Un giorno in aula consiliare accadde….

Da Paola Demagri

Ogni atto politico depositato è di grande utilità ai trentini

L’attività politica istituzionale di alto livello si sviluppa tendenzialmente durante l’attività d’aula, ma non vale per tutti e per sempre. Il livello  a cui ci si riferisce è quello della lealtà, della trasparenza, della veridicità delle informazioni che passano dentro l’aula. 

Un fatto che potrebbe mettere in dubbio che l’aula del Consiglio Provinciale sia il luogo della verità è quanto accaduto in questa tornata consiliare.

Attraverso una question time ( interrogazione a risposta immediata ), vai al link , i trentini ricevono una bella notizia. Alla precisa richiesta se vi è volontà politica di ampliare le reti del teleriscaldamento arriva una risposta che va oltre le aspettative! 20 milioni di euro per aumentare l’attuale rete in modo tale  da garantire un maggior utilizzo di materiale di scarto di legno e implementare la produzione di energia  rinnovabile. 

Tutti soddisfatti : l’interrogante, l’interrogato, le segherie, i boscaioli, le 26 aziende di teleriscaldamento. i trentini.

Tempi e modi non sono avviamente specificati, ma al momento ci può bastare la risposta.

Dopo qualche ora d’aula si torna sul tema energia elettrica con la richiesta di informativa sulle azioni politiche che il Governo trentino intende mettere in campo per gestire, attraverso l’autonomia, gli aumenti del costo energia. 

Attraverso un’articolata , ma a nostro parere, non esaustiva relazione  l’aula viene informata delle varie strategie politiche. Appare fin da subito un’informativa non onnicomprensiva in quanto dell’energia rinnovabile idroelettrica e della biomassa non se ne parla . Ma ciò che più appare poco chiaro  per noi Consiglieri e anche per  i trentini è il fatto che nella relazione compaiono i 20 milioni di cui si diceva sopra . Documento al link

Se ne chiede conto all’Assessore il quale conferma che  quei 20 mln ( citati in due occasioni) sono sempre gli stessi e sono quindi  dedicati sia ai fotovoltaici che  alle reti di teleriscaldamento. 

Incoerenza o  informazioni contraddittorie? Che sia l’una o che sia l’altra la motivazione, resta il fatto che chi  rimane a bocca asciutta saranno coloro che attenderanno invano  le reti del teleriscaldamento con un’entità di scarto di legname prodotto sottoutilizzato per le centrali di biomassa con un’esportazione di tale scarto do oltre il 56% di quello prodotto.

Abbiamo in casa la materia prima ( il legname)  che potrebbe portarci ad un sistema di autosostenibilità e autoproduzione di teleriscaldamento e ci tocca subire una politica poco lungimirante se non addirittura orientata a continuare a rimanere legata al gas di Putin vista la volontà di completare la metanizzazione in 47 comuni.