La salute del cittadino trentino è oggi tutelata?

Da Paola Demagri

Parto da una e-mail che una trentina mi ha scritto e che racconta della sua disavventura dentro il sistema sanitario. Riconosce competenza, professionalità, serietà nei professionisti ma grande sfiducia nella politica governativa.

Cara Paola, ti scrivo per raccontarti la mia giornata in ospedale.  Stamattina ricovero presso l’ospedale Santa Chiara, reparto di ginecologia, per intervento in anestesia totale previsto in in giornata. A mezzogiorno scende in sala operatoria la paziente che era in camera con me. Successivamente doveva esserci un'altra paziente e ultima della lista operatoria c’ero.io. Alle 13.30 arriva in camera la Dottoressa che, con visibile dispiacere, mi comunica che purtroppo oggi non posso essere operata in quanto è arrivato in elicottero un caso in emergenza e hanno dovuto cedere la sala operatoria. Il mio intervento deve essere spostato al 17 o 18 maggio!!  Prima sala operatoria disponibile per me. Mi portano il pranzo ( che ero a digiuno) e mi comunicano che posso andare a casa. Verso le 14 la signora che era stata portata in sala operatoria a mezzogiorno, viene riportata in stanza senza che le abbiamo potuto fare nulla. Lei aveva già una flebo inserita e le è stato comunicato che l'avrebbero forse  riportata in sala. Dell’altra paziente nulla.  Ritengo l'accaduto un fatto grave.  Già prepararsi psicologicamente a determinati interventi crea stress, poi c'è la dieta, il digiuno, l'attesa. Sono rientrata a casa piuttosto frastornata. Io alla dottoressa o alle infermiere non ho detto nulla perché ritengo che anche loro siano vittime impotenti di questo sistema. Ritengo però che la politica dovrebbe attivarsi per fare in modo che la sanità venga finanziata e aiutata. Abbiamo, un po' in tutti i reparti, medici e infermieri  costretti a straordinari ma che in teoria saranno compensati da recuperi che poi non possono mai fare perché manca l’organico. Mancano sale operatorie e non solo. In alcuni reparti mancano persino gli strumenti di assistenza di  base tipo aghi per biopsia, ecc. Aiutare la sanità non significa assumere altri amministrativi! Significa assumere medici e fornire loro i luoghi e le attrezzature per operare (lavorare). Adesso io mi chiedo dov'è l'impegno dei nostri politici in questo senso? A maggior ragione visto che siamo una Provincia autonoma giuridicamente ed economicamente. Forse la mancanza dipende da un errato utilizzo o un enorme spreco delle risorse che già abbiamo. So che tu sei sempre in prima linea nelle battaglie per la tutela dei diritti dei cittadini e dei malati. Mi scuso per lo sfogo ma veramente sono tornata a casa con una sensazione di sconforto e di sconfitta😢   Sono sicura che tu sai portare avanti le battaglie per queste problematiche, ti ringrazio per l'attenzione e per tutto ciò che riuscirai a fare. Con fiducia Lorenza

Il tempo è scaduto , servono scelte e fatti

Grazie per l’attestazione di fiducia a chi prima era dentro il Sistema ed oggi esercita il lavoro di controllore e proponente alla politica che in questa legislatura governa il Trentino.

Purtroppo la Sanità trentina non ha mai toccato un livello così basso di grande sfiducia e demotivazione dei professionisti, di scelte politiche senza programmi e visione, di incertezze verso un futuro che avrebbe solo bisogno di stabilità, di perdite importanti di risorse umane che guardano al privato o ad Aziende extraprovinciali.

Il cittadino oggi ha la percezione di non essere tutelato. 

Da sempre i Sistemi Sanitari sono considerati complessi e asimmetrici per un mancato equilibrio tra domanda e offerta. Le persone che soffrono, i pazienti, non vivono di teoria ma cercano quel mercato che soddisfi la propria richiesta di bisogno. Ricordiamoci però che una prestazione sanitaria non è merce da scaffale dove scegli il modello, la marca, la quantità e il prezzo. 

Questo non significa che l’utente non possa fare scelte consapevoli ma solo se l’offerta sarà appetibile e guidata si potrà ritrovare il mancato equilibrio tra domanda e bisogno. 

La qualità e l’accessibilità all’assistenza sanitaria che la provincia deve essere  in grado di offrire ai propri cittadini è indicatore di progresso e civilizzazione. Ma sono anche un motore di sviluppo economico  e  garanzie di un funzionante welfare sociale. 

Una Politica intelligente e generosa deve poter  conservare il tratto universalistico del sistema e consegnarlo a chi verrà dopo di noi. 

Oggi il Sistema Sanitario trentino ha bisogno di uno slancio attraverso una nuova organizzazione che abbia una corretta architettura e un finanziamento adeguato. 

In sintesi riteniamo che per poter raggiungere questi nobili obiettivi siano  necessari: 

  • un nuovo equilibrio  tra politica e Sanità
  • l’espansione delle evidenze scientifiche e delle best practice
  • una nuova Governance di sistema 
  • qualificazione e valorizzazione del personale,
  • qualità delle strutture e delle tecnologia
  • nuove e rinnovate risorse per generare salute
  • una forte integrazione del sistema tra APSS, RSA, Medicina Generale, privato

Speriamo io me la cavo

Il sistema Sanitario Provinciale va considerato come un valore e non come un costo e perchè questo valore sia riconosciuto dai cittadini è necessario che chi svolge  ruoli di responsabilità politica, manageriale e professionale renda conto degli impegni assunti in termini di qualità dei servizi, efficacia delle prestazioni, efficienza nell’uso delle risorse umane e tecnologiche . I risultati raggiunti potranno essere valutati sia dalla percezione del cittadino per aver avuto o meno un buon servizio che dagli esiti clinici degli interventi attuati. Gli esiti raggiunti ci hanno sempre visti in cima alla classifica. Ora ci tocca dire: speriamo Io me la cavo