Scuole dell’infanzia, la maggioranza rifiuta il confronto con gli esperti

Da Paola Demagri

Nella giornata di ieri, martedì 24 gennaio, la consigliera Demagri di Casa Autonomia.eu, assieme alle consigliere Maestri e Coppola, ha richiesto alla Quinta Commissione di tenere ulteriori audizioni riguardo al disegno di legge n°135 sulle scuole dell’infanzia. “Il ddl in questione prevede l’accorpamento dei due servizi 0-3 e 3-6 tramite una cerniera che non è confacente agli impianti normativi che regolano entrambi i servizi – spiega Demagri -. La nostra richiesta nasce dunque dalla necessità di assicurarci che questa legge valorizzi l’impianto socio educativo degli asili nido e scuole dell’infanzia, oltre che dal legittimo bisogno di chiarire alcune perplessità in merito, condivise sia da noi che da molti professionisti del settore”.

Le audizioni tenute finora infatti presentano una grave carenzamanca la parte pedagogica, ovvero l’ascolto di esperti e professionisti in grado di definire in maniera completa ed esaustiva quali siano le possibili ricadute della proposta sulla crescita e il percorso educativo dei bambini. Prosegue la consigliera Demagri: “Se la consigliera Masè, che propone questo ddl, ha veramente dedicato 10 anni alla sua stesura, confrontandosi esaustivamente con la popolazione e il territorio come da lei affermato, noi chiediamo meramente di aggiungere tre ore a questa decisione. Tre ore che impallidiscono di fronte ai supposti dieci anni dichiarati dalla consigliera Masè, ma che finalmente porterebbero in aula il parere di chi conosce intimamente questa materia, avendole dedicato la propria vita professionale”.

Una richiesta ragionevole, che è stata però bruscamente fermata, apparentemente senza una motivazione valida. “La presidente della Commissione non ha dato alcuno spazio alle nostre richieste – racconta la presidente di Casa Autonomia.eu -, concordando con i colleghi di maggioranza di non dare il proprio benestare per migliorare anche la fase di audizioni, che dovrebbe avvenire proprio in Commissione. Un evento estremamente insolito, in quanto questo genere di richieste di confronto con esperti esterni, che non fanno altro che migliorare il lavoro legislativo, non viene mai rifiutato da alcun presidente. Probabilmente è stata anche l’inesperienza della consigliera Dalzocchio, solo alla sua seconda seduta di Commissione, a determinare questa incresciosa situazione”.

“Come Casa Autonomia.eu ci preme far notare che in questo modo il ddl verrà analizzato senza tenere conto dell’aspetto educativo e pedagogico, che dovrebbe invece essere il pilastro centrale attorno al quale si sviluppa tutto questo processo. Inoltre in questo ddl è stata data pochissima considerazione ai percorsi formativi degli insegnanti e all’impatto del progetto sui bisogni del bambino, che secondo gli esperti sono fortemente cambiati in questo nuovo contesto sociale. Infine non si è assolutamente prestato ascolto a quelle che sono le considerazioni degli insegnanti che ogni giorno portano avanti questo importante servizio educativo e conciliativo. Insomma, è evidente che gli intenti della maggioranza leghista siano quelli di fare i conti con la parte economica e di razionalizzazione, pensando unicamente all’unificazione del disegno di legge per andare a sfruttare il più possibile le strutture, convogliando in un’unica struttura due processi socio-educativi diversi e razionalizzando le risorse umane, senza considerare le possibili ricadute. Ci chiediamo se invece non sarebbe più utile perseguire per esempio la gratuità degli asili nido, che costituirebbe un aiuto vero e concreto per le famiglie. Ma d’altronde non dovrebbe sorprendere che ciò non avvenga, in quanto in questo disegno di legge, come in tutti quelli portati avanti dalla maggioranza, non si dà alcuno spazio al confronto, preferendo invece costringere chi ne è oggetto a subire le ingerenze decisionali del Governo Provinciale, in perfetto stile leghista”.

“Queste non sono soltanto preoccupazioni nostre – rimarca Demagri -, ma sono i timori di molti professionisti che ogni giorno lavorano in questa realtà, spendendosi per il benessere dei più piccoli. Alcuni di loro fanno anche parte di Casa Autonomia.eu e con il collega Dallapiccola li abbiamo ascoltati, condividendone le perplessità e accogliendo la loro richiesta di opporci alla votazione del ddl”.