Ferragosto in visita al carcere di Spini di Gardolo 

Da Paola Demagri

Una visita ispettiva non programmata in una insolita giornata di agosto che anziché dedicarla allo svago ho preferito usarla per toccare con mano le problematiche di una realtà che ha tutti i diritti di essere attenzionata dalla politica locale.

La visita alla Casa Circondariale di Spini di Gardolo nella giornata di Ferragosto con la collaborazione dell’Avv. Fabio Valcanover. Non è la prima volta che effettuo la  visita ispettiva presso il carcere di Trento per conoscere la realtà ma anche per far emergere e tentare di risolvere alcune possibili problematiche.

La visita si è tenuta per tutta la mattinata con particolare attenzione ad alcune tematiche che possono essere così riassunte: verifica situazione reparto femminile, sovraffollamento, carenza risorse umane sia per quanto riguarda la Polizia Penitenziaria che del personale del settore infermeria-sanità, gestione tossicodipendenti, permanenza inappropriata di detenuti presso la  Casa Circondariale

Sovraffollamento

L’accordo Stato Regione prevede una capienza massima di detenuti paria a 240 posti, oggi ampiamente disattesa con una presenza di 322 detenuti di cui 30 donne presso il settore femminile. Fortunatamente in questo periodo non sono presenti bambini, l’ultimo risulta essere stato presente con la madre per pochi giorni ( neonato) per poi essere trasferiti presso al Sede di Venezia. Le celle detentive sono organizzate per accogliere due detenuti ma il sovraffollamento costringe la Polizia Penitenziaria ad allestire tre posti letto con conseguenti problematiche logistiche ed organizzative. Ovviamente va evitata la promiscuità o la possibilità di mischiare i detenuti classificati tra giudicabili, appellanti, ricorrenti ,definitivi, art 21, protetti isolati.

Carenza di personale

Purtroppo la carenza di risorse umane è cronica e pare difficile da colmare sia per quanto riguarda la Polizia Penitenziaria , sanitaria, amministrativa e degli educatori. Il sottodimensionamento di personale implica disagi di natura organizzativa e progettuale detenuti . La carenza di personale mette a rischio sia la vita del personale stesso che dei detenuti rendendo impraticabili anche i progetti che prevedono il reintegro dei detenuti nella società. Ne deriva inoltre un impatto negativo sul funzionamento del carcere.

L’infermeria

L’area sanitaria ha avuto momenti difficilissimi durante la pandemia ( oggi 1 solo detenuto positivo) per la gestione dell’isolamento interno applicato per  limitare la diffusione del virus ma anche per la gestione dell’isolamento da parenti e per i trattamenti sanitari nei casi di positività e sintomatologie correlate. Lo strascico delle difficoltà è ancora evidente in termini di stress del personale, reazioni verbali e fisiche  dei detenuti, autolesionismo, problemi relazionali e gestionali. Il personale è impegnato a far fronte a moltissime problematiche per le quali non sempre è facile individuare di chi sia la competenza ma chi è in turno cerca di risolvere al meglio il problema attraverso la collaborazione tra Polizia e personale sanitario.

Sono evidenti dei macro problemi che riguardano il personale sottodimensionato, l’assenza di supporto psicologico per il personale come forma preventiva da condizioni di stress e  paura; non mancano le riflessioni sull’ appropriatezza del ruolo dei vari professionisti. Va tenuta in seria considerazione l’impennata di richieste di trasferimento così come le  recenti dimissioni in massa dei Medici assunti successivamente con contratti migliorativi dal punto di vista economico.

Non va inoltre tralasciato il problema legato alla tossicodipendenza dichiarata e non,  alla gestione della stessa con terapie sostitutive. Il 90% dei detenuti assume psicofarmaci , è affetto da tabagismo; è garantita la possibilità di scolarità e lavori interni e all’esterno ( semilibertà) che gratificano i detenuti e li preparano al reintegro sociale. Altissima la possibilità di recidiva. 

Sono rimasta molto colpita dalla sensibilità e umanità di tutto il personale incontrato questa mattina e dalla disponibilità a far si che la visita ispettiva si svolgesse nel migliore dei modi senza arrecare disagi all’organizzazione.