Solo una serie di trasfusioni urgenti potranno evitare un’inguaribile cronicizzazione.
Ospedale che vai, personale che non trovi è la situazione alla quale oggi assistiamo quasi increduli perché il nostro sistema sanitario ha sempre avuto grande interesse sia da parte dei lavoratori che dell’utenza. In questo ultimo anno in particolare, da quando la Giunta provinciale ha introdotto una strategia politica che sa tanto di privatizzazione, le richieste di dimissioni stanno aumentando in maniera esponenziale. Ovviamente non stiamo parlando di dimissioni per quiescenza ma per motivazioni personali che sono riconducibili a “ cara Azienda non sento più di appartenere a questa famiglia e ne ho trovata una più accogliente e rispettosa della mia professionalità”.
Medici, infermieri e fisioterapisti demotivati, affaticati, disaffezionati, scoraggiati dalla organizzazione aziendale e dall’altra parte attratti, richiamati, richiesti, invitati, calamitati da aziende private intra o extra regionali.
Con il Collega Dallapiccola Michele abbiamo depositato un’interrogazione perché ci vengano forniti i numeri e i motivi delle richieste di dimissione . Vai al link
Perché tutto questo? Dal 2018 la Giunta provinciale ha improvvisato una politica il cui obiettivo era quello del cambiamento senza ben specificare cosa avrebbero voluto cambiare.
Oggi sta a noi dichiarare quale è stato l’obiettivo del cambiamento: portare il sistema sanitario da pubblico, come fortemente voluto e mantenuto dalla politica che aveva governato fino al 2018, a privato introdotto dalla Lega che delle leve dell’autonomia ha poca dimestichezza.
Ovviamente oltre a incanalarsi nel solco del privato il sistema sanitario sta implodendo in quanto la forbice tra domanda e risposta è ampissima con tempi di attesa dilatatissimi e l’esigenza dell’utente di rivolgersi fuori provincia, attivando così la mobilità attiva, che non è compensata da quella passiva, perchè abbiamo ben poco di peculiare da offrire all’utenza che viene da fuori regione.
E quindi come affronteremo il futuro?
La Direzione Generale arranca nel buio senza idee e mandati chiari a lungo termine. Cerca di contrattare con scarso successo alcuni big che stanno scegliendo di abbandonare APSS. L’offerta non è però appetibile e la credibilità del successo aziendale è nulla.
La Direzione una ne pensa e due ne sbaglia perché la confusione regna sovrana : ruoli non riconosciuti, strategie fallimentari, riconoscimenti inesistenti. Purtroppo manco la Federazione dei Direttori riuscirà a scomodare lo staff di Direzione per interloquire con gli stessi.