Di Vasco ce ne è uno di medici più nessuno

Da Paola Demagri

Roberto, mi da la possibilità di usare una sua già pubblica riflessione. 

Roberto è un medico che ogni giorno tocca con mano gli effetti nocivi di una politica che al Trentino non sta facendo del bene. In tema di sanità, mi vien da dire che stiamo assistendo alle peggiori iniziative e all’immobilismo politico inteso come atteggiamento passivo o addirittura ostile nei confronti di soluzioni innovatrici. L’eredità lasciata dalla Pandemia richiederebbe capacità decisionale e innovativa. Se l’innovazione è la riforma sanitaria possiamo già mettere tutti tranquilli che le migliorie sono davvero insignificanti e inutili all’uopo ( nuovi modelli organizzativi territoriali).

Cosa racconta Roberto?

La lega ha cominciato la propria traiettoria di governo in Trentino gridando al lupo al lupo “mancano le guardie mediche” per ritrovarsi a pochi mesi dalle elezioni del 2023 con la mancanza di Medici di Base e la fuga dei medici ospedalieri. E delle guardie mediche ? Boh ! Animale in via di estinzione ! SIAMO PROSSIMI AL FALLIMENTO DEL SISTEMA SANITARIO PROVINCIALE. Servizi allo stremo, Pronti Soccorso allo stremo, Psichiatria allo stremo, Radiologia allo stremo, Pneumologia allo stremo, Punti Nascita in default. Potremmo intitolare questa comparsata  della Lega in politica: “Sanità Trentina tra mito e realtà”. E poi vogliono mettere su nuovi servizi come un reparto per adolescenti psichiatrici ad Arco ma con quale fattibilità se i Neuropsichiatri Infantili non riescono a fare neppure il minimo sindacale per pochi e mal organizzati che sono! E gli Psichiatri, talvolta sottoposti anche alle ingiunzioni dei baroni disciplinari, SONO SEMPRE DI MENO !!!!! Potremmo dire: di Vasco Rossi ce n’è uno di medici non ve ne è più nessuno. Spero un’uscita con disonore della comparsata trentina della Lega alle elezioni del prossimo anno ! Dr Pergher Roberto

E da Mori che notizie abbiamo? 

Con il Collega Consigliere Provinciale Michele Dallapiccola abbiamo depositato un’interrogazione per chiedere alla Giunta “ paladina delle Guardie Mediche” che fine sta facendo quella di Mori. Soppressa a metà e alla chetichella, pensando che gli utenti siano distratti. Oggi è aperta il sabato e la domenica dalle ore 8 alle ore 20. Dal lunedì al venerdì e durante le ore notturne pare che i moriani e gli utenti delle zone limitrofe non abbiano necessità di rivolgersi alla guardia medica, altrimenti non vi è  una motivazione plausibile per  tenerla aperta due giornate alla settimana. 

Quali soluzioni possiamo mettere in campo?

Le soluzioni da trovare nell’immediato possono essere raccolte esclusivamente mettendo attorno ad un tavolo i professionisti, i sindacati e la politica. Insieme si può sviluppare un piano di intervento urgente attraverso disponibilità che ad oggi non ci sono ma che necessitano di un impegno economico da utilizzare per i medici che già operano a livello territoriale. Insieme inoltre vanno individuate le strategie a lungo termine, quelle che ci consentiranno di avere disponibilità di risorse umane nel futuro.