La questione ospedale di Cavalese farà discutere ancora molto?

Da Paola Demagri

Ospedale nuovo o Ospedale vecchio rinnovato? Questo è il dilemma che divide la popolazione che fa riferimento all’Ospedale di Cavalese. Non solo, ma divide anche la politica, gli amministratori locali e  i sanitari che vi lavorano. Ognuno di noi avrà le sue ragioni per propendere per una scelta o l’altra.

Purtroppo però accade che non tutti utilizziamo lo stesso criterio per esprimere un parere.

Il politico leghista, da quanto si narra e dalle poche informazioni avute dai canali istituzionali, usa uno specchietto per le allodole proponendo la costruzione di un nuovo ospedale attraverso il finanziamento di un progetto pubblico-privato ( con magari qualche interesse immobiliare) e la cancellazione di milioni già stanziati per la ristrutturazione del vecchio. 

Gli amministratori locali cercano di fare gli equilibristi tra il valorizzare ciò che c’è migliorandolo  e rinnovandolo,  e un nuovo nosocomio che farebbe piacere ad una parte di cittadini. Si dividono inoltre tra coloro che assecondano la Giunta o esprimono un proprio pensiero svincolato da ada interessi politici.

I cittadini , sono invece divisi dalla questione dell’Ospedale sotto casa: come dargli torto? Se però la politica garantisse servizi di prossimità, entrambe le Valli potrebbero essere ampiamente soddisfatte anche nel caso in cui l’Ospedale non rispondesse al criterio sotto casa .

Gli addetti ai lavori fanno considerazioni piu ampie ; usano il criterio dei percorsi, della sicurezza, del comfort visto dal punto di vista logistico che un nuovo ospedale garantirebbe senza ombra di dubbio .

Esiste inoltre la necessità di interventi strutturali urgenti che sono garantiti attraverso tempistiche ridotte solo se si interviene sull’ospedale esistente. Ma il criterio più interessante è l’offerta dei servizi, l’appropriatezza delle cure, l’attrattività dell’ospedale, la necessità di avere strumentazioni innovative (robotica), la copertura di posti vacanti, l’integrazione ospedale-territorio, i bandi che vanno deserti e tutto questo va risolto indipendentemente della scelta se l’ospedale nuovo o ristrutturato. Se i problemi di personale, e l’offerta prestazionale in base ai bisogni venisse risolta in tempi rapidi credo che qualsiasi scelta sarebbe accettata anche da chi la pensa diversamente.

Sono convinta che un partito territoriale deve avere un occhio vigile su quanto sta accadendo in Trentino a seguito delle scelte politiche attuali. Sia per salvaguardare il territorio che per mantenere i servizi nelle valli, a Cavalese in particolare, è necessario prevedere degli investimenti. Questi tuttavia devono essere pianificati nel tempo, puntando principalmente sul miglioramento di quanto già è esistente. Nel caso specifico del Presidio Ospedaliero non vi sono valutazioni che indichino la struttura come pericolante, per cui con interventi mirati si potrebbe ottenere un grande salto di qualità. Credo che sarebbe sicuramente più coraggioso e anche più funzionale al paradigma attuale riconsiderare la ristrutturazione e il miglioramento dell’ospedale di Cavalese, individuando le funzioni utili per la rete intraospedaliera, la valorizzazione dei professionisti, l’implementazione  di posti letto in RSA, dei servizi domiciliari e del cohousing.