Oggi 1° Giugno è la giornata mondiale dei genitori, istituita per la prima volta il 17 settembre del 2012 dalle Nazioni Unite, ormai undici anni fa.
Un’occasione in più per celebrare il ruolo fondamentale dei genitori e della famiglia nella nostra società.
Quella del genitore è una vera e propria professione, con la differenza che non si viene ripagati in denaro ma in affetto, non prevede turni di riposo e dura tutta la vita.
Genitori non si nasce, si impara ogni giorno, ogni bambino come si dice “non è dotato di manuale di istruzioni” e dagli errori si impara.
Spesso a pagare l’inesperienza genitoriale è il primo figlio, con lui si sperimenta, ci si spaventa e con lui si cresce, si migliora e si impara.
Il genitore si ritrova spesso solo, la società di oggi considera scontato che un adulto sappia adattarsi immediatamente a questo nuovo ruolo. Personalmente mi trovo spesso tirata in ballo per la mia esperienza a giudicare l’operato altrui, ma onestamente non mi sento mai in diritto di dare un giudizio, semmai un consiglio e soltanto se richiesto dai diretti interessati. Penso che i genitori di oggi abbiano bisogno di riferimenti, un tempo c’erano i nonni, la famiglia era unita, oggi si sente la necessità di corsi per la genitorialità. Qualcuno mi dice che basta il buonsenso, io non credo, per prima cosa serve l’esempio concreto, servono indicazioni e rassicurazioni.
I figli non rimangono piccoli per sempre, in poco tempo ci ritroviamo a fare i conti con l’adolescenza ed in quel momento il mestiere di genitore viene messo a dura prova, ogni figlio è diverso per cui non possiamo pensare di utilizzare gli stessi “protocolli” come in azienda, notti passate in bianco, libri e articoli letti e studiati, ma poi tutto va declinato, pensato, strutturato per la propria famiglia.
Il genitore perfetto non esiste, tutto quello che serve è un sistema pronto a sostenere questa figura, a comprenderla ed a riconoscerle il valore che merita all’interno della società. Purtroppo l’essere genitore non fa curriculum ed il tempo investito per la crescita dei figli non viene adeguatamente riconosciuto.