 è voluta solo dal Veneto, ma autonomia significa pensare prima al Trentino e non subire le decisioni altrui.

3️⃣ A chi dice “abbiamo preso i voti possiamo fare la Valdastico” rispondiamo che 𝐢 𝐯𝐨𝐭𝐢 𝐝𝐞𝐥 𝟐𝟎𝟏𝟖 𝐧𝐨𝐧 𝐞𝐫𝐚𝐧𝐨 𝐬𝐮𝐥𝐥𝐚 𝐕𝐚𝐥𝐝𝐚𝐬𝐭𝐢𝐜𝐨. Si abbia il coraggio di far esprimere le persone.

18 Ottobre 2021 0 Commenti
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Ospedale Si ospedale No

Da Paola Demagri 11 Ottobre 2021

𝙊𝙨𝙥𝙚𝙙𝙖𝙡𝙚 𝙣𝙪𝙤𝙫𝙤, 𝙤𝙨𝙥𝙚𝙙𝙖𝙡𝙚 𝙧𝙞𝙨𝙩𝙧𝙪𝙩𝙩𝙪𝙧𝙖𝙩𝙤: 𝙨𝙪𝙡𝙡𝙖 𝙨𝙩𝙖𝙢𝙥𝙖 𝙙𝙞 𝙦𝙪𝙚𝙨𝙩𝙞 𝙜𝙞𝙤𝙧𝙣𝙞 𝙢𝙚𝙯𝙯𝙚 𝙥𝙖𝙜𝙞𝙣𝙚 𝙙𝙚𝙙𝙞𝙘𝙖𝙩𝙚 𝙖𝙡 𝙥𝙧𝙤𝙜𝙚𝙩𝙩𝙤 𝙙𝙚𝙡 𝙉𝙊𝙏 𝙚 𝙖𝙡𝙡’𝙤𝙨𝙥𝙚𝙙𝙖𝙡𝙚 𝙙𝙞 𝘾𝙖𝙫𝙖𝙡𝙚𝙨𝙚. 𝙈𝙖 𝙞 𝙩𝙧𝙚𝙣𝙩𝙞𝙣𝙞 𝙙𝙞 𝙘𝙝𝙚 𝙘𝙤𝙨𝙖 𝙝𝙖𝙣𝙣𝙤 𝙗𝙞𝙨𝙤𝙜𝙣𝙤 𝙞𝙣 𝙩𝙚𝙧𝙢𝙞𝙣𝙞 𝙙𝙞 𝙨𝙖𝙡𝙪𝙩𝙚?

❌ Inutile dire che non vogliamo addentrarci nella discussione perché qualche considerazione l’abbiamo fatta tutti. E qui esprimo la mia.

1️⃣ Rispetto al NOT, progetto ormai tirato per la giacchetta per più motivi, credo che ora abbia il diritto di avere la meritata considerazione. Mi riferisco in particolare a 𝐝𝐞𝐜𝐢𝐝𝐞𝐫𝐞 𝐬𝐞 𝐝𝐚𝐯𝐯𝐞𝐫𝐨 𝐥𝐚 𝐩𝐨𝐥𝐢𝐭𝐢𝐜𝐚 𝐜𝐫𝐞𝐝𝐞 𝐢𝐧 𝐮𝐧 𝐎𝐬𝐩𝐞𝐝𝐚𝐥𝐞 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐨, capace di essere il contenitore garante della salute dei trentini. Se così sarà, come io auspico, trovo fondamentale 𝐟𝐞𝐫𝐦𝐚𝐫𝐞 𝐥𝐚 𝐦𝐚𝐜𝐜𝐡𝐢𝐧𝐚 𝐩𝐫𝐨𝐠𝐞𝐭𝐭𝐮𝐚𝐥𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐫𝐢𝐟𝐨𝐫𝐧𝐢𝐫𝐥𝐚 𝐝𝐢 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐢 𝐞𝐥𝐞𝐦𝐞𝐧𝐭𝐢. L’Università di Medicina che necessita di spazi specifici sia in termini di aule che di laboratori. La riorganizzazione sanitaria ospedaliera prevista dalla riforma. Il Polo delle Professioni Sanitarie che fa partire nuovi corsi e amplia il numero degli iscritti ai corsi già in atto per far fronte alle esigenze di avere più personale formato. La riorganizzazione dei percorsi sporco-puliti previsti dalle Linee Guida per la sicurezza ospedaliera. Tutte novità degli ultimi 18 mesi. E non vogliamo considerarle vista l’occasione?

