Famiglia e lavoro. Due ambiti difficili da conciliare, in particolare per la popolazione femminile. Trovare il tempo per dedicarsi sia alle proprie relazioni familiari che alla propria carriera a volte sembra quasi impossibile. Eppure è un obiettivo chiave da raggiungere, per le lavoratrici e i lavoratori, ma anche per la politica. Come possiamo pensare ad una società funzionante, equa e felice se i cittadini non sono soddisfatti né della propria vita familiare, né del proprio percorso lavorativo?Per questo motivo, sebbene si possa ancora migliorare, in ambito pubblico sono attive una serie di misure che cercano di aiutare i dipendenti in questo senso. Contrariamente a quanto si pensa, però, ci sono anche aziende private che hanno adottato modelli virtuosi, migliorando la propria attrattività e permettendo a lavoratrici e lavoratori di dedicarsi sia alla famiglia che al lavoro.Ne è un esempio un’importante cooperativa ortofrutticola della Val di Non. Un’azienda che si è trovata ad affrontare il problema anche vista la preponderante maggioranza femminile all’interno della propria forza lavoro. Tra le misure adottate da questa realtà spiccano l’implementazione di un orario continuato e la fidelizzazione della forza lavoro attraverso l’utilizzo di uno storico delle operaie.L’orario continuato, che in altri ambiti non viene implementato, permette ai dipendenti di organizzare meglio la propria vita lavorativa e personale, dedicando così ad ognuna di esse il tempo e l’attenzione necessari. Lo storico, a cui si accede dopo 4 anni di servizio, è un gruppo di operaie selezionate che vengono chiamate per prime a inizio stagione. Così facendo si garantisce una certa continuità lavorativa, assicurandosi allo stesso tempo un numero minimo di lavoratrici per la stagione successiva. Una misura che, a mio avviso, sarebbe da implementare in tutti gli ambiti stagionali.Queste politiche aziendali vanno riconosciute ed applaudite perché rappresentano già un grande passo avanti, ma si può fare ancora di più. Per esempio, gli asili nido aziendali aiuterebbero molto i dipendenti e allo stesso tempo aumenterebbero l’attrattività dell’impresa, vista la scarsità di posti negli asili pubblici. Inoltre, non bisogna mai sottovalutare l’importanza dell’aggiornamento delle tabelle salariali, soprattutto di questi tempi instabili e ancora di più in ambienti dove non c’è possibilità di avanzamento di carriera.Ovviamente i privati possono arrivare fino a un certo punto. E proprio qui dovrebbe intervenire la Provincia, che ha tutto l’interesse ad offrire aiuti per tenersi stretta i lavoratori migliori. Implementare politiche oculate che aiutino a fidelizzare i dipendenti o, più in generale, a dare garanzia di vita, di conciliazione e di stabilità retributiva, significa interpretare al meglio i principi della territorialità, cooperazione e stabilità, che, almeno fino a 5 anni fa, hanno sempre caratterizzato il nostro Trentino.Questo è uno dei principali obiettivi di Casa Autonomia. Partendo dai nostri valori, garantiti da una lista di candidati di ala sociale con un occhio di riguardo verso il benessere dei cittadini, vogliamo riportare il Trentino sulla buona strada. Non gettando denaro a pioggia senza obiettivi precisi, ma individuando i servizi e le politiche in cui investire, in modo da avere il miglior ritorno possibile sulla popolazione.
Paola DemagriMovimento Casa Autonomia.eu