Non mi accontento

Da Paola Demagri

Non mi accontento di guardare da una piccola apertura, dalla quale è persino impossibile entrare. 

Accontentarsi è la strada che si sceglie per paura di rischiare. Accontentarsi può voler dire farsi andare bene le cose, che in alcune circostanze è la scelta più opportuna. 

Accontentarsi però non significa essere soddisfatti ma accettare la condizione che si presenta davanti e non fare nulla per cambiarla. 

Io ho necessità di essere onesta con me stessa e con gli altri e quindi metto in discussione ciò che non mi piace e non approvo. Lo faccio attraverso il dissenso da ciò che non  mi rappresenta in termini di idee, pensieri e azioni. A fianco del dissenso metto il mio pensiero che francamente è sempre in  buona compagnia. Poi cerco di portare avanti la questione per far sì che il pensiero si concretizzi in azione. E quando è necessario coinvolgo  chi ne sa più di me e mi possa così  dare il proprio contributo.

Quando accade tutto questo ? 

Ogni giorno, ogni giorno, quando parlo, quando scrivo, quando ascolto, quando voto, quando intervengo, quando mi viene chiesto un parere un consiglio. Anche quando agisco, quando critico e commento, quando lavoro, leggo o chiacchiero con le persone. 

Sempre. 

Già, non mi accontento di come è gestito, valorizzato, organizzato, governato il Trentino. Non mi accontento e credo sia possibile migliorarne le performance partendo da quello che c’è. Non serve distruggere per migliorare, si può modellare e sistemare. 

Non sono per il cambiamento come condizione ideologica