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Da Paola Demagri

Sono trascorsi 2 anni dalla pubblicazione del primo DPCM con il quale si stabiliva la chiusura ,delle strutture residenziali per anziani, alle visite dei familiari. Il 5 marzo 2020 arriva un provvedimento drastico, complesso e difficile da accettare ma certamente protettivo verso le persone fragili ospiti delle RSA. Tutti noi abbiamo ricordi nitidi di ciΓ² che accadde in quel periodo; i numeri dei morti erano la parte piΓΉ difficile da accettare cosΓ¬ come le distanze e l’interruzione dei rapporti familiari ed amicali tra coloro che risiedono dentro le case di riposo e il mondo esterno. 

Tutti battagliammo a lungo per cercare di trovare soluzioni efficaci per poter ridurre il piΓΉ possibile l’inibizione delle visite dei familiari trovando sistemi nuovi ed innovativi come la stanza degli abbracci, le casette in legno dedicate, spazi di protezione e visite controllate. 

L’unico obiettivo era quello di evitare di portare dentro le strutture il virus e di proteggere il piΓΉ possibile la popolazione anziana.Comitati, cittadini, familiari, dipendenti delle case di riposo eravamo tutti angosciati e contrariati per le restrizioni imposte. Ma va anche detto che soprattutto nel primo periodo Γ¨ stato l’unico sistema di vera protezione. Via via che si procedeva diventava comunque inaccettabile che tutto si aprisse tranne le strutture residenziali che vedono tutt’oggi regole ancora applicate sul controllo delle visite dei famigliari .

L’ occasione di oggi, quella di ricordare un tristissimo evento, serve a sollecitare la politica locale a farsi carico di  migliorare  gli interventi economici per le APSP, a garantire il  potenziamento e l’integrazione dei servizi territoriali, a innalzare i parametri assistenziali , a migliorare i contratti di lavoro  ( applicare un unico contratto ) per garantire un equo e sostenibile diritto alla salute.

Il PNRR declina con molta cautela gli interventi per le strutture residenziali per anziani, disabili e psichiatrici ma l’autonomia speciale della nostra Provincia deve essere lo strumento da applicare affinchΓ¨ con o senza risorse del PNRR l’area dei servizi per anziani sia presidiata, migliorata , considerata e implementata. 

A tre anni e mezzo dall’inizio della presente legislatura ad oggi di anziani  e persone fragili se ne Γ¨ parlato troppo poco e in maniera non esaustiva.