➡️ 𝐋’𝐢𝐧𝐯𝐢𝐭𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐟𝐚𝐜𝐜𝐢𝐨 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐆𝐢𝐮𝐧𝐭𝐚 𝐞̀ 𝐪𝐮𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐝𝐢 𝐟𝐞𝐫𝐦𝐚𝐫𝐬𝐢, 𝐝𝐞𝐜𝐥𝐢𝐧𝐚𝐫𝐞 𝐥𝐞 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐞 𝐞𝐬𝐢𝐠𝐞𝐧𝐳𝐞 𝐞 𝐫𝐢𝐩𝐚𝐫𝐭𝐢𝐫𝐞 𝐜𝐨𝐧 𝐮𝐧 𝐩𝐫𝐨𝐠𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐢𝐧𝐧𝐨𝐯𝐚𝐭𝐢𝐯𝐨 𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐦𝐞𝐠𝐥𝐢𝐨 𝐫𝐢𝐬𝐩𝐨𝐧𝐝𝐚 𝐚𝐢 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐢 𝐛𝐢𝐬𝐨𝐠𝐧𝐢.

2️⃣ E per l’Ospedale di Cavalese per il quale la passata legislatura aveva accantonato i soldi per la ristrutturazione (ora spariti) e questa Giunta lo ha messo su ruote per spostarlo ad altra area? 𝐍𝐮𝐨𝐯𝐨 𝐨 𝐫𝐢𝐬𝐭𝐫𝐮𝐭𝐭𝐮𝐫𝐚𝐭𝐨 𝐧𝐨𝐧 𝐩𝐮𝐨̀ 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐥’𝐞𝐥𝐞𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐞𝐧𝐝𝐞𝐫𝐞 𝐬𝐞 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐚 𝐥𝐚 𝐩𝐨𝐥𝐢𝐭𝐢𝐜𝐚 𝐧𝐨𝐧 𝐟𝐚 𝐜𝐡𝐢𝐚𝐫𝐞𝐳𝐳𝐚 𝐬𝐮𝐥 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐢𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐮𝐧 𝐨𝐬𝐩𝐞𝐝𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐢 𝐕𝐚𝐥𝐥𝐞.

A me sorge il dubbio che vi sia uno stallo decisionale sia politico che tecnico: la politica governativa dichiara semplicemente servizi nelle valli ma in contemporanea non agisce nemmeno per mantenere quelli esistenti, mentre la parte tecnica è concentrata a scrivere pagine di storia già vista in quanto probabilmente arranca nel buio totale e si affida ancora al passato che era più certo del futuro.

Non voglio essere l’uccello del malaugurio ma sono portata a pensare che più che alle funzioni si sta distribuendo il potere aziendale ovviamente medicocentrico.

➡️ 𝐋’𝐢𝐧𝐯𝐢𝐭𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐟𝐚𝐜𝐜𝐢𝐨 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐆𝐢𝐮𝐧𝐭𝐚 𝐞̀ 𝐪𝐮𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐝𝐢 𝐟𝐞𝐫𝐦𝐚𝐫𝐬𝐢, 𝐜𝐨𝐧𝐜𝐨𝐫𝐝𝐚𝐫𝐞 𝐢 𝐜𝐚𝐩𝐢𝐬𝐚𝐥𝐝𝐢 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐫𝐢𝐟𝐨𝐫𝐦𝐚 𝐬𝐚𝐧𝐢𝐭𝐚𝐫𝐢𝐚 𝐜𝐨𝐧 𝐢 𝐯𝐚𝐫𝐢 𝐬𝐭𝐚𝐤𝐞𝐡𝐨𝐥𝐝𝐞𝐫𝐬 𝐞 𝐝𝐞𝐟𝐢𝐧𝐢𝐫𝐞 𝐮𝐧 𝐩𝐫𝐨𝐠𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐢𝐧𝐧𝐨𝐯𝐚𝐭𝐢𝐯𝐨 𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐦𝐞𝐠𝐥𝐢𝐨 𝐫𝐢𝐬𝐩𝐨𝐧𝐝𝐚 𝐚𝐢 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐢 𝐛𝐢𝐬𝐨𝐠𝐧𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐩𝐨𝐭𝐫𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐚𝐬𝐬𝐨𝐥𝐯𝐞𝐫𝐞 𝐠𝐥𝐢 𝐨𝐬𝐩𝐞𝐝𝐚𝐥𝐢 𝐝𝐢 𝐕𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐚 𝐬𝐮𝐩𝐩𝐨𝐫𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐠𝐥𝐢 𝐨𝐬𝐩𝐞𝐝𝐚𝐥𝐢 𝐡𝐮𝐛.

