Autonomia: passato presente futuro

Da Paola Demagri

50 compleanno del Secondo Statuto dell’Autonomia.

Egregi Presidenti, gia Presidenti del Consiglio Provinciale, Vice Presidente della Corte Costituzionale, Colleghi Consiglieri e giovani delegati delle scuole volti e menti del futuro del nostro paese.

Il termine celebrare vorrei che oggi assumesse un particolare significato che non sia solo quello di onorare o commemorare un particolare evento ma piuttosto quello di impegnarsi a esaltare e applicare, utilizzare e operare secondo I dettami del secondo Statuto di autonomia ancora per altro molto attuale nei suoi principi.Ciò che è cambiata è la nostra società, il paradigma sociale-economico- con I nuovi bisogni.Ci piace dire che è necessario parlare di bene collettivo dentro il cui termine è inclusa non la parola MIO ma la parola NOI ! Il Trentino deve proseguire un percorso che parte da molto lontano connotato da eventi quali la natalità, la mortalità, l’occupazione agricola, il lavoro, il reddito, il grado d’istruzione che negli anni hanno superato la media nazionale.

Negli anni 70 la nuova autonomia si doveva misurare con nuovi bisogni che hanno poi dato esito al “Modello Trentino” : il modello sanità, il modello cura degli anziani, il modello welfare e sociale, I fragili, disabili, I minori fino a far nascere Associazioni di volontariato, sportive Università della terza età, e molte altre. Negli anni 80 si affinano gli strumenti organizzativi  attraverso le Idee politiche e le leve dell’autonomia migliorando l’ambito universitario, della cooperazione, del sistema welfare. Nei due decenni successivi si cercano le reti interconnesse mettendo al centro la persona.

Negli anni 2000 ci si scontra con nuovi problemi. I nuovi modelli di famiglia, il reddito della popolazione, il disagio percepito, , il “modello Trentino” che si rimodella a favore di soggetti più bisognosi, di un’economia in crisi, della necessità di sviluppare l’attrattività della terra trentina, di soddisfare le esigenze dei visitatori, di rendere sostenibili I percorsi intrapresi.

Oggi la nostra grande sfida è riconoscere I limiti dei sistemi normativi ed organizzativi , non per cambiarli ma per migliorarli e definire il “modello Trentino 2.0” sotto la guida dello Statuto del sistema autonomistico. Oggi dobbiamo  non solo parlare ma affrontare tematiche quali  bassa natalità,l’incremento della popolazione anziana, lo sviluppo della ricerca, l’imprenditoria femminile, gli impegni di cura, il reddito familiare, la riduzione delle risorse pubbliche, la qualità della vita,la necessità di ottenere salute e benessere, , l’attenzione per i diritti umani, il futuro per le giovani generazioni, la manodopera indisponibile in alcuni settori, la salvaguardia ambientale e dei suoi principali prodotti naturali, la sostenibilità come sistema per tutti e per sempre. 

L’Autonomia è per noi uno stato mentale, è un modo di vivere, è un approccio, una visione, un sentimento profondo, è l’impegno di ognuno di noi , è volontariato. È cooperazione, associazionismo.

L’Autonomia trentina non è un astratto sinonimo di regionalismo. E’ l’insieme dei valori che la caratterizzano quali la dimensione europea, la tutela per le minoranze, il rispetto delle diversità, il primato della persona , la solidarietà. Solo valorizzando queste prerogative con gli Amici dell’Alto Adige si può esercitare una positiva azione di governo per il nostro Trentino.L’Autonomia deve essere per sempre e per tutti 

Egregi Presidenti, gia Presidenti del Consiglio Provinciale, Vice Presidente della Corte Costituzionale, Colleghi Consiglieri e giovani delegati delle scuole volti e menti del futuro del nostro paese.

Il termine celebrare vorrei che oggi assumesse un particolare significato che non sia solo quello di onorare o commemorare un particolare evento ma piuttosto quello di impegnarsi a esaltare e applicare, utilizzare e operare secondo I dettami del secondo Statuto di autonomia ancora per altro molto attuale nei suoi principi.Ciò che è cambiata è la nostra società, il paradigma sociale-economico- con I nuovi bisogni.Ci piace dire che è necessario parlare di bene collettivo dentro il cui termine è inclusa non la parola MIO ma la parola NOI ! Il Trentino deve proseguire un percorso che parte da molto lontano connotato da eventi quali la natalità, la mortalità, l’occupazione agricola, il lavoro, il reddito, il grado d’istruzione che negli anni hanno superato la media nazionale.

Negli anni 70 la nuova autonomia si doveva misurare con nuovi bisogni che hanno poi dato esito al “Modello Trentino” : il modello sanità, il modello cura degli anziani, il modello welfare e sociale, I fragili, disabili, I minori fino a far nascere Associazioni di volontariato, sportive Università della terza età, e molte altre. Negli anni 80 si affinano gli strumenti organizzativi  attraverso le Idee politiche e le leve dell’autonomia migliorando l’ambito universitario, della cooperazione, del sistema welfare. Nei due decenni successivi si cercano le reti interconnesse mettendo al centro la persona.

Negli anni 2000 ci si scontra con nuovi problemi. I nuovi modelli di famiglia, il reddito della popolazione, il disagio percepito, , il “modello Trentino” che si rimodella a favore di soggetti più bisognosi, di un’economia in crisi, della necessità di sviluppare l’attrattività della terra trentina, di soddisfare le esigenze dei visitatori, di rendere sostenibili I percorsi intrapresi.

Oggi la nostra grande sfida è riconoscere I limiti dei sistemi normativi ed organizzativi , non per cambiarli ma per migliorarli e definire il “modello Trentino “sotto la guida dello Statuto del sistema autonomistico. Oggi dobbiamo  non solo parlare ma affrontare tematiche quali  bassa natalità,l’incremento della popolazione anziana, lo sviluppo della ricerca, l’imprenditoria femminile, gli impegni di cura, il reddito familiare, la riduzione delle risorse pubbliche, la qualità della vita,la necessità di ottenere salute e benessere, , l’attenzione per i diritti umani, il futuro per le giovani generazioni, la manodopera indisponibile in alcuni settori, la salvaguardia ambientale e dei suoi principali prodotti naturali, la sostenibilità come sistema per tutti e per sempre. 

L’Autonomia è per noi uno stato mentale, è un modo di vivere, è un approccio, una visione, un sentimento profondo, è l’impegno di ognuno di noi , è volontariato. È cooperazione, associazionismo.

L’Autonomia trentina non è un astratto sinonimo di regionalismo. E’ l’insieme dei valori che la caratterizzano quali la dimensione europea, la tutela per le minoranze, il rispetto delle diversità, il primato della persona , la solidarietà. Solo valorizzando queste prerogative con gli Amici dell’Alto Adige si può esercitare una positiva azione di governo per il nostro Trentino.

L’Autonomia deve essere per sempre e per tutti