Scuola-lavoro-contribuzione: tre percorsi nello stesso momento

Da Paola Demagri

Tratto da una e-mail inviata a CasaAutonoMia.eu e proposta da un giovane noneso.

Spesso si chiede alla politica cosa fa per i giovani e spesso la politica non sa bene che politiche attive promuovere: avrei un suggerimento riguardo una fascia di giovani che comprende da quelli di scuola superiore agli universitari.

Alle superiori l’estate – per arrotondare, soprattutto nelle valli – non è inusuale che studenti si prestino a lavori estivi o che studenti universitari (per essere più autonomi, indipendenti o per sopperire alla carenza di borse di studio o di risorse familiari) si trovino dei lavori part-time.

Il fatto che uno studente lavori e si autosostenga significa indotto sul territorio, significa compensazione del sistema di diritto allo studio e significa una formazione “parallela” che lo immette già nel mondo del lavoro mediante il sistema learn-by-doing con skills che non si apprendono sui libri. 

L’idea che sottopongo è quella di creare una linea di contribuzione provinciale rivolta agli studenti-lavoratori che sostenga eventuali loro pensioni complementari in modo da “premiare” la buona volontà, la fatica e lo sforzo. Questo “premio” servirebbe ad incentivare il risparmio.

Le opportune verifiche di fattibilità e pertinenza provinciale le faremo nei prossimi giorni. Se fosse possibile avremmo pensato una volta di più ai nostri giovani.