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Guardando lontano puoi vedere lontano

Da Paola Demagri 8 Ottobre 2021

Per il #Benessere del #Trentino la politica deve mettere attorno ad un tavolo tutti i 𝙥𝙧𝙤𝙩𝙖𝙜𝙤𝙣𝙞𝙨𝙩𝙞 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙧𝙚𝙩𝙚 𝙨𝙤𝙘𝙞𝙖𝙡𝙚 affinché possano concordare 𝙨𝙘𝙚𝙡𝙩𝙚 𝙨𝙩𝙧𝙖𝙩𝙚𝙜𝙞𝙘𝙝𝙚 𝙚 𝙙𝙞 𝙥𝙧𝙤𝙜𝙧𝙖𝙢𝙢𝙖 per lo sviluppo di un sistema sociale, economico #sostenibile per noi e per le #generazioni future.

8 Ottobre 2021 0 Commenti
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Bondone e Baitoni , Sindaco e carbonari

Da Paola Demagri 6 Ottobre 2021

Domenica prossima 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐢𝐥 𝐂𝐨𝐦𝐮𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐁𝐨𝐧𝐝𝐨𝐧𝐞 𝐩𝐨𝐭𝐫𝐚̀ 𝐭𝐫𝐨𝐯𝐚𝐫𝐞 𝐩𝐚𝐜𝐞 𝐚𝐦𝐦𝐢𝐧𝐢𝐬𝐭𝐫𝐚𝐭𝐢𝐯𝐚 (sperando si raggiunga il quorum) visto che dopo un anno di commissariamento 𝐜’𝐞̀ 𝐜𝐡𝐢 𝐡𝐚 𝐝𝐞𝐜𝐢𝐬𝐨 𝐝𝐢 𝐦𝐞𝐭𝐭𝐞𝐫𝐬𝐢 𝐚 𝐝𝐢𝐬𝐩𝐨𝐬𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐚 𝐠𝐞𝐬𝐭𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐂𝐨𝐦𝐮𝐧𝐞.

🔎 𝐆𝐢𝐨𝐯𝐚𝐧𝐢 𝐜𝐢𝐭𝐭𝐚𝐝𝐢𝐧𝐢 𝐝𝐢 𝐁𝐨𝐧𝐝𝐨𝐧𝐞 𝐞 𝐁𝐚𝐢𝐭𝐨𝐧𝐢 hanno utilizzato questo anno di pausa per convincersi, motivarsi ed aggregarsi a scegliere la squadra che potrà amministrare il paese.

📜 Bondone per secoli venne abitato solo da 𝐜𝐚𝐫𝐛𝐨𝐧𝐚𝐢 le cui famiglie lasciavano il paese e trascorrevano otto mesi nei boschi lontani da casa. Costruivano e vivevano in baracche di legno e producevano il carbone vegetale che serviva per alimentare le locomotive, le caldaie delle navi, le cucine delle abitazioni. Il paese era quindi deserto ed abbandonato.

