E  delle persone più fragili  ce ne stiamo occupando?

Da Paola Demagri

La partecipazione alla recente assemblea della ANFFAS mi ha  dato modo di riflettere su alcuni valori che il Presidente Enderle Luciano ha citato durante la sua relazione. Nel descrivere il contesto in cui risiede ANFFAS non potevano mancare i principi di riferimento caposaldo del lavoro di tanti professionisti in risposta ai bisogni delle famiglie che, per la qualità di vita dei loro familiari ”fragili”, hanno scelto servizi di cura ed assistenza

Le parole appartenenza, giustizia, uguaglianza, solidarietà, cooperazione, fragilità, rispetto accompagnano un giacimento di saperi, di relazioni, di competenze ed esperienze che ANFFAS ha costruito nel tempo e nelle numerose sedi di lavoro. 

L’impegno di ANFASS

La volontà di questa grande e impegnata azienda è quella di colmare i vuoti  laddove le famiglie da sole non arrivano, di supportare genitori e figli nel carico di cura e di rispondere alla società che al suo interno rappresenta  anche cittadini con bisogni specifici. Quest’ultima parte potremmo chiamarla sviluppo di una comunità responsabile e inclusiva. Le persone con disabilità intellettiva e relazionale hanno il diritto all’inclusività in una società dinamica, libera, democratica e accogliente.

Insito in ognuno di noi vi è il bene che nell’emergere prende forme diverse : si trasforma in accoglienza, in condivisione, in sostegno, in aiuto, in compassione, in amicizia. Poi ognuno costruirà con il bene la propria identità. L’identità di ognuno poi diventa l’identità comune, della società, della cittadinanza ed è quello che poi ha reso i trentini un popolo solidale, accogliente, disponibile. 

Questa bella immagine di noi trentini spero non sbiadisca mai, anzi vorrei tanto che i colori venissero rinforzati e l’immagine concretizzarsi in azioni  specifiche di cui la politica ne è responsabile. 

Non si vuol  pensare che il soggetto politico agisca in base alla ipotetica platea di elettorato che potrebbe sostenerlo o meno in una legislatura. Eppure alcune circostanze fanno preoccupare e pensare che questo governo provinciale non sia attenzionato alla comunità delle persone fragili. 

In quattro anni di governo leghista non si sono viste particolari spinte per armonizzare il cosiddetto Terzo Settore, per dare maggior slancio ai servizi socio-sanitari, per rispondere in maniera esaustiva alle tante richieste in arrivo dai diversi territori. 

Il Presidente durante l’ assemblea ha lanciato un appello alla politica perché i rapporti con il Terzo Settore non siano da seconda o terza fila. Metodi e modalità devono essere condivisi perché siano realmente efficaci e portino ad esiti positivi che si poi si declineranno sul singolo, sulle famiglie, sulla società.