📍 Racconto questo piccolo pezzo di storia per manifestare ai giovani candidati per il Comune di Bondone il mio 𝐠𝐫𝐚𝐧𝐝𝐞 𝐚𝐩𝐩𝐫𝐞𝐳𝐳𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐧𝐨𝐧 𝐚𝐯𝐞𝐫 𝐚𝐛𝐛𝐚𝐧𝐝𝐨𝐧𝐚𝐭𝐨 𝐢𝐥 𝐩𝐚𝐞𝐬𝐞 attratti da proposte di vita magari più appetibili, e per aver seguito le orme dei carbonai che hanno utilizzato i prodotti della terra per produrre un bene prezioso come era considerato il carbone. Questi giovani amministratori saranno coloro che 𝐩𝐨𝐭𝐫𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐯𝐚𝐥𝐨𝐫𝐢𝐳𝐳𝐚𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐩𝐚𝐭𝐫𝐢𝐦𝐨𝐧𝐢𝐨 𝐭𝐞𝐫𝐫𝐢𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐥𝐨𝐫𝐨 𝐩𝐚𝐞𝐬𝐞 𝐞 𝐭𝐫𝐚𝐬𝐟𝐨𝐫𝐦𝐚𝐫𝐥𝐨 𝐢𝐧 𝐨𝐩𝐩𝐨𝐫𝐭𝐮𝐧𝐢𝐭𝐚̀ come per altro è già stato fatto facendo diventare Bondone un Borgo tra i più belli d’Italia.

📷 Lascio una 𝐭𝐞𝐬𝐭𝐢𝐦𝐨𝐧𝐢𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐟𝐨𝐭𝐨𝐠𝐫𝐚𝐟𝐢𝐜𝐚 𝐝𝐢 𝐮𝐧 𝐜𝐚𝐫𝐛𝐨𝐧𝐚𝐢𝐨 𝐥𝐨𝐜𝐚𝐥𝐞 che nel mese di ottobre di ogni anno ci da la possibilità di rivivere le fasi di un antico mestiere. Da ieri sera, per tre giorni, Dario presidierà questo cumulo fatto di legna, terra e fieno che diventerà carbone vegetale.

6 Ottobre 2021 0 Commenti
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Le discariche non ci lasciano in pace

Da Paola Demagri 27 Settembre 2021

Il 𝐝𝐢𝐛𝐚𝐭𝐭𝐢𝐭𝐨 𝐬𝐮𝐥𝐥𝐞 𝐝𝐢𝐬𝐜𝐚𝐫𝐢𝐜𝐡𝐞 𝐭𝐫𝐞𝐧𝐭𝐢𝐧𝐞.

Sono in fase di riapertura, quelle di Imer e di Monclassico, è 𝐚𝐧𝐜𝐨𝐫𝐚 𝐩𝐢𝐮𝐭𝐭𝐨𝐬𝐭𝐨 𝐚𝐜𝐜𝐞𝐬𝐨 per evidenti cause politiche.Senza voler essere ridondante ripercorro la storia: le due discariche vengono sospese nel 2014, i rifiuti vengo consegnati alla discarica Ischia-Podetti e al termovalorizzatore di Bolzano attraverso una convenzione che prevede la consegna di un flusso di rifiuti tra le 15.000 e le 20.000 ton/anno incrementabile del 10%.

I due percorsi consentono di gestire il fabbisogno trentino che è pari a 50.000 ton/anno di indifferenziata con l’impegno di migliorare in tutti i Comuni trentini la raccolta differenziata per arrivare ad un Trentino virtuoso.

𝐀𝐜𝐜𝐚𝐝𝐝𝐞 𝐩𝐞𝐫𝐨̀ …

In questi mesi la questione rifiuti è stata affrontata in maniera superficiale e 𝐬𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐩𝐫𝐨𝐠𝐫𝐚𝐦𝐦𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐚𝐥𝐜𝐮𝐧𝐚, accendendo solo la rabbia dei residenti dei comuni dove sono presenti i siti delle due discariche che erano state sospese qualche anno fa.Di ieri la notizia che 𝐥𝐚 𝐝𝐢𝐬𝐜𝐚𝐫𝐢𝐜𝐚 𝐈𝐬𝐜𝐡𝐢𝐚-𝐏𝐨𝐝𝐞𝐭𝐭𝐢 𝐞̀ 𝐜𝐡𝐢𝐮𝐬𝐚 𝐚𝐢 𝐩𝐫𝐢𝐯𝐚𝐭𝐢 e per la consegna di materiali ingombranti, ma verranno accettati solo i rifiuti urbani.

Ovviamente l’allarme tra gli addetti è alto in quanto non è ancora chiaro come la PAT intenda muoversi e dove potranno essere depositati i rifiuti non più destinati alla Ischia-Podetti.𝐂𝐡𝐞 𝐢 𝐬𝐢𝐭-𝐢𝐧 𝐩𝐫𝐨𝐩𝐨𝐬𝐭𝐢 𝐝𝐚𝐥 𝐏𝐀𝐓𝐓 𝐚𝐛𝐛𝐢𝐚𝐧𝐨 𝐬𝐨𝐫𝐭𝐢𝐭𝐨 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐜𝐡𝐞 𝐞𝐟𝐟𝐞𝐭𝐭𝐨?Sia a Monclassico che a Imer abbiamo sostenuto la popolazione manifestando disappunto alla riapertura delle due discariche fatta in maniera selvaggia o meglio non presidiata da un programma giuntale. Pur consapevoli che non potrà mai venir meno la produzione di rifiuti qualche correttivo è comunque necessario farlo fin da subito. E qualche suggerimento lo si può dare: 𝐢𝐧𝐜𝐞𝐧𝐭𝐢𝐯𝐚𝐫𝐞 𝐞 𝐬𝐨𝐬𝐭𝐞𝐧𝐞𝐫𝐞 𝐥𝐞 𝐞𝐱 𝐜𝐨𝐦𝐮𝐧𝐢𝐭𝐚̀ 𝐝𝐢 𝐕𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐚𝐟𝐟𝐢𝐧𝐜𝐡𝐞́ 𝐬𝐩𝐢𝐧𝐠𝐚𝐧𝐨 𝐬𝐮𝐥𝐥𝐚 𝐫𝐚𝐜𝐜𝐨𝐥𝐭𝐚 𝐝𝐢𝐟𝐟𝐞𝐫𝐞𝐧𝐳𝐢𝐚𝐭𝐚 𝐞 𝐫𝐢𝐯𝐞𝐝𝐞𝐫𝐞 𝐥𝐚 𝐜𝐨𝐧𝐯𝐞𝐧𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐨𝐧 𝐁𝐨𝐥𝐳𝐚𝐧𝐨.

E la PAT cosa fa?

Nel frattempo la PAT faccia pure i dovuti 𝐫𝐚𝐠𝐢𝐨𝐧𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐢𝐧 𝐭𝐞𝐫𝐦𝐢𝐧𝐢 𝐝𝐢 𝐬𝐨𝐬𝐭𝐞𝐧𝐢𝐛𝐢𝐥𝐢𝐭𝐚̀ 𝐞𝐝 𝐨𝐩𝐩𝐨𝐫𝐭𝐮𝐧𝐢𝐭𝐚̀ per valutare se dare avvio alla progettazione di un impianto di termovalorizzazione trentino.

L’unica 𝐧𝐨𝐭𝐚 𝐩𝐨𝐬𝐢𝐭𝐢𝐯𝐚 di questi giorni è che l’ordinanza prevedeva la riapertura delle due discariche già con il 15 settembre e ad oggi invece risultano ancora sospese.

𝐂𝐡𝐞 𝐜𝐢 𝐬𝐢𝐚𝐧𝐨 𝐫𝐢𝐩𝐞𝐧𝐬𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐢? 𝐍𝐞 𝐬𝐚𝐫𝐞𝐢 𝐟𝐞𝐥𝐢𝐜𝐞 𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐩𝐞𝐫𝐝𝐞𝐫𝐞𝐢 𝐥’𝐨𝐜𝐜𝐚𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐞𝐬𝐩𝐫𝐢𝐦𝐞𝐫𝐞 𝐮𝐧 𝐦𝐢𝐨 𝐠𝐫𝐚𝐳𝐢𝐞 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐆𝐢𝐮𝐧𝐭𝐚 𝐏𝐫𝐨𝐯𝐢𝐧𝐜𝐢𝐚𝐥𝐞 𝐢𝐧 𝐫𝐚𝐩𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞𝐧𝐭𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐝𝐮𝐞 𝐜𝐨𝐦𝐮𝐧𝐢𝐭𝐚̀ 𝐜𝐨𝐢𝐧𝐯𝐨𝐥𝐭𝐞